Editoriale: Medici non obiettori - Avv. Gian Carlo Soave - Il Broker.it

Editoriale: Medici non obiettori – Avv. Gian Carlo Soave

Per la prima volta si assiste all’emanazione di un bando di concorso per assumere in una A.S.L. di Rovigo un biologo “non obiettore” con il compito di occuparsi della fecondazione artificiale, nonché di un bando indetto – su iniziativa del Governatore del Lazio – per assumere medici non obiettori che attuino l’interruzione di gravidanza.
Nel primo caso l’obiezione costituisce “giusta causa di recesso” in quanto la prestazione diverrebbe in concreto non esigibile; nel secondo caso i vincitori “verranno assegnati al settore del Day Hospital e Day Surgery per l’applicazione della legge 194” e, comunque, parteciperanno anche ad altre attività per mantenere le loro competenze al di là del servizio per il quale sono stati assunti. Essi nei primi sei mesi di servizio non potranno optare per l’obiezione. Successivamente se uno dei due vincitori che verranno assunti decidesse di esercitare questo diritto a fronte di un aborto rischierebbe il licenziamento o la mobilità regionale.
Contro questa scelta si sono levate molte voci: i medici cattolici, il Movimento per la Vita, la C.E.I. secondo la quale in tal modo si “snatura l’impianto della legge 194 che non aveva l’obiettivo di indurre all’aborto, ma prevenirlo” e “non si rispetta un diritto di natura costituzionale quale è l’obiezione di coscienza”.
Anche il Ministro della Salute ha espresso alcune riserve affermando che “il requisito ”non obiettore” è una “modalità discriminatoria di reclutamento del personale, atteso che la legge prevede di cambiare idea nel corso della carriera lavorativa”.
A favore vi è chi ritiene che “il concorso riservato a soli medici non obiettori …… sia una misura non solo necessaria, ma ormai indispensabile”, specie avendo riguardo al fatto che circa il 70% dei medici italiani è obiettore.
Il Direttore Generale dell’Ospedale San Camillo difende la scelta affermando che chi è obiettore non ha partecipato al bando, risolvendo, dunque, ab origine un problema di coscienza.
Si ricorda che l’art. 9 comma 1 della legge n. 194/1978 prevede che “Il personale sanitario ed esercente le attività’ ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure di cui agli articoli 5 e 7 ed agli interventi per l’interruzione della gravidanza quando sollevi obiezione di coscienza, con preventiva dichiarazione”.
Ed ancora al comma 4 “Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare lo espletamento delle procedure previste dall’articolo 7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalita’ previste dagli articoli 5, 7 e 8. La Regione ne controlla e garantisce l’attuazione anche attraverso la mobilita’ del personale”.
La Regione può, quindi, intervenire, anche attraverso disposizioni sul personale, per garantire il servizio alle donne che ne fanno richiesta.
Va, inoltre, evidenziato che non sempre la scelta di obiezione corrisponde ad una scelta etica, talvolta, infatti, può essere dettata da convenienza professionale, in quanto non è infrequente che i medici non obiettori siano di fatto esclusi da prestazioni diverse dalle interruzioni volontarie di gravidanza.
Ritengo, quindi, che l’aspetto più importante da tenere in considerazione, pur nel rispetto di tutte le opinioni, sia quello di consentire e garantire alle donne di accedere al servizio di cui alla legge 194/78, riducendo, così, il rischio che ricorrano ad altre modalità – aborto clandestino e/o viaggi all’estero – per interrompere la gravidanza.
L’impossibilità operativa della struttura ospedaliera di fatto annulla detta possibilità con tutte le conseguenze che ne derivano.
Lo scopo della legge n. 194/1978 non è, infatti, l’induzione all’aborto, ma quello di evitare che esso venga esercitato in condizioni di grave rischio e pericolo per la salute e la vita della donna in un momento già così difficile e doloroso come quello in cui essa si determina nella scelta di non portare avanti la gravidanza.
Avv. Gian Carlo Soave.

0 Comments

Leave A Comment