Per innovare, rubrica a cura di per S.p.A. - Le conseguenze di un incendio sull’organismo e l’importanza di una bonifica professionale - Il Broker.it

Per innovare, rubrica a cura di per S.p.A. – Le conseguenze di un incendio sull’organismo e l’importanza di una bonifica professionale


Un incendio è certamente un evento imprevedibile che porta con sé conseguenze dannose per le cose e per le persone. Ma cosa accade esattamente al nostro organismo quando si viene coinvolti in un incendio e cosa è opportuno fare per limitare i danni alla nostra salute? Ne parliamo con il Dr. Enzo Brizio, Medico Chirurgo e Consigliere Comunale con incarico per la Sanità del Comune di Fossano (CN), ex Direttore Sanitario di Avis e Croce Bianca e attuale redattore del portale Paginemediche.it
D: Quali sono le conseguenze immediate di un incendio sull’organismo?
Le conseguenze sono date dalla penetrazione dentro le vie aeree di materiali tossici, tra cui il più noto e pericoloso è il monossido di carbonio (CO) che si genera da combustioni in scarsità di aria ambientale (quindi prevalentemente in ambienti chiusi), altamente velenoso e, purtroppo, del tutto inodore e insapore, per cui la sua presenza nell’aria respirata è praticamente inavvertibile.
Il fumo contribuisce a peggiorare i danni respiratori, soprattutto se pensiamo che è costituito da particelle solide disperse nell’aria e che queste particelle sono spesso velenose e infiammabili a loro volta.
La forte concentrazione di particelle nel fumo causato da combustione diventa pertanto una delle cause principale di asfissia e di morte per chi si trova coinvolto in un incendio, soprattutto se a bruciare sono sostanze chimiche.
All’azione velenosa del fumo si unisce anche la temperatura elevata, che irrita le vie aeree e ne causa un restringimento: nei polmoni arriva quindi meno aria, e quella che arriva contiene sostanze tossiche. La conseguenza immediata è la perdita di coscienza causata da asfissia, cui segue rapidamente la morte.
D: Quali misure di sicurezza per l’organismo si possono adottare appena accaduto un incendio?
R: Dipende molto dal tipo di incendio in cui si ha la sfortuna di esser coinvolti, dalla sua estensione, dalla sua ubicazione e dal tipo di sostanze incendiate. Un conto è trovarsi nelle vicinanze di un bosco in fiamme, in mezzo ad aria pulita, un conto è essere presenti all’incendio di un magazzino di solventi chimici.
L’estensione dell’incendio determinerà la temperatura ambientale, che è uno dei fattori di danno fisico immediato, cui si aggiunge la presenza nell’aria di fumo e polveri, ricchi entrambi di composti chimici dannosi per le vie respiratorie, causati dalla non perfetta combustione di materiali vari.
Infine occorre rimarcare l’importanza delle sostanze che stanno bruciando: uno dei danni maggiori è causato dall’inalazione nei polmoni di sostanze chimiche tossiche sviluppatesi durante la combustione di materiali vari: più i materiali sono artificiali e più sono dannosi. L’incendio di un bosco è già una situazione grave, ma quello di un’industria chimica può essere decine di volte più letale.
Quindi il primo provvedimento da adottare è quello di allontanare l’infortunato il più velocemente possibile dall’area in cui si è sviluppato l’incendio, provvedendo ad una buona aerazione dei polmoni, eventualmente mediante l’uso di maschere antigas e di bombole di ossigeno.
D: Cosa può succedere all’organismo se i contaminanti restano nell’ambiente per tanto tempo non essendo eliminati con un’adeguata bonifica?
L’inquinamento ambientale da polveri sottili, cioè da parte di quelle polveri generate da un incendio che hanno un diametro inferiore a 10 μm, permette loro di penetrare attraverso la parete degli alveoli polmonari, entrare nella circolazione ed andare a depositarsi in organi anche distanti, quali reni e fegato, causandone ovviamente un malfunzionamento.
Le polveri sottili, in generale, sono presenti nell’aria in conseguenza di inquinamento e più il loro diametro è piccolo più sono dannose; purtroppo quelle che si formano durante un incendio sono tra le più piccole conosciute (solamente 2.5 μm) e di conseguenza anche le più dannose, non solamente durante la fase “acuta” dell’incendio, ma anche nei giorni e mesi successivi, se non si provvede ad una bonifica accurata.
Il danno che provocano se inalate e respirate (la differenza è sostanziale, dato che la respirazione permette il loro ingresso nel torrente circolatorio) è purtroppo lo stesso, sia durante che dopo un incendio. L’unica differenza è che, con il passare del tempo, queste polveri tendono a disperdersi maggiormente nell’aria ambientale, per cui la loro concentrazione diminuisce, ma non sparisce mai completamente, a meno che non vengano eliminate definitivamente.

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