Intervista a Fabrizio Callery – CEO Italia di GFT, pioniere della trasformazione digitale che sviluppa soluzioni sostenibili basate sulle nuove tecnologie. - Il Broker.it

Intervista a Fabrizio Callery – CEO Italia di GFT, pioniere della trasformazione digitale che sviluppa soluzioni sostenibili basate sulle nuove tecnologie.

Abbiamo incontrato con grandissimo piacere il Dott. Fabrizio Callery – CEO Italia di GFT: Contentissimo di averlo incontrato per togliermi anche qualche curiosità parlando con un grande esperto, che rende facile anche concetti complessi se non si è addetti ai lavori.

 

Fabrizio, vuole raccontarci prima di tutto qualcosa in più su di lei: quali sono le sue passioni e i suoi interessi personali?

Penso che sia sempre più importante oggi riuscire a conciliare vita lavorativa e vita personale. Nei miei momenti liberi, cerco il più possibile di dedicarmi alla mia famiglia e alle mie passioni. Sono grande amante della montagna – dallo sci, all’arrampicata – ed estimatore della cucina e del buon vino.

Questo chiaramente non riduce l’attenzione professionale che dedico alla mia azienda e al successo che stiamo costruendo e che spero continui anche nei prossimi anni, per il quale sto lavorando assiduamente con il mio team.

Vuole raccontarci più nel dettaglio chi è GFT Italia e di cosa si occupa?

GFT Italia fa parte di GFT Technologies, un Gruppo multinazionale fondato nel 1987 in Germania. La divisione Italia è nata nel 2013; quest’anno celebriamo il nostro decimo anniversario.

 

Ci configuriamo come partner per la trasformazione digitale: il nostro core business è principalmente la consulenza IT e sui processi che l’IT può migliorare, agendo in una molteplicità di settori di mercato.

Storicamente lavoriamo sul mercato del banking e dell’insurance e più recentemente ci siamo aperti anche ad altri settori industriali, con accezioni diverse rispetto ai Paesi di riferimento.

Rispetto alla casa madre tedesca dove ha molto rilievo l’ambito manifatturiero e automotive, in Italia ci concentriamo maggiormente sul mondo retail, sul fashion&luxury, essendo i mercati più promettenti e con i player di maggiore successo.

Attualmente conta oltre 10mila persone a livello globale, di cui un migliaio in Italia. Comprendiamo 15 geografie Worldwide e abbiamo quindi la possibilità di monitorare mercati estremamente diversi: da Singapore, a UK, a Nord e Sud America, passando ovviamente per l’Europa. L’Italia ha un peso rilevante sia in termini di quantità che di contenuti.

Cosa fa GFT in modo specifico nell’ambito assicurativo? Lavorate anche per società di brokeraggio?

GFT si rivolge principalmente alle compagnie assicurative, ma lavora anche per tutto ciò che ruota intorno ad esse, tra cui le società di brokeraggio e le società di servizio che completano l’offerta delle compagnie. Proprio negli ultimi anni, nel mercato assicurativo si è formato un importante ecosistema attorno alle compagnie stesse a cui abbiamo la possibilità di offrire i nostri servizi.

Nello specifico nell’ambito del settore assicurativo GFT favorisce la trasformazione dei processi, originariamente pensati in maniera analogica. Il nostro mestiere è quello di ripensarli ex-novo in ottica digitale, o almeno di adeguare i processi analogici al mondo digitale, proprio sfruttando le tecnologie.
Si pensi ad esempio al semplice processo di sottoscrizione di una polizza: quando sottoscrivi una polizza manualmente, devi firmare in molti campi diversi; la digitalizzazione di questo processo consente di velocizzare e semplificare il processo di firma attraverso un tablet o con firma digitale da remoto.

La digitalizzazione del processo ha quindi l’obiettivo di renderlo sempre più performante per il cliente finale, e più efficace per le compagnie interessate a vendere di più e meglio e fidelizzare la clientela.

 

Nello specifico le nostre attività consistono in una modernizzazione del processo di modellazione del rischio e dei processi di underwriting. Tutto il tema dei dati per noi è fondamentale, perché possiamo fare leva su tutto il nostro expertise nel mondo dell’artificial intelligence, degli advanced analytics, del deep learning e machine learning per estrarre valore dai dati in modo più approfondito.

Oltre ad occuparci ovviamente di tutto il mondo dei sistemi core delle compagnie assicurative, oggi in particolare legato al mondo danni e ai relativi prodotti, alle tariffe, alla sottoscrizione di polizze, alla gestione del sinistro.

 

Perché GFT si contraddistingue nel mercato?

 

Abbiamo grande competenza di settore e sappiamo come applicarla in campo tecnologico, che è il nostro vero core business.

Offriamo servizi che consentono ai nostri clienti di adottare le tecnologie più innovative per semplificare, migliorare e aumentare il loro business, senza trasferire loro la complessità.

 

L’altro unique selling point che secondo me abbiamo ed è insito nel nostro motto “Big enough to deliver”: siamo grandi abbastanza, perché siamo 10mila persone nel mondo, ma anche sufficientemente vicini al cliente per capire le sue specifiche esigenze, senza sostituirci a lui, ma accompagnandolo. La seconda parte del motto è infatti “Small enough to care”. Che poi per le dimensioni attuali dell’azienda il motto dovrebbe essere riconvertito in “Close enough to care”.

 

Parliamo di Metaverso: cosa ne pensa e quale è la posizione di GFT?

