Nella decisione del TAR si legge che “vista l’ordinanza cautelare n. 769/2021 con cui la Sezione, pronunciandosi sull’istanza di sospensione presentata dalla parte ricorrente in sede di ricorso introduttivo, ha disposto la fissazione dell’udienza dell’8 giugno 2021 per la discussione nel merito; vista la nuova istanza di sospensione cautelare presentata da parte ricorrente il 7 aprile 2021; rilevato che la stessa deve essere qualificata come proposta ai sensi dell’art. 58 cpa, atteso che è comunque rivolta alla sospensione del provvedimento oggetto del ricorso introduttivo. Considerato che la detta disposizione consente alle parti di chiedere la modifica dell’ordinanza cautelare nel caso in cui si verificano mutamenti nelle circostanze o se allegano fatti anteriori di cui si è acquisita conoscenza successivamente al provvedimento cautelare… Ritenuto che non sussistono i presupposti… atteso che a mezzo della stessa non sono stati prospettati nuovi elementi rispetto a quelli già esaminati ai fini dell’adozione dell’ordinanza cautelare…per essere stata invece rappresentato quale fatto posto a base della domanda il mancato accoglimento da parte di Ivass di una richiesta di rinvio dell’entrata in vigore delle disposizioni gravate che tuttavia in nulla innova lo stato di fatto e di diritto valutati al momento dell’adozione della prima ordinanza cautelare… ritenuto pertanto che l’istanza di riesame sia inammissibile…”
Viene pertanto rinviato il tutto all’udienza dell’8 giugno p.v. nel corso della quale il TAR entrerà nel merito dei provvedimenti impugnati dal Sindacato. Per il presidente nazionale Claudio Demozzi “abbiamo perso la prima battaglia, ma la guerra non è affatto terminata! Non ci arrendiamo, non intendiamo essere posti fuorilegge da un impianto normativo per molti versi incomprensibile, inapplicato ed inapplicabile”. Nella giornata di ieri lo stesso presidente Demozzi è stato avvicinato da svariate forze parlamentari che si sono dette interessate ad approfondire la questione e soprattutto ad interagire con il Sindacato per valutare ogni possibile azione che vada nella direzione di una riforma del Regolamento Ivass n.45 e del Provvedimento Ivass n.97 che, anche ai meno esperti del settore, appaiono in alcuni specifici passaggi davvero lontani dalla realtà della distribuzione assicurativa italiana e dagli obiettivi della normativa europea.
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