- Da inizio anno il fenomeno è cresciuto.
- I mezzi, una volta rubati, vengono per lo più smontati, per alimentare il mercato nero dei pezzi di ricambio. Un business in netta crescita, vista la crisi dei componenti
- Cresce la domanda da parte dei noleggiatori di soluzioni telematiche in grado di proteggere asset che valgono dagli 80mila ai 300mila euro.
I furti delle macchine da cantiere sono aumentati in maniera esponenziale dall’inizio dell’anno. L’allarme proviene dai noleggiatori di questi mezzi che lamentano gravi perdite economiche (ogni mezzo ha un valore, da nuovo, compreso tra gli 80mila e i 300mila euro), e difficoltà operative nei cantieri dei propri clienti. Complice la crisi dei chip e delle componenti, i veicoli rubati vengono per lo più smembrati e i singoli pezzi vengono poi rivenduti su mercati illegali. Un trend che sta spingendo sempre più gli operatori del settore a dotare la propria flotta di soluzioni telematiche efficaci nella protezione di questi beni.
Sono questi i principali trend che emergono dall’analisi sui furti delle macchine movimento terra, elaborata da LoJack Italia, società del Gruppo CalAmp (Nasdaq: CAMP) leader nelle soluzioni telematiche per l’Automotive e nel recupero dei veicoli rubati, sulla base di dati e indicazioni raccolti dall’Osservatorio RentalBlog che sonda periodicamente un campione di 150 noleggiatori di macchine da cantiere su tematiche di stretto interesse per il mercato.
Ogni furto di una macchina movimento terra provoca un danno pari al valore del mezzo, che può variare dagli 80mila ai 300mila, e compromette l’operatività del cantiere in cui è impiegata. Il fenomeno oggi ha assunto dimensioni significative se si considera che in Italia ci sono oltre cinquemila aziende di noleggiatori di mezzi pesanti e che il giro d’affari annuale si aggira intorno ai 2,5 miliardi di Euro (Fonte Assodimi, anno 2021).
Secondo il campione di operatori intervistati, dall’inizio dell’anno il fenomeno dei furti di macchine movimento terra ha subito un incremento rilevante. Oltre alla netta crescita degli episodi criminali, sembra essersi parzialmente modificato anche l’approccio delle organizzazioni malavitose che puntano su questo business. Se fino a qualche anno fa, infatti, questi mezzi venivano, quasi tutti, portati all’estero per essere rivenduti, ora quelli più grandi trovano impiego diretto sul territorio nazionale nell’altrettanto redditizio mercato dei pezzi di ricambio.
I mezzi più grandi, quindi, una volta rubati (come in parte già accade per le autovetture), vengono cannibalizzati e alimentano un mercato illegale, parallelo a quello ufficiale. A testimoniarlo sono anche le diverse centrali di smontaggio, scoperte nelle numerose operazioni condotte sul territorio nazionale dalla Forze dell’Ordine, dove i mezzi vengono ricoverati prima di essere smembrati.
In quest’ottica si spiega anche il significativo aumento non sono solo dei furti di mezzi, ma anche di quelli parziali, con ad esempio macchine da cantiere che spesso vengono depredate di benne, pale di caricamento, ganci collegati ai sollevatori telescopici, anche mentre sono ferme presso le strutture dei noleggiatori.
A fronte di questo boom delle sottrazioni, parziali o totali, cresce l’attenzione da parte dei noleggiatori verso gli strumenti di protezione dei preziosi asset. In particolare, l’Osservatorio RentalBlog evidenzia come stia aumentando la domanda di soluzioni che integrano ed arricchiscono tradizionali sistemi satellitari (spesso schermati dalle organizzazioni criminali con jammer facilmente acquistabili sul mercato) quali, ad esempio, l’utilizzo della doppia tecnologia GPS/GSM e Radiofrequenza in grado di massimizzare le possibilità di recupero del mezzo.