 

È sicuramente una delle buzzword del momento, ma non è solo questo.

Il Metaverso è una necessità per il futuro, oggi è ancora immaturo e non c’è una definizione univoca.

 

A mio giudizio rappresenta un altro canale e un altro modo per parlare con una generazione che sta arrivando, ma che non è la generazione della clientela tipica delle compagnie assicurative odierne.

Con molte probabilità servirà alle compagnie per il domani, per venire incontro alle mutate esigenze della clientela delle nuove generazioni.

 

Perché prenda davvero piede, il Metaverso dovrà essere semplice e immediato da utilizzare.

Lo vedo come un altro canale che dovrà attivare una popolazione che oggi non è attratta, magari attraverso la disponibilità di mondi virtuali per chi fa gaming e attraverso la capacità di raccontare dei contenuti. Viene più facile pensarlo sul mondo del retail, del fashion&luxury, su cui noi stiamo lavorando tanto, perché alla base c’è un oggetto che qualcuno vuole comprare.

Però anche il mondo dei servizi e dell’insurance ci dovrà arrivare bisognerebbe ripensare a dei cambiamenti nel modello di business: vendiamo un accompagnamento alla vita, vediamo una sicurezza, vendiamo il fatto di esserci e quindi GFT porta a tutto il mercato anche questo tipo di riflessione.

Il Metaverso è sicuramente qualcosa da valutare, su cui noi siamo investendo con la nostra unit di Innovation, per elaborare delle use case da portare ai clienti di tutti i mercati.

 

Quali sono le novità e i progetti in cantiere? A che punto siamo nell’implementazione della tecnologia in un mondo molto tradizionalista come quello assicurativo?

 

C’è ancora uno sforzo da fare nella digitalizzazione dei processi e noi, come GFT, siamo per accompagnare questo processo. Per prima cosa, per far riflettere i nostri clienti su quello che c’è da fare e poi per aiutarli a farlo.

Con una premessa: la cosa di cui i broker e le compagnie assicurative hanno più bisogno è conoscere i propri clienti. Per anni il prodotto è stato al centro, poi ci siamo accorti che è il cliente a dover occupare quel posto: bisogna conoscerlo. L’agente, per il modello vigente in Italia, ha sempre avuto una sua clientela, che conosceva, soprattutto prima quando ci si incontrava di più di persona. Oggi ha la necessità di venire a conoscenza di tutto un set di dati su quello che il cliente fa e questo è ancora più vero per le compagnie assicurative, perché sono disintermediate dai broker.

In questi ultimi anni le compagnie stanno tutte aprendo un canale diretto che le porta a scontrarsi con un fenomeno che non hanno mai veramente dominato, che è il contatto, l’esperienza, la conoscenza diretta del cliente finale.

Negli ultimi anni c’è stata questa spinta: l’esperienza dell’utente non è più solo quella dell’agente, ma è l’esperienza del cliente, perché abbiamo un canale diretto, e quindi vi è la necessità di personalizzare i prodotti e servizi offerti. Questo cambiamento è possibile passando dal paradigma, da parte delle agenzie, da rimborsare sinistri a quello di fornire al cliente servizi a tutto tondo, accompagnarlo nella vita. Anche perché l’agenzia deve costantemente mantenersi in contatto con i clienti e cercare di costruire una relazione sempre più stretta.

 

Il nostro focus sono i dati. GFT si muove nel mondo dei sistemi di dati, customer data hub, master data management, anagrafiche centralizzate, anagrafiche specifiche operazionali che seguano gli schemi di mercato, intelligenza artificiale, machine learning, predictive analytics. Quest’ultimo elemento ci permette di capire dove si può vendere un prodotto diverso, quando è necessario adeguare il prezzo, pena la perdita del cliente.

Un altro dei punti che mettiamo in campo attraverso l’utilizzo dei dati è quello del real-time pricing.  Quindi la possibilità, conoscendo il cliente e la sua situazione, di avere un prezzo dinamico e costruire dei prodotti real time, che siano sottoscrivibili nell’immediato e che abbiano valenza immediata. Parliamo di una copertura pensata per l’esigenza del singolo cliente finale, sottoscrivibile online, attraverso l’automazione, l’RPA e utilizzando partner come quelli con cui lavoriamo, che sono Blue Prism, UIPath, Kofax.

 

Come novità, rispetto alla nostra offerta tradizionale del mondo assicurativo, stiamo andando molto verso il settore dell’health insurance, perché riteniamo che sia uno dei settori che ben si presta all’ecosistema di partner. Non parliamo più di semplici rimborsi di prestazioni al cliente, ma la compagnia assicurativa è in grado di trovare un medico quando serve, di gestire la cartella clinica per avere le informazioni necessarie, di proporre i giusti partner o la scontistica, sempre attraverso i dati.

Questo è vero anche nel mondo dei sinistri auto, perché oggi le compagnie forniscono servizi collaterali, come il carroattrezzi, non rimborsano più soltanto.

Sempre di più si instaura un ecosistema di partner, che va verso il concetto di open insurance anche nel business assicurativo.

GFT è alla base della produzione dei software che consentono di integrare tutti i servizi dei partner, che sono focalizzati a garantire un migliore processo di vendita, grazie alla conoscenza del cliente che l’azienda ha acquisito.

 

Sono sicuro che rincontreremo presto Fabrizio anche perchè l’azienda GFT che guida è sempre in grande fermento.

Mirko Odepemko

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