La banca ha stanziato un plafond apposito da 20 milioni. Potranno fare richiesta di cancellazione i proprietari di case distrutte o inagibili al 100% e varrà considerato anche il reddito risultante dall’Isee
Per molti cittadini terremotati è una splendida notizia, anche perché inaspettata. Intesa San Paolo ha infatti stanziato un plafond di 20 milioni di euro per cancellare i mutui prima casa di immobili crollati o dichiarati inagibili al 100% dopo le scosse nel centro Italia. È stato lo stesso gruppo bancario a darne notizia sul suo sito.
La possibilità di cancellare il mutuo verrà concessa ai privati, titolari di mutui di prima casa e residenti in uno dei Comuni del cosiddetto “cratere sismico”. Una lista di Comuni stilata dalla legge 229 del 2016 e aggiornata dalla legge 45 del 2017.
La misura non verrà necessariamente applicata a tutti, anche perché il fondo stanziato non basterebbe. Intesa San Paolo spiega che ci sono dei criteri di selezione: tra chi ha un immobile danneggiato al 100% verrà fatta un’ulteriore scrematura in base alle “condizioni sociali” del cliente. A tale proposito Federconsumatori spiega che sarà preso in considerazione l’indicatore del reddito familiare Isee “nonché eventuali parametri quali handicap o invalidità, età avanzata, presenza di figli minori o disabili”.
Per fare domanda di accesso al plafond e avere la possibilità di cancellare il mutuo per la propria casa finita in macerie, bisognerà rivolgersi a una delle oltre cento filiali del gruppo Intesa San Paolo sparse per il centro Italia. I tempi per compilare la domanda sono ristretti all’estate: dal 26 giugno al 29 settembre 2017.
Secondo Federconsumatori si tratta di una “misura importante, che rappresenta un significativo segnale di sostegno concreto alle popolazioni colpite dal sisma, che ancora attendono di uscire dall’incubo che li ha travolti”. L’associazione ha chiesto uno sforzo simile anche ad altri istituti bancari del territorio.
A parte Intesa San Paolo, infatti, le altre banche finora hanno concesso solo la sospensione del mutuo. Una misura a tempo. Come abbiamo spiegato su Consumi dopo il terremoto dello scorso 24 agosto, chi vive in aree ad alta sismicità potrebbe stipulare un’assicurazione da rischio sismico. Questi prodotti consentono ai clienti di ottenere un risarcimento per casa distrutta o danneggiata, generalmente entro i 30 giorni. Sono ancora pochi però gli italiani che hanno sottoscritto questo tipo di polizza: circa 600-700.000 case su 33,5 milioni.
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