I RISCHI DA RESPONSABILITÀ CIVILE SANITARIA IN ITALIA 2010-2017 - Il Broker.it

I RISCHI DA RESPONSABILITÀ CIVILE SANITARIA IN ITALIA 2010-2017


L’IVASS pubblica il Bollettino statistico sui rischi da responsabilità civile sanitaria (medical malpractice)
Il rischio da responsabilità civile sanitaria fa parte del ramo responsabilità civile generale.
La copertura del rischio da r.c. sanitaria può essere realizzata con ricorso alle polizze assicurative o, in alternativa, tramite la cosiddetta “autoritenzione” del rischio stesso da parte delle strutture sanitarie pubbliche. Quest’ultima modalità di gestione del rischio è in crescita.
Il Bollettino riporta i dati statistici separatamente per le due suddette forme di copertura.
Di seguito i principali risultati per il 2017:
 le imprese assicurative hanno raccolto 585 milioni di euro di premi;
 risultano assicurate circa 270.000 unità di personale sanitario e 4.800 strutture, di cui poco meno del 15% sono pubbliche;
 è finito in contenzioso circa il 14% dei sinistri risarciti a titolo definitivo tra il 2010 e il 2017 e il 27% di quelli messi a riserva nel bilancio d’esercizio 2017;
 il numero di strutture pubbliche assicurate è in costante diminuzione: è passato da 1.404 del 2010 a 685 del 2017;
 il grado di concentrazione nella r.c. sanitaria è elevato (anche superiore a quello del ramo r.c. generale): le prime 5 imprese hanno il 70% dei premi e le prime 10 il 90% circa;
 il premio medio pagato dai professionisti sanitari ammonta a 803 euro nel 2017, in crescita del 13% rispetto al 2016;
 le imprese estere non vigilate dall’IVASS sono molto attive nel settore e raccolgono il 94% dei premi delle strutture pubbliche;
 le imprese operanti nel settore registrano in media una perdita tecnica nell’assicurazione dei rischi delle strutture, mentre i loro risultati sono positivi nelle coperture dei rischi del personale sanitario;
tra il 2012 e il 2016 è in forte crescita il numero di strutture pubbliche che accantonano risorse per gestire internamente il rischio. Il valore dei fondi accantonati nel 2016 da queste strutture a tal fine ammonta a 511 milioni di euro, superiore del 70% a quello dei premi versati nello stesso anno per la gestione assicurativa del rischio stesso.

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