L’ASSICURAZIONE LEGATA ALLA PATENTE: PRO E CONTRO - Il Broker.it

L’ASSICURAZIONE LEGATA ALLA PATENTE: PRO E CONTRO

Se il premio per la RCA fosse associato alla patente, verrebbe meno uno dei tre elementi di cui sopra, ovvero la tipologia del veicolo. A parte le considerazioni sul fatto di dover cambiare le norme esistenti, a livello di Codice della Strada e Codice delle Assicurazioni, appare chiaro che ad essere più incerta sarebbe la determinazione dell’importo da pagare. Nondimeno un sinistro può colpire una persona o un oggetto, come un’automobile. Se si colpisce un oggetto, sarebbe assai complicato inquadrarne il valore se non si prendesse in considerazione quello del veicolo stesso. Evitando tecnicismi inutili, facciamo chiarezza con un esempio. Una Ferrari o una Fiat hanno costi molto diversi riguardo a listino e pezzi di ricambio, come si può quantificare un sinistro che coinvolga l’una e/o l’altra non tenendone conto? Una soluzione sarebbe quella di calcolare il risarcimento medio di tutti i veicoli e poi integrarlo con caratteristiche personali e bonus/malus: ma così si avrebbe solo l’effetto di far lievitare le tariffe (più incertezza induce le compagnie a tutelarsi con prezzi più alti), nonché far pagare di più il padrone della Fiat e meno quello della Ferrari perché di fatto sarebbero solo due possessori generici di patente. Insomma, tariffe mediamente più alte per chi non se le può permettere e dunque iniquità sociale.
Come per certi versi nel caso, il più citato dai sostenitori dell’opzione patente, che sia conveniente per chi possiede due auto ma una sola licenza di guida. Lo sarebbe, in effetti, ma questa è una situazione non proprio frequente nel nostro Paese, dove circolano quasi 44 milioni di auto a fronte di oltre 39 milioni di patenti. E dunque un monoreddito con una sola patente e una sola auto, che come dicono i numeri è lo status più vicino alla realtà (anzi spesso ci sono famiglie con due-tre patenti e un solo mezzo), pagherebbe come un plurimilionario che di auto ne possiede almeno una decina.
C’è tuttavia un caso in cui legare il premio per la RCA alla patente sarebbe assai produttivo, quello del contrasto all’evasione assicurativa. In Italia circolano tre milioni di veicoli senza tagliando o con tagliando falso, lo sa bene chi ha avuto la sventura di essere coinvolto in un incidente con uno di questi : prendere in considerazione la licenza di guida in luogo del tipo di veicolo consentirebbe di portare alla luce questo sommerso, eliminando di fatto il problema.
LA SITUAZIONE NEGLI ALTRI PAESI
A parte l’Australia, non si ha notizia di Paesi che adottino sistemi del genere. Tuttavia esistono, per così dire, formule di “avvicinamento”. Come quella di alcuni stati Usa, dove le famiglie in certi casi specifici possono usufruire di una polizza collettiva la cui tariffa viene determinata ponderando le diverse età e veicoli, nonché le patenti del nucleo familiare. Anche nel Regno Unito, le compagnie assicurative utilizzano la patente per valutare il rischio: per fini anti-frode possono consultare un database con tutte le informazioni sugli automobilisti, comprese quelle sulla licenza di guida. Ma la patente è solo uno dei parametri per la stipula della polizza: determinanti, anche in quel caso, sono bonus/malus, caratteristiche personali e tipo di mezzo che si guida. Come succede da noi.
FONTE: Il Fatto Quotidiano

0 Comments

Leave A Comment