L’Avv. Gian Carlo Soave risponde:”Caduta del pedone sulla pubblica via” - Il Broker.it

L’Avv. Gian Carlo Soave risponde:”Caduta del pedone sulla pubblica via”

La Cassazione, con ordinanza n. 17324/2018, ha rigettato la richiesta di risarcimento di una donna nei confronti del Comune per i danni patiti a seguito della caduta in una buca, non segnalata, esistente sulla pubblica strada.
Nel merito la Corte d’Appello aveva rigettato la domanda di risarcimento evidenziando che sul luogo del sinistro non vi era alcuna insidia e che la caduta si era verificata di primo mattino in condizioni di perfetta visibilità: “la danneggiata era perfettamente consapevole, ovvero avrebbe potuto esserlo con l’ordinaria diligenza, delle condizioni difficoltose di percorrenza del tratto in oggetto“.
La donna ricorre nanti la Suprema Corte lamentando violazione dell’art. 2051 c.c. e delle regole sulla responsabilità del custode, in quanto l’ente proprietario della strada avrebbe potuto liberarsi dimostrando il caso fortuito.
Secondo la giurisprudenza di legittimità la condotta del danneggiato muta a seconda dell’incidenza causale sull’evento dannoso ed è richiesta una valutazione che tenga conto del dovere generale di ragionevole cautela: ne consegue che quanto più la situazione di possibile danno può essere prevista e superata attraverso l’adozione di normali cautele tanto più rileva il comportamento imprudente fino al punto di interrompere il nesso tra fatto ed evento dannoso.
Nel caso in esame i giudici a quo hanno accertato proprio che un comportamento diligente da parte dell’infortunata avrebbe evitato il fatto dannoso: manca quindi il nesso di causalità tra l’anomalia presente sul manto stradale e la caduta della vittima.
Non spetta quindi il risarcimento per la caduta in strada laddove si dimostri che la rottura del manto stradale fosse superficiale e quindi facilmente evitabile.
Il ricorso viene rigettato dovendosi escludere la responsabilità del Comune stante il comportamento disattento ed imprudente del soggetto idoneo ad interrompere il nesso tra fatto ed evento dannoso.
             Avv. Gian Carlo Soave.

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