Il Net Promoter Score cresce ulteriormente raggiungendo quota 48,0.
La compagnia si conferma ancora punto di riferimento per le TCM.
Continua la crescita dell’apprezzamento degli intermediari nei confronti di MetLife, compagnia leader mondiale nelle assicurazioni vita ed employee benefit che, in Italia, è specializzata in prodotti Protection. La quinta edizione della survey annuale condotta dalla compagnia sulla rete di intermediari indipendenti – ovvero agenti plurimandatari, broker e subagenti – rivela, infatti, un ulteriore balzo in uno dei più importanti indicatori misurati: il NPS (Net Promoter Score) ha toccato il punteggio di +48, crescendo di oltre 8 punti base rispetto al 2019 quando, con un valore di 39,8, MetLife aveva già fatto registrare livelli superiori alla media del mercato.
Grazie a questo risultato nel 2020 la compagnia ha messo a segno un punteggio di quasi 30 punti superiore a quello registrato dagli altri brand assicurativi con cui gli intermediari collaborano.
Analizzando in dettaglio il risultato del Net Promoter Score, a fronte di una media di +48 punti sostanzialmente omogenea, si segnala il punteggio superiore espresso dagli agenti (+50) e la crescita del cluster dei broker con oltre 11 punti guadagnati (l’NPS è balzato da 36,9 a 48,3).
Altro elemento da segnalare, l’alto livello di fidelizzazione che MetLife è riuscita a costruire nel corso degli anni con i propri partner distributivi. Gli intermediari che collaborano con MetLife da prima del 2010, mostrano un Net Promoter Score di quasi 10 punti superiore alla media (+58,6) ed in crescita rispetto al 2019. Il trend positivo è confermato in tutte le fasce di anzianità della relazione analizzate.
Un successo legato soprattutto alla qualità della value proposition di MetLife, nella quale spiccano tra gli elementi più apprezzati rispetto al mercato (score doppio rispetto ai competitor) la semplicità della piattaforma informatica per l’emissione delle polizze, i supporti di marketing e comunicazione e la qualità del servizio all’intermediario. MetLife in quanto compagnia scelta per il know how nella protection, inoltre, si conferma ancora una volta come un punto di riferimento per i propri partner nelle polizze temporanee caso morte: l’80% degli intermediari la indica come la compagnia con i prodotti migliori e il 77% come la compagnia più utilizzata. Rispetto al 2019 si evidenzia anche l’exploit positivo del ramo infortuni nel quale il livello di utilizzo di MetLife è in crescita rispetto al 2019, per via del rinnovamento dell’offerta.
“Il nostro modello distributivo basato su partnership indipendenti – dichiara Maurizio Taglietti, General Manager di MetLife in Italia – si conferma vincente in particolare perché è stato in grado di costruire e di rafforzare nel tempo un proficuo rapporto di collaborazione con i nostri intermediari. I dati della ricerca lo confermano, così come ci forniscono un’ulteriore riprova della qualità dei nostri prodotti, sempre più apprezzati dalla rete e dai clienti”.
Nell’ambito della strategia distributiva di MetLife, il canale degli intermediari rappresenta una delle aree di sviluppo per gli anni futuri. Per questo, nel 2020 ha rivisto la propria organizzazione di vendita per rafforzare il presidio del territorio, anche alla luce della crescita del numero di collaborazioni, che ha visto crescere il numero totale dei produttori – tra broker, agenti e subagenti – da 1.300 di inizio 2019 a oltre 1.600 all’inizio 2020.
Nota metodologica:
La ricerca è il frutto di un’indagine che ha coinvolto un campione di 311 intermediari che lavorano con MetLife ed è stata effettuata dalla società di ricerca e consulenza Innovation Team fra febbraio e marzo del 2020 per valutare il grado di soddisfazione, di fidelizzazione e il posizionamento rispetto agli altri mandati e marchi con cui gli intermediari indipendenti (agenti, broker e subagenti) collaborano. Il Net Promoter Score è misurato con una scala da 0 a 10, in cui solo i rispondenti che assegnano punteggi uguali o superiori a 9 sono considerati promoter.
Il benchmark di mercato è tratto dall’indagine periodica di Innovation Team “il cambiamento dell’intermediazione ed il punto di vista degli agenti” realizzata tramite 3.300 interviste per monitorare lo stato d’evoluzione del contesto distributivo, le forme di intermediazione e il posizionamento competitivo dei marchi principali.
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