Risposta: La Corte di Cassazione, con sentenza n. 19210/2015, ha stabilito, per il caso di morte, le modalità di ripartizione dell’indennizzo di una polizza con più beneficiari.
Nella fattispecie il contraente aveva designato quali beneficiari in caso di morte gli “eredi testamentari” o gli “eredi legittimi”.
Deceduto l’assicurato, la Compagnia Assicurativa aveva individuato come beneficiari il coniuge dello stesso ed i suoi due nipoti (figli della sorella defunta), ripartendo il capitale in parti uguali, ovverosia un terzo a ciascuno.
La vedova, però, aveva contestato detta interpretazione decidendo, dunque, di agire in giudizio per ottenere la quota dei due terzi dell’importo, ai sensi e per gli effetti dell’art. 582 c.c.
In primo ed in secondo grado la domanda non trovava accoglimento.
La Suprema Corte ha, invece, ritenuto che la volontà dell’assicurato di designare quali beneficiari gli eredi legittimi non si limitasse all’identificazione degli aventi diritto ma si estendesse fino a prevedere una quantificazione delle quote di indennizzo coerente con le quote ereditarie previste dalla legge.
Avuto riguardo a quanto sopra esposto, pare consigliabile, al momento della sottoscrizione di una polizza vita, prestare attenzione alla designazione dei beneficiari, magari indicandoli per nome o in base alla relazione parentale esistente.
In difetto, avrà luogo una divisione tra i beneficiari in parti uguali e non secondo le regole in materia successoria.

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