Ruggero FRECCHIAMI - Intervista Esclusiva di Mirko Odepemko - Il Broker.it

Ruggero FRECCHIAMI – Intervista Esclusiva di Mirko Odepemko

Abbiamo incontrato con piacere il Dott. Ruggero Frecchiami – Direttore Generale di Assimoco – con il quale abbiamo piacevolmente parlato dell’Azienda e anche del mercato con una vision molto alta, ma soprattutto, una vision incentrata sul rispetto del mondo che ci circonda e sull’assioma imprescindibile di dover lasciare un mondo migliore ai nostri figli e nipoti.

Odepemko: Dott. Frecchiami dopo tanti anni di successo alla guida di Assimoco si possono tirare delle somme? Ci racconta in poche battute le tappe maggiormente salienti?

Frecchiami: Le tappe sono bene distinte e possono essere riassunte in tre fasi importanti. La prima, tra il 2011 e il 2012, la possiamo sicuramente denominare del “risanamento” fase complessa soprattutto per quanto riguarda la mobilitazione dell’azienda a favore del risanamento medesimo e la difficile ricostruzione del clima di fiducia, necessario sempre in un’azienda, ma soprattutto in queste fasi molto delicate. La fase più facile è stata invece l’individuazione, dal punto di vista tecnico, della situazione puntuale di profittabilità e non dell’azienda. Mi piace affermare e sottolineare che in questa fase gli azionisti ci hanno dato tutta la fiducia e la trasparenza e l’appoggio per passare questo periodo delicato che, fortunatamente, è stato più veloce di quello che avevamo preventivato. Mi piace sottolineare che in questa prima fase non abbiamo allontanato nessun dipendente e, anzi, abbiamo investito proprio sul personale trovando il giusto equilibrio dell’unità organizzativa e, ovviamente, l’importante serenità portata dalla redditività dell’azienda.La seconda fase, che potremmo denominare di “sviluppo e legame”, va dal 2012 al 2017 ed è caratterizzato da un fattore a noi esterno – Autoriforma del mondo cooperativo – e questo fattore ci ha permesso di mettere in pratica ancor di più e con più forza il legame con tale mondo distributivo e, di conseguenza, lo sviluppo dello stesso. Tutto questo basato sul servizio al cliente finale, alla rete e la capacità dell’azienda di rispondere alle esigenze del mercato in continua evoluzione. Questo quinquennio della seconda fase è stato pieno di grandi soddisfazioni umane ed anche economiche per profittabilità, ma proprio in quella fase sentimmo l’esigenza, così arriviamo alla terza fase, di non “sederci sugli allori”, di non compiacerci del nostro lavoro e così decidemmo di interrogarci, al nostro interno, sulla vocazione che abbiamo. Abbiamo scoperto che i risultati, dettati dalle risposte dei nostri collaboratori, sono stati molto maturi, equilibrati e ci hanno dato lo spunto per affermare che la nostra vocazione è di essere una compagnia assicurativa benefit corporation e faro per il terzo settore. Infatti, nel 2018, il Gruppo Assimoco acquisisce la certificazione B Corp. Assimoco è la prima Compagnia Assicurativa in Italia ad acquisire tale certificazione dove si evidenzia che la compagnia è un’azienda che volontariamente rispetta i più alti standard di scopo, responsabilità e trasparenza. Nell’ottica B Corp l’organizzazione per generare risultati e avere un vantaggio competitivo nel medio periodo, deve impostare la propria strategia d’impresa “mixando” tre variabili, le cosiddette 3P, ossia Profitto, Pianeta e Persone. Le 3P, una volta parte del Dna aziendale, sono in grado di generare il successo dell’organizzazione anche nel breve periodo.
Nel dettaglio, B Corp è una certificazione di eccellenza riconosciuta alle aziende che soddisfano i più alti standard al mondo di performance sociale, ambientale ed economica, riconosciuta da B-Lab, l’ente non profit che dal 2006 ha sviluppato nel mondo il movimento delle B Corporation. A oggi oltre 70mila aziende nel mondo hanno provato a misurarsi con i requisiti BCorp, ma solamente 2.504 hanno superato il test. In Italia le certificate sono oltre 80.
Mi piace sottolineare che la certificazione non è un traguardo, ma un importante inizio, nato dalla volontà dell’azienda di interrogarsi e trovare la propria vocazione comune. Il perseguimento di una crescita profittevole unita allo sviluppo personale, professionale e del potenziale delle nostre persone, la volontà di fornire servizi utili e onesti ai nostri partner intermediari e clienti finali, l’essere attivatori di sistemi di welfare integrato nei territori, sono interpretati come un unico obiettivo che guida le nostre attività. Il nostro ‘purpose’ è quindi quello di sviluppare ‘Relazioni che fanno bene’ verso i nostri collaboratori, i nostri partner intermediari e clienti, verso le comunità che sono sui territori dove siamo presenti e dove i nostri partner intermediari sono radicati.Non dimentichiamoci che in questa terza fase c’è stata anche l’autoriforma dei tre gruppi banca cooperativi, ma siamo riusciti a dialogare perfettamente con tali soggetti sia perché lo facciamo abitualmente da anni, sia perché ci piace ascoltare, da sempre, e cercare di portare il nostro ausilio.

