L’Avv. Soave risponde: “Danno risarcibile e padrone del cane” - Il Broker.it

L’Avv. Soave risponde: “Danno risarcibile e padrone del cane”

L’Avv. Soave risponde: “Danno risarcibile e padrone del cane”

La Cassazione, con ordinanza n. 26770/2018, ha affermato che non spetta il risarcimento del danno non patrimoniale al proprietario del cane ferito a seguito dell’investimento di una vettura.

In primo grado era stato riconosciuto al padrone dell’animale un risarcimento del danno, poi ridotto in secondo grado in quanto è stato limitato a quello del costo per le cure dell’animale escludendo il danno non patrimoniale chiesto dal proprietario per il ferimento del suo cane.

Il proprietario decide, dunque, di ricorrere in Cassazione, ma in tale grado di giudizio viene affermato che non è riconducibile al danno non patrimoniale risarcibile la perdita, a seguito di fatto illecito, di un “animale di affezione”, in quanto essa non si configura quale danno esistenziale derivante dalla lesione di un interesse della persona umana a conservare una sfera di integrità affettiva costituzionalmente tutelata.

La Suprema Corte ritiene che i precedenti giurisprudenziali utilizzati dalla difesa del ricorrente non siano argomentati in maniera adeguata così come ritiene prospettato in modo non adeguato il tema del danno patrimoniale da lesione dell’”animale di affezione” in relazione all’ipotesi del suo ferimento (meno grave rispetto all’uccisione), specie in relazione al pregiudizio delle ragioni non patrimoniali del soggetto danneggiato, rilevanti dal punto di vista dei valori e degli interessi costituzionali compromessi.

Il risarcimento del danno non patrimoniale non può essere, pertanto, riconosciuto al proprietario del cane ferito; ne consegue il rigetto del ricorso.

      Avv. Gian Carlo Soave.

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