Per SpA - LA SHARING ECONOMY, LE BIG TECH E IL MERCATO ASSICURATIVO - Il Broker.it

Per SpA – LA SHARING ECONOMY, LE BIG TECH E IL MERCATO ASSICURATIVO


Il mercato dei consumi è in grande evoluzione e il trend della sharing economy probabilmente rivoluzionerà il settore assicurativo come già abbiamo visto nel settore automotive. Ad esempio, nelle grandi città e metropoli di tutto il mondo l’auto privata (e quindi la relativa assicurazione) tende a scomparire lasciando spazio a servizi in condivisione (Enjoy, Car2Go, Uber, Blabla Car, etc.).
Queste nuove piattaforme cosiddette peer-to-peer (P2P) per la sharing economy hanno spalancato nuovi scenari ed opportunità sia per quanto riguarda i servizi da offrire che i nuovi rischi da coprire.
I nuovi trend obbligheranno gli assicuratori a trasformare i loro processi aziendali, le operations e la comunicazione attraverso una diversa gestione della catena del valore. Sempre più spesso infatti le compagnie assicurative tradizionali stringono collaborazioni o partnership con le P2P.
Tutto questo porterà grandi vantaggi e opportunità al cliente ma molti operatori assicurativi si sentono fortemente minacciati da questi cambiamenti. Leggiamo dal “World Insurance Report 2018” di Capgemini, realizzato in collaborazione con Efma, secondo cui le grandi multinazionali tecnologiche come Google, Amazon, Facebook e Apple stanno per fare il loro ingresso nel settore assicurativo. Un’altra notizia interessante del Report dice che, rispetto al passato, un cliente su tre sarebbe realmente disposto ad acquistare i prodotti assicurativi da queste cosiddette “Big Tech”.
L’uso dei dati e la capacità di offrire una customer experience veramente digitale sono e saranno fattori chiave per le compagnie assicurative del futuro: non a caso rappresentano i punti di forza di Big Tech come Amazon e Google – spiega Raffaele Guerra, Executive Vice President e Head of Insurance di Capgemini Italia – I colossi della tecnologia rappresentano una minaccia reale, più di quanto i player del settore assicurativo siano disposti ad ammettere. Le assicurazioni, abituate per natura a valutare rischi, devono urgentemente analizzare il contesto e considerare il rischio di una perdita di competitività, per poter invece evolversi e sopravvivere”.
La partita si gioca da ormai qualche anno sulla customer experience e nei mercati saturi come quello assicurativo è l’unico fattore competitivo sia per ottenere il successo che semplicemente per sopravvivere.
Finora quello delle assicurazioni è un settore noto per essere tra i più arretrati in questo ambito (nella graduatoria internazionale si posiziona dietro al settore retail e bancario).
Ad oggi sta tentando una vera e propria corsa verso la “digitalizzazione” con l’inserimento di smartwatch, altri dispositivi da indossare, tecnologie telematiche, etc. che permettono la raccolta di dati sulle abitudini e lo stile di vita dei clienti. Infatti, le nuove tecnologie danno la possibilità da una parte di rispondere prontamente all’evolversi dei nuovi servizi, dall’altra di proporre prodotti assicurativi che sono meglio mirati e prezzati per i loro utenti.
Con l’accesso a tutte queste informazioni cambierà radicalmente la modalità di accedere al servizio assicurativo con sistemi che accuratamente valutano i rischi senza gravare sull’acquirente con questionari ingombranti e dispendiosi in termini di tempo. Attraverso i Big Data il servizio sarà quasi perfettamente personalizzabile e i clienti che una volta potevano sembrare uguali agli occhi dell’assicuratore non lo saranno più. Si prevede una sempre maggiore flessibilità del servizio con possibilità di accorciare i tempi di assicurazione per andare incontro al paradigma del consumatore metropolitano (Clicca qui) che esige “libertà di scelta” e un’offerta personalizzata e “su misura”.
Praxis Management

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