In Italia troppi ponti e strade non sicuri e senza manutenzione - Il Broker.it

In Italia troppi ponti e strade non sicuri e senza manutenzione

In Italia troppi ponti e strade non sicuri e senza manutenzione:

nasce a Milano il primo Master in Risk management delle Infrastrutture

Il patrimonio infrastrutturale italiano è fragile, sia per la sua “età”, sia per l’esposizione del territorio ai rischi idrogeologici e sismici. Senza un sistema di manutenzione periodica,

le conseguenze possono essere molto gravi. Da settembre il corso che formerà i professionisti specializzati nella valutazione e gestione dei rischi specifici.

 

 Nel sistema edilizio delle reti di trasporto italiane manca un modello di controllo adeguato e disciplinato durante l’intero arco di vita dell’opera. Purtroppo, infatti, dall’ultimo censimento dell’ANAS è emerso che sono 976 i cavalcavia senza un proprietario o un gestore identificato, e 2994 sono i sovrappassi problematici dove spesso il proprietario è un consorzio fallito o un comune in dissesto.

Cineas – Consorzio universitario fondato dal Politecnico di Milano, per la formazione sulla gestione dei rischi e dei sinistri – ha progettato il primo percorso formativo in Italia dedicato specificatamente alla gestione dei rischi legati alle opere più complesse di ingegneria civile. Si tratta del Master in Risk management delle Infrastrutture, che inizierà il 27 settembre a Milano – rivolto ai professionisti che si occupano di monitoraggio e manutenzione delle strutture, funzionari della Pubblica Amministrazione, professionisti del settore edile, assicurativo e peritale.

Il tema della manutenzione è di importanza cruciale nel nostro Paese, sia per il fatto che ampia parte del patrimonio infrastrutturale risale al secondo dopoguerra, sia per le caratteristiche idrogeologiche, e sismiche del nostro territorio. – afferma Carlo Ortolani, coordinatore del master e Vicepresidente Vicario del Cineas – Abbiamo progettato questo corso con l’obiettivo di contribuire a sviluppare le competenze necessarie ad affrontare questi rischi con un approccio globale che tenga conto di tutte le variabili coinvolte”.

Il programma del master infatti, oltre ad affrontare 5 macro aree di rischio strutturale – sismico, idrogeologico, di incendio e di deflagrazione in volume confinato, di corrosione e di collasso – approfondirà le competenze legate all’analisi di rischio globale che aprirà e chiuderà il percorso formativo, affrontando temi come: le tecniche di gestione del rischio, il quadro normativo italiano, il trasferimento del rischio, le coperture assicurative, l’analisi economica e il project management.

L’Italia detiene il primato europeo per lunghezza complessiva delle gallerie ferroviarie e stradali in Europa (solo la rete di competenza dell’ANAS, ad esempio, annovera 26.000 km di strade con 11.000 ponti).  Si può quindi immaginare come la manutenzione e l’aggiornamento di un così ampio patrimonio rappresenti un aspetto di straordinaria rilevanza. “È necessario rendersi conto – continua Ortolani – che le grandi opere ben progettate e ben manutenute hanno un ciclo di vita più lungo, e questa maggiore durabilità determina un impatto enorme sia in termini economici che in termini di sicurezza dei cittadini”.

Il master avrà una durata complessiva di 88 ore distribuite nell’arco di 4 mesi, dal 27 settembre al 13 dicembre.
La modalità didattica è pensata per i professionisti già inseriti nel mercato del lavoro, dove le diverse competenze presenti in aula verranno messe a fattor comune per un arricchimento di tutti i partecipanti.

Verranno analizzati numerosi casi reali, sia di progettazione di opere complesse, che di gestione di situazioni critiche.

Inoltre, per garantire l’efficacia didattica e una migliore interazione tra i professionisti presenti in aula, è previsto un massimo di 20 partecipanti.

Il master fornirà crediti formativi a diverse figure professionali, in particolare agli Ingegneri, ai Periti Assicurativi e ai Professionisti della Security.
È previsto uno sconto del 10% sul prezzo del master, di 4500 euro, per le iscrizioni che perverranno entro il 2 settembre 2019.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del Consorzio al seguente link:  https://www.cineas.it/master/risk-management-delle-infrastrutture/. Per eventuali approfondimenti è possibile richiedere un colloquio di orientamento professionale con il coordinatore del master, il Professor Carlo Ortolani, scrivendo a una mail all’indirizzo info@cineas.it o chiamando lo 02 3663 5004.

ULTERIORI INFORMAZIONI DI SCENARIO

In tutto il mondo i ponti più vecchi, soprattutto quelli in cemento armato si stanno deteriorando rapidamente. Uno studio del 1999 (Reliability-Based Assessment of Highway Bridges) ha riscontrato che circa il 30% dei ponti stradali europei presenta qualche criticità, spesso dovuta alla corrosione dell’armatura d’acciaio o dei tiranti precompressi. Lo scenario internazionale evidenzia che il quadro della manutenzione delle opere infrastrutturali migliora in quei Paesi in cui sono stati introdotti dei controlli obbligatori.

  • In Francia, una recente verifica del ministero dei trasporti sottolinea che il patrimonio stradale del paese è indebolito da decenni di mancata manutenzione. Un terzo dei ponti francesi è da riparare, e il 7% di questi presenta “rischi di crollo” e il 17% delle strade richiede interventi strutturali.  Un ponte viene riparato in media solo 22 anni dopo la comparsa dei primi segni di deterioramento.
  • Negli Stati Uniti, secondo un rapporto pubblicato a gennaio dall’American Road & Trasportation Builders Association (ARTBA) 54.259 ponti statunitensi (su un totale di 612.677) presentano “carenze strutturali”. Questi ponti hanno un’età media di 67 anni e ogni giorno sono attraversati dai veicoli 174 milioni di volte.
  • In Germania: seppure, secondo il Süddeutsche Zeitung “Due terzi dei quarantamila ponti delle autostrade e delle strade federali hanno più di trent’anni”. Sappiamo che un ponte viene ispezionato dagli esperti ogni sei anni, con apparecchi a raggi infrarossi per valutare il livello di umidità, piccoli robot per verificare la resistenza dei tiranti di un ponte sospeso, sensori per misurare le vibrazioni. Questi controlli obbligatori valgono anche per i tratti autostradali affidati in gestione a privati.

 

Crolli di ponti in Italia negli ultimi anni:

  • 14 agosto 2018, crollo del Ponte Morandi a Genova
  • 8 aprile 2017, crollo di un viadotto sulla tangenziale di Fossano, in Piemonte
  • 9 marzo 2017, crollo del ponte 167 sull’autostrada A14, all’altezza di Camerano, nelle Marche, tra Loreto e Ancona Sud
  • 29 ottobre 2016, crollo di un sovrappasso ad Annone Brianza, in provincia di Lecco
  • 22 ottobre 2013, crollo del ponte di Carasco, nell’entroterra genovese.

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