L’Avv. Soave risponde: “Responsabilità Medica” - Il Broker.it

L’Avv. Soave risponde: “Responsabilità Medica”

Con sentenza n. 48944/2022, la Cassazione ha affermato che è responsabile per l’omicidio volontario di pazienti terminali, il medico che, senza chiedere il consenso, somministrava loro cure palliative.

Il medico, già condannato dalla Corte d’Assise per diversi omicidi, aveva provocato la morte di molti pazienti ricoverati in gravi condizioni somministrando loro trattamenti sanitari eutanasici non richiesti.

Secondo gli Ermellini, già prima dell’entrata in vigore della legge n. 219/2017 sul consenso informato e DAT, la legge n. 38/2010 prevedeva la trasparenza del procedimento degli interventi di medicina palliativa, mentre il consenso informato è alla base di ogni trattamento terapeutico.

Il paziente ha il diritto di conoscere tutti i dati e gli elementi disponibili sulla propria salute sulla propria malattia e deve avere la possibilità di scegliere, in modo libero e consapevole, se sottoporsi a una determinata terapia un determinato esame diagnostico. Tale consenso (espresso dall’interessato da chi, se del caso, legittimamente lo rappresenta) costituisce il fondamento della liceità dell’attività sanitaria. Il fine della richiesta di consenso informato è esattamente quello di promuovere l’autonomia e libertà di scelta dell’individuo nell’ambito delle decisioni mediche che riguardano la sua persona.”

Come risultato dalle cartelle cliniche, il medico, arbitrariamente, senza alcuna anamnesi volta a rilevare eventuale dolore, ha attuato nei confronti dei pazienti terapie non convenzionali, non sulla base di una richiesta del paziente sofferente, ma solo per proprie convinzioni.

 

    Avv. Gian Carlo Soave.

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