Mercati assicurativi: sviluppo da USA e Giappone - Il Broker.it

Mercati assicurativi: sviluppo da USA e Giappone

Allianz

Allianz·         Premi assicurativi globali cresciuti nel 2018 del 3,3% a 3.655 miliardi di euro

·         Per il 3° anno consecutivo, la crescita è inferiore a quella dell’attività economica

·         Cina in frenata, Stati Uniti e Giappone trainano lo sviluppo globale

·         Europa Occidentale: record nei Danni, ritorno ai livelli pre-crisi nel Vita

·         Italia: dopo otto anni di sviluppo alternato, Vita e Danni crescono in sincrono

Secondo le proiezioni di Allianz Research, il volume globale dei premi assicurativi ha raggiunto lo scorso anno quota 3.655 miliardi di euro (escluso il segmento Salute). Rispetto al 2017, l’incremento nominale, tenuto conto degli effetti dei cambi, è stato pari al 3,3%.

Il 2018 è stato il terzo anno consecutivo (o il 12° negli ultimi 15 anni) nel quale la crescita globale dei premi assicurativi è rimasta indietro rispetto allo sviluppo dell’attività economica (+5,7% di crescita nominale nel 2018). La penetrazione assicurativa (premi in rapporto al prodotto interno lordo) è pertanto scesa al 5,4% – il livello più basso degli ultimi 30 anni. I rischi aumentano, ma la protezione assicurativa da tali rischi è in declino. Peraltro, nel 2018 per il terzo anno consecutivo, a livello mondiale il mercato Danni è cresciuto più del mercato Vita (rispettivamente del 4,7% e 2,5%).

Tali sviluppi non rappresentano le uniche anomalie registrate nel 2018 dall’Allianz Research. Mentre nel 2016 e nel 2017 la crescita globale era stata frenata dall’Europa Occidentale, lo scorso anno è stata la Cina a frenare. A sorpresa, i motori di crescita per il 2018 sono stati due vecchie economie: gli Stati Uniti (42%) e il Giappone (11%). La Cina, all’opposto, dopo essere stata per anni il più significativo traino alla crescita globale dei premi e avendo contribuito nel 2017 addirittura per quasi il 60% del totale, nel 2018 ha contribuito soltanto per il 4%. Responsabile di questa deludente performance, il mercato Vita cinese, che si è contratto nel 2018, in risposta alla stretta regolamentare sulla vendita di prodotti di wealth management da parte degli intermediari assicurativi.

Michael Heise, chief economist di Allianz SE, ha commentato: “Il 2018 non rappresenta la fine della crescita dei mercati asiatici. Al contrario. La regolamentazione più stringente adottata in Cina è più che benvenuta, rappresentando una nuova fase di crescita più bilanciata e sostenibile. Inoltre, la Cina non è più soltanto sinonimo di crescita elevata; è il progresso tecnologico del mercato a togliere il fiato. La Cina è chiaramente front-runner nell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale, di soluzioni innovative di pagamento e di ecosistemi digitali. La Cina è il mercato cui guardare con attenzione, perché ci indicherà il futuro del nostro settore”.

Nel 2018 gli assicuratori europei hanno messo a segno una crescita dei premi pari al 2,1% e il volume totale ha superato per la prima volta nella storia la soglia dei 1.000 miliardi di euro. Il comparto Danni ha registrato un incremento eccezionale pari al 3,1% – per trovare tassi di crescita più elevati bisogna andare indietro sino al 2003. Il volume dei premi Danni, pari a 328 miliardi di euro a fine 2018, è stato superiore ai livelli pre-crisi di quasi il 16%. Nel comparto Vita, al contrario, il volume dei premi è cresciuto soltanto dell’1,7%; ciò nonostante, con un livello pari a 674 miliardi di euro, è stato quasi raggiunto il livello pre-crisi che nel 2007 era stato di 681 miliardi di euro.

La penetrazione assicurativa (premi in rapporto al prodotto interno lordo) è pertanto risultata sostanzialmente stabile nei rami Danni – al 2,1% nel 2018 rispetto al 2,3% nel 2007 – mentre è scesa significativamente nel Vita attestandosi al 4,5% dal 5,6% nel 2007. “Il declino dei premi Vita è grave”, ha commentato Michaela Grimm, economista di Allianz Research. “Le cause sono molteplici e variano da paese a paese. Ma, naturalmente, il persistente contesto di mercato caratterizzato da bassi rendimenti gioca in questo un non felice e determinante ruolo. Per i risparmiatori e per gli operatori finanziari ci è voluto troppo tempo per adeguarsi alla nuova situazione, probabilmente nella speranza di rivedere i tassi di interesse sui livelli del passato. Ma questo non accadrà. È pertanto necessario che il settore assicurativo Vita si renda maggiormente indipendente dall’andamento dei tassi d’interesse”.

