MODA & ASSICURAZIONI: Assicurare il lusso - Saverio Zavaglia - psicologo della moda - Il Broker.it

MODA & ASSICURAZIONI: Assicurare il lusso – Saverio Zavaglia – psicologo della moda

Il recentissimo rapporto – firmato congiuntamente da McKinsey e dal website The Business of Fashion (“The State of Fashion 2017”) – ha fornito i dati, a dir poco “stratosferici”, dei volumi economici che ruotano attorno alla moda: «calcolando il valore generale prodotto dal fashion system globale, si arriva a 2,4 trilioni di dollari, cifra che ne farebbe la settima economia mondiale dopo Stati Uniti, Cina, Unione Europea, Giappone, India e Regno Unito».In questo costante crescere imprenditoriale del fashion, si assiste a importanti scelte finalizzate alla diversificazione; che – tra l’altro – impongono estrema attenzione alle problematiche del risk management.
In particolare, le cosiddette “multinazionali della moda”, nell’intento di gestire oculatamente la propria politica di marchio, tendono ad allargare la gamma merceologica che da tale marchio può essere trainata. Sicché importanti brand di successo dell’abbigliamento, sono venuti operando efficaci sovrapposizioni d’immagine in altri ambiti, comunque riconducibili alla moda e al lusso; quali la calzatura e l’occhialeria, per arrivare persino alle piastrelle d’arredamento “firmate”.
Tale spinta alla diversificazione produttiva aumenta la complessità della governance d’impresa e può tradursi anche in una perdita di controllo. Inoltre, non sempre aziende concentrate sul proprio core business hanno la giusta percezione del rischio inerente alle proprie royalties – che pure rappresentano di sovente una quota significativa del fatturato – e del danno, da cui potrebbero derivare profonde ripercussioni sull’immagine o sulla reputazione aziendale.
A tale proposito si può notare che la gestione coordinata dell’incertezza del business attraverso strategie assicurative, anche nel caso dell’industria del fashion risponde a due criteri. Uno psicologico e l’altro statistico: “il fronte comune contro la minaccia” e “la scommessa sul rischio”. Nella contrapposizione tra la logica finanziaria “a breve” e quella industriale, orientata al medio-lungo periodo.
Tali distinzioni a parte, osserviamo che attualmente i sinistri coperti dalle polizze assicurative per il settore moda riguardano:
 
• Danni alle collezioni, compresi quelli durante una sfilata o uno shooting fotografico
• La rete dei fornitori e sub-fornitori, alla luce del crescente orientamento alla delocalizzazione produttiva 
• Servizi di gestione e mappatura dei rischi legati ai punti vendita a livello mondiale
• I rischi di mis-labelling, con richiamo delle merci e danni di immagine
• L’interruzione di attività
• La messa a punto di un efficace piano di Business Continuity
• Il monitoraggio regolare e le ispezioni sulle attrezzature e i macchinari per ridurre la possibilità di malfunzionamento o ritardi di produzione 
• Le perdite finanziarie e dei costi di ripristino conseguenti a danni ad apparecchiature.
 
È un nuovo mondo che si apre innanzi tanto all’impresa assicurata come a quella assicurativa. Che richiede a entrambi i contraenti un significativo salto di qualità nella focalizzazione dei ruoli e del rispettivo modo di rapportarsi reciprocamente.
Saverio Zavaglia

0 Comments

Leave A Comment