L'Avv. Soave risponde: "Valore del Varbale" - Il Broker.it

L’Avv. Soave risponde: “Valore del Varbale”

La Cassazione, con ordinanza n. 22991/12019, ha stabilito che il verbale che sanziona il conducente per mancato uso della cintura di sicurezza è valido fino a querela di falso, in quanto l’accertamento dell’agente che ha rilevato la violazione gode di fede privilegiata. Risulta, altresì, legittima la mancata contestazione immediata della trasgressione, visto l’allontanamento volontario del conducente dal luogo dell’infrazione.

Nel caso in esame, l’automobilista aveva impugnato la decisione di merito laddove affermava che la constatazione – contenuta nel verbale impugnato – che il conducente circolasse alla guida del veicolo senza cintura di sicurezza, facesse fede fino a querela di falso ai sensi dell’art. 2700 c.c.

Inoltre, il ricorrente lamentava l’omessa contestazione immediata da parte dei verbalizzanti, in mancanza di ragioni che rendessero la stessa impossibile: la sua richiesta di ricevere la notifica a casa non sarebbe assimilabile al rifiuto di ricevere la notifica, costituendo una semplice richiesta alla quale le forze dell’ordine avrebbero potuto e dovuto opporsi.

La Suprema Corte rigetta il ricorso confermando che l’indicazione nel verbale del mancato uso della cintura di sicurezza da parte del trasgressore, in quanto oggetto diretto della constatazione del pubblico ufficiale accertatore, deve ritenersi assistita da fede privilegiata.

La constatazione immediata era stata resa impossibile dall’allontanamento del trasgressore: a riguardo non rileva, ai fini dell’integrazione della situazione dell’accertamento in assenza del trasgressore, che l’allontanamento avvenga con o senza l’autorizzazione dei verbalizzanti.

             Avv. Gian Carlo Soave.

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