Assicurazioni e calamità naturali, una storia di dossier mancati - Il Broker.it

Assicurazioni e calamità naturali, una storia di dossier mancati

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Una polizza assicurativa per le calamità naturali, come i terremoti e le alluvioni, per tutte le regioni italiane senza che le compagnie possano scegliere discrezionalmente le zone dove assicurare. È l’ipotesi di cui più volte si è discusso nel nostