Disastri: Coviello (Cnr), Italia e Campania ad alto rischio.  - Il Broker.it

Disastri: Coviello (Cnr), Italia e Campania ad alto rischio. 

Valutare, gestire e mitigare i rischi e’ la parola d’ordine per il 2017, che e’ dedicato alla riduzione significativa del numero di persone coinvolte dai danni catastrofali a livello mondiale entro il 2030″ ha spiegato Antonio Coviello, ricercatore CNR e professore di Marketing assicurativo nell’Universita’ Suor Orsola Benincasa di Napoli, intervenendo al convegno “Casa Italia ed eventi sismici” tenutosi al PAN di Napoli. “Le catastrofi naturali – ha aggiunto – sono un problema globale dall’elevato impatto economico e sociale ed in particolare l’Italia e’ uno dei Paesi maggiormente colpiti negli ultimi 20 anni: con oltre 1.000 vittime, siamo il sesto Paese al mondo per danni subiti (circa 58 mld di dollari) ed ogni anno il settore pubblico interviene per circa 3 mld¬ di danni” “Il 78% delle abitazioni italiane e’ esposto ad un rischio alto o medio alto tra terremoto e idrogeologico – ha spiegato nella sua relazione Coviello – Il 35% delle abitazioni italiane e’ esposto a elevato rischio sismico, Il 55% delle abitazioni italiane e’ esposto a elevato rischio idrogeologico. Il rischio sismico riguarda gran parte del territorio italiano (56,8%), dove vivono circa 23 milioni di persone: ben 4610 comuni su 8112. E la Campania ha un potenziale di ‘rischio catastrofale’ considerato tra i piu’ alti d’Italia”. Le regioni, infatti, che hanno mostrato un incremento significativo delle esposizioni sono state la Campania, la Puglia, il Veneto e la Sardegna (fonte PERILS)”. “I fenomeni climatici negli ultimi anni stanno aumentando per frequenza e intensita’. Ma la spesa pubblica per vincoli di bilancio non puo’ ancora crescere e la spesa privata diventa sostenibile solo se aumenta la consapevolezza e la dei rischi: e’ necessario quindi oggi nel nostro Paese intervenire prima del verificarsi degli eventi, soprattutto in opere di prevenzione oltre ad attivare ed efficientare tutte le risorse disponibili in ottica strutturata e pianificata, cosi’ come avviene gia’ in 22 Paesi”, ha proseguito il ricercatore. “L’Italia, Paese molto esposto al rischio catastrofale, ha bisogno di un «cambio di strategia», che porti ad una gestione preventiva e strutturata dei rischi: un intervento strutturato di partnership tra lo Stato e il settore privato non e’ piu’ rinviabile” ha concluso l’esperto.
FONTE: ANSA

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