Odepemko: Come si è concluso il 2018?

Frecchiami: Si è concluso molto bene, ogni anno siamo in forte crescita, ma sempre con la barra chiaramente fissa sulla profittabilità sostenibile. Abbiamo chiuso il 2018 con oltre 30 milioni di utili.  

Odepemko: Quali novità in cantiere per il 2019 e come la normativa possa aver inciso nelle scelte future dell’azienda.

Frecchiami: Il 2019 è partito molto bene in assoluta linea con piano industriale.

Ovviamente la normativa ha accellerato processi che avevamo già in cantiere e, serenamente, abbiamo pensato che ancora una volta la normativa che grava sicuramente sui processi, deve esser intesa sempre come un importante stimolo. Per affrontare tale sfida abbiamo avuto e abbiamo bisogno della tecnologia che ha ci ha portato ad approcciare cambiamenti su tre fronti principali:Nel 2019 abbiamo avviato una profonda fase di trasformazione organizzativa, al fine di consentire alla nostra organizzazione di affrontare con efficacia le sfide all’orizzonte nel contesto competitivo. Alla trasformazione organizzativa si affiancano due altrettanto importanti evoluzioni interne: la trasformazione tecnologica, volta a far evolvere il sistema architetturale ed applicativo del Gruppo, ed la trasformazione culturale, con l’obiettivo di sviluppare una cultura aziendale in grado di supportare il cambiamento il corso ed il percorso strategico delineato.Non dimentichiamoci che c’è stata una variabile importante, siamo riusciti a trovare la nuova sede che sarà presso il Centro Leoni a Milano – zona decisamente più centrale e funzionale per la Compagnia – questo ovviamente ci ha creato qualche ulteriore complessità che però abbiamo affrontato con piacere e sempre nell’ottica del cambiamento positivo.  

Odepemko: Un sogno nel cassetto? Se è lecito chiederlo?

Frecchiami: Sinceramente vorrei un mondo migliore nel quale possiamo vivere. Si possono fare utili e guardare al nostro ambiente proteggendolo e difendendolo dai continui attacchi. Per questo proprio nelle scorse settimane eravamo ad Amsterdam con i nostri partner intermediari e siamo saliti su alcune barche che sono costruite interamente con la plastica che le stesse imbarcazioni raccolgono nel mare. Barche che naturalmente vengono costruite e rivendute. Si può fare business, business eco sostenibile. Questo, se così si può dire, è il nostro sogno nel cassetto.

Ringraziamo il Dott. Frecchiami per la sua consueta ospitalità e usciamo dal suo ufficio con una consapevolezza importante che in molte aziende dovrebbero seguire: solo con la serenità dell’ambiente di lavoro e l’importante stimolo di lavorare, ovviamente in modo profittevole, ma anche e soprattutto con un’etica di sistema, si possono raggiungere grandi soddisfazioni che passano, in primis, dalla soddisfazione dei dipendenti di far parte di un Gruppo importante e sensibile alle tematiche che riguardano il mondo in cui viviamo e che speriamo ci possano vivere i nostri figli e nipoti in modo sereno.

MIRKO ODEPEMKO per Il Broker

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