Italia al 14° posto con premi totali in crescita dell’1,9% – Dopo otto anni di sviluppo alternato, Vita e Danni crescono entrambi, rispettivamente del 3% e 1,6%

In Italia il mercato assicurativo ha registrato nel 2018 una raccolta premi globale (Danni e Vita) in crescita dell’1,9%, evidenziando trend positivi in entrambi i segmenti, rispettivamente dell’1,6% nei Danni e del 3,0% nel Vita – per la prima volta dal 2010. Negli anni precedenti, infatti, o i Danni o il Vita avevano registrato alternativamente trend in contrazione e la crescita dei premi era stata caratterizzata da forti oscillazioni: per i Danni, le variazioni si sono mosse dal -8% al +6%% e per il Vita addirittura dal -18% al +30%. Nessun altro mercato europeo ha evidenziato tanta volatilità ma, nonostante l’andamento altalenante, è stata l’Italia a mettere a segno nell’ultimo decennio la performance migliore, con una robusta crescita pari al 42%, che si confronta con una performance del 4% appena per l’intera area dell’Europa Occidentale. Sotto altri aspetti, invece, il mercato italiano è allineato ai trend prevalenti: sia in termini di densità – con premi assicurativi pro capite pari a 2.326 euro – sia in termini di penetrazione assicurativa – con un’incidenza dei premi totale pari al 7,8% del prodotto interno lordo, livelli entrambi molto vicini alle medie in Europa (rispettivamente pari a 2.395 euro e al 6,5%).

Nel prossimo decennio, premi globali previsti in crescita del 5%

Quanto alle prospettive a lungo termine, il futuro sembra essere un po’ più sereno. Allianz Research prevede che i mercati assicurativi continueranno la ripresa, con un incremento dei premi globali che dovrebbe accelerare del 5% circa nel prossimo decennio, rispetto alla piuttosto deludente crescita del 3% messa a segno nei dieci anni precedenti. Considerando l’accelerazione dei cambiamenti demografici, in particolare nei mercati emergenti con sistemi di welfare pubblico ancora sottosviluppati, è prevista una accelerazione della crescita nel comparto Vita in un certo senso più rapida che nei rami Danni (5,5% rispetto a 4,4%). Le previsioni di sviluppo per l’Europa Occidentale sono significativamente più basse: l’area dovrebbe raggiungere una crescita di quasi il 3% annuo nel prossimo decennio, sia nei Danni che nel Vita. Quanto all’Italia, è attesa una crescita più lenta, del 2,5% annuo (nei Danni 2,7% e nel Vita 2,4%), dopo la sovra performance dell’ultimo decennio.

The big unknown, however, is the digitization of insurance. “The insurance industry is facing a seismic shift that will reshape its future,” commented Patricia Pelayo, economist at Allianz Research. “AI and its related technologies get imbedded into the business. The insurance landscape is on the verge of a dramatic change. But the effect on premium growth is ambiguous: Lower frequencies of claims (from risk management to risk prevention) and declining operating and distribution costs speak for slower premium growth but the offsetting power of a wider customer reach and new products (e.g. cyber insurance) point into the opposite direction. It’s almost impossible to predict which power will keep an upper hand.”

La grande incognita, tuttavia, rimane la digitalizzazione del settore assicurativo. “L’industria assicurativa sta affrontando un cambiamento epocale che ne ridisegnerà il futuro”, ha osservato Patricia Pelayo, economista di Allianz Research. “L’Intelligenza Artificiale e le tecnologie ad essa collegate stanno entrando nei modelli di business. Lo scenario assicurativo è dunque sul crinale di un drammatico cambiamento. Ma l’effetto di tutto ciò sulla crescita dei premi è ambiguo: la minore frequenza dei sinistri (che deriva dal risk management e dalla risk prevention) e il trend in calo dei costi operativi e di distribuzione indicherebbero un trend di rallentamento nella crescita dei premi; al contrario il potenziale ampliamento dei clienti e lo sviluppo di nuovi prodotti (ad esempio le coperture assicurative Cyber) dovrebbero fare pensare a un trend opposto, di crescita. È quasi impossibile preveder quale delle due forze in gioco prevarrà sull’altra”.

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