“Le nostre soluzioni dedicate al contrasto della piaga dei furti”, afferma Massimo Braga, Vice President e Direttore Generale di LoJack Italia, “garantiscono maggiore sicurezza e protezione grazie a: dispositivi installati a bordo delle macchine dotati di tecnologia in radio-frequenza, non schermabile, in grado di rilevare i veicoli in luoghi in cui gli altri sistemi sono meno efficaci; una centrale sempre operativa, al servizio del cliente in ogni momento del giorno; un team sicurezza LoJack che supporta sul campo le Forze di Polizia nelle attività di localizzazione, recupero e restituzione del veicolo al proprietario. A rafforzare ulteriormente la protezione ci pensa poi l’integrazione con le nostre soluzioni telematiche che consentono di rendere ancora più efficace e rapido l’intervento. Una rapidità che spesso consente di concludere con successo la ricerca prima che il veicolo venga smontato e se ne perdano definitivamente le tracce”.
La voce di operatori ed esperti
Luca De Michelis – Direttore delle Operazioni CGTE ha così commentato il trend in atto: “Disponendo di un numero di macchine e attrezzature decisamente consistente e in costante crescita, siamo stati anche noi oggetto di alcuni tentativi di furto, soprattutto su mini escavatori e attrezzature di piccolo taglio. I nostri sistemi protettivi LoJack con doppia tecnologia a radiofrequenza e l’ausilio delle Forze dell’Ordine, ci hanno consentito molti recuperi in tempi rapidi, cosa che non è sempre avvenuta sulle macchine non ancora dotate di sistemi di protezione di ultima generazione. Nell’ottica di tutelare ancora meglio la flotta, cioè la nostra principale fonte di reddito, stiamo studiando con LoJack l’utilizzo di appositi tag da applicare su accessori e parti mobili, così da tenere sempre sotto controllo la tutela dei nostri mezzi, incluse le dotazioni originali, e al contempo avere informazioni aggiornate in tempo reale sul loro stato d’uso”.
“Nei primi sei mesi dell’anno, anche le nostre macchine sono state oggetto di un elevato numero di tentativi di furto – ha dichiarato Francesco Gelao, CEO di Tecnoeleva, azienda di noleggio con sede principale a Bitonto (BA) –. Si è trattato di mezzi di una certa dimensione e importanza sui quali in passato avevamo installato sistemi più tradizionali e di telecontrollo che purtroppo non sono risultati efficaci; quindi, grazie a un po’ di fortuna, ma soprattutto alla presenza sui macchinari dei sistemi di tracciamento LoJack, sono state recuperate entro poche ore. In un periodo in cui la domanda di noleggio è in crescita costante, questi interventi si sono dimostrati efficaci sia dal punto di vista della tutela patrimoniale della nostra flotta sia sotto l’aspetto della riduzione dei rischi e della continuità del lavoro offerto alla nostra clientela”.
Infine, Oliviero Cresta – Coordinatore Osservatorio Rental Blog ha evidenziato come “Il nostro sondaggio sentiment, elaborato su un campione di noleggiatori di diverse dimensioni iscritti alla community del portale in collaborazione con la società di ricerca Trade Lab, evidenzia nel secondo semestre una lieve attenuazione del fenomeno dei furti di macchine per l’edilizia e l’industria, a fronte di un lungo periodo precedente di trend in costante aumento. In questo comparto permangono le difficoltà relative all’appropriazione indebita, con mezzi di una certa importanza che non vengono riconsegnati alle scadenze dei contratti o di cui si perdono le tracce a fronte di noleggi borderline. Viene segnalato, inoltre, un incremento delle sottrazioni di piccole attrezzature, elettroutensili, generatori e accessori (benne, ganci, forche, martelli…), non solo dislocati nei cantieri ma anche a dimora presso i depositi dei noleggiatori. Si riscontrano anche casi di sostituzione di parti relativamente nuove con attrezzi maggiormente usurati alla riconsegna del mezzo. Il nostro sondaggio rileva, infine, un minor numero di mezzi rubati che vengono immediatamente esportati clandestinamente. Ciò fa pensare alla creazione di un mercato nazionale parallelo di parti meccaniche e pezzi di ricambio ottenuti dallo smembramento delle macchine rubate, che non tocca comunque il noleggio professionale”.
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