Rubrica per Innovare, rubrica a cura di per S.p.A. - Ogni incendio ha la sua corrosione - Il Broker.it

Rubrica per Innovare, rubrica a cura di per S.p.A. – Ogni incendio ha la sua corrosione


Ogni incendio ha la sua corrosione: l’importanza del salvataggio e di una buona copertura assicurativa spiegati dall’Ing. Alberto Lagi, Direttore Tecnico per S.p.A.
Ogni ambiente è caratterizzato da determinate condizioni “termoigrometriche”, cioè da specifici valori di temperatura e umidità il cui cambiamento danneggia i materiali. Ad esempio i metalli che compongono le apparecchiature elettriche ed elettroniche risentono di questi sbalzi di temperatura e umidità.
Durante un incendio, per via della combinazione tra i prodotti della combustione e l’umidità presente nell’aria, si genera corrosione.
Cerchiamo di capire meglio il fenomeno della corrosione insieme all’Ing. Alberto Lagi, direttore tecnico di per S.p.A.
Cosa succede dal punto di vista chimico durante un incendio?
Si sviluppano dei composti appartenenti a due grandi categorie: specie organiche e specie inorganiche. Le prime sono dannose per la salute dell’uomo: tutte le volte che bruciano sostanze organiche in difetto di ossigeno si generano, fra gli altri, IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) che sono sostanze cancerogene. Le specie inorganiche, tipo gli acidi alogenidrici (acido cloridrico, acido bromidrico, ossidi di azoto) uniti all’umidità presente nell’ambiente, generano corrosione.
Cos’è la corrosione?
La corrosione è quel fenomeno che riesce a trasformare qualsiasi metallo in ossido, idrossido, etc. e avviene tipicamente sui metalli e quindi su macchine, elettrodomestici, posate, lavabi, apparecchiature elettroniche, tutto ciò che in sostanza è prodotto dall’ingegno umano.
La corrosione lavora 24 ore al giorno, sabato, domenica e festivi ed è un fenomeno pericolosissimo perché se non gestita immediatamente può creare danni irrimediabili, specie su quelle superfici che hanno tolleranze di lavorazione veramente basse. L’esempio più eclatante sono le superfici riflettenti: gli specchi che si trovano all’interno di qualsiasi fotocopiatrice o di macchine laser non riflettono più se corrosi, perché la rugosità creata dalla corrosione sulla superficie annulla qualsiasi capacità riflettente.
Cosa occorre fare per arrestare il processo di corrosione?
La corrosione è un fenomeno che si genera con il concorso dell’umidità atmosferica, per cui o si eliminano subito i contaminanti (e questo è il compito del risanatore, ma richiede tempo), oppure si elimina l’umidità attraverso due processi: abbassare l’umidità dell’atmosfera che circonda il bene contaminato tramite appositi deumidificatori oppure separare la superfice contaminata dall’atmosfera circostante attraverso l’utilizzo di olii specifici. L’intervento del risanatore è essenziale nell’arrestare il processo di corrosione in quanto esperto conoscitore delle macchine coinvolte dall’incendio e sa benissimo dove utilizzare determinati prodotti chimici e dove no, il che non è un elemento da sottovalutare.
Quali caratteristiche deve avere un buon prodotto chimico da utilizzare nelle fasi di bonifica e risanamento?
Un prodotto chimico idoneo deve fare tre cose: rimuovere contaminanti, non lasciare residui e non danneggiare le superfici trattate. Per esempio, se vado a pulire un componente in plastica ma dopo qualche giorno la plastica si rompe, io ho sì pulito la superficie ma ho creato all’interno del pezzo dei fenomeni di tensocorrosione che hanno distrutto il materiale trattato, ossia non ho risolto il problema.
Un consiglio?
Affidarsi sempre a mani esperte e poi… assicurarsi! L’assicurazione è come la candela al Santo, non si può lesinare. I soldi che si spendono con una buona polizza assicurativa che copre i danni ai nostri macchinari è una vera e propria salvezza in caso di sinistro. E’ un investimento al quale non si può rinunciare.

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