Il rischio da cambiamento climatico: l’importanza di una corretta pratica di risk management e i nuovi obblighi di sottoscrizione di polizze assicurative dal 31.12.2024
A cura dell’Avv. Rita Santaniello, Partner di Rödl & Partner, dipartimento di diritto del lavoro e sostenibilità e dell’Avv. Federica Bargetto, Associate Partner di Rödl & Partner, dipartimento di contrattualistica e contenzioso civile, commerciale e assicurativo.
Il rischio da cambiamento climatico rappresenta sempre più per le aziende un rischio da attenzionare, anche alla luce degli importanti eventi atmosferici che recentemente hanno interessato il nostro Paese.
A ciò si aggiunga che, con l’entrata in vigore della Direttiva Europea 2022/2464 (c.d. CSRD) e l’estensione alle grandi imprese anche non quotate dell’obbligo di rendicontazione sulla sostenibilità, diventa centrale la gestione del rischio declinato al cambiamento climatico.
Il nuovo obbligo di legge
Inoltre, la Legge di Bilancio 2024 (Legge 213/2023 già pubblicata in Gazzetta Ufficiale), all’articolo 1, commi da 101 a 112, ha introdotto un nuovo obbligo per le aziende, ovvero quello di stipulare una polizza assicurativa entro il 31/12/2024 a copertura dei danni ai beni indicati all’art. 2424 primo comma, sez. Attivo, voce B-II, nr. 1), 2) e 3) del codice civile direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali.
I beni da assicurare sono dunque terreni, fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali.
Al nuovo obbligo, che entrerà in vigore dal 31/12/2024, saranno assoggettate tutte le imprese con sede legale in Italia e quelle estere con una stabile organizzazione in Italia, tenute all’iscrizione nel registro imprese (ex art. 2188 del codice civile), ad eccezione delle aziende agricole (art. 2135 del codice civile) per le quali resta fermo l’attuale sistema assicurativo.
Gli eventi da assicurare sono: sismi, alluvioni, frane, inondazioni, esondazioni.
Lo scoperto/franchigia inseribile in polizza non potrà essere superiore al 15% del danno. L’inadempimento all’obbligo di stipula della predetta polizza assicurativa da parte delle imprese obbligate sarà tenuto in considerazione nel caso di assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere sul bilancio dello Stato, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali (articolo 1, comma 102, della Legge di Bilancio).
La nuova norma prevede inoltre un obbligo a contrarre a carico delle compagnie assicurative che coprono i rischi connessi agli eventi naturali. La violazione o l’elusione dell’obbligo a contrarre da parte delle Compagnie comporta l’applicazione di severe sanzioni pecuniarie.
La Legge di Bilancio, per il momento, non contiene una disciplina completa dell’obbligo assicurativo e demanda la definizione di maggiori dettagli e modalità operative ad un successivo decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze e del Ministro delle Imprese e del Made in Italy.
Si profila dunque all’orizzonte un’importante novità sia per le compagnie assicurative che per le aziende.
Risk management
Per le aziende, in particolare, oltre ad ottemperare al nuovo obbligo assicurativo, appare sempre più imprescindibile adottare una corretta pratica di risk management ed essenziale dotarsi di una vera e propria climate change risk management policy.
A seguito di un assessment, ovvero un’analisi del contesto organizzativo (che non si limita al perimetro aziendale, ma si estende all’intera filiera e ai principali stakeholder), si procede ad una prima analisi di ‘materialità’ dei rischi (valutando la loro gravità), si identificano specifici KPI idonei a misurarne gli impatti (ad esempio, possono essere misurate le giornate di interruzione della produzione o di sospensione dell’attività lavorativa, i giorni di interruzione degli approvvigionamenti, i ritardi nelle consegne etc. a seguito di eventi meteorologici) per delineare quindi i passi, le misure ed interventi che l’organizzazione dovrà intraprendere per prevenire e mitigare tali rischi-impatti, al fine di sviluppare una solida capacità di gestione dei rischi legati al cambiamento climatico.
Attraverso la policy, la sua diffusione e un’adeguata opera di formazione e monitoraggio circa la sua corretta implementazione, l’organizzazione è così messa in condizioni di gestire efficacemente e di ridurre i rischi, diventando non solo più resiliente, ma sviluppando anche innovazione che nel medio-lungo termine ne garantisce la crescita sostenibile e ne incrementa la competitività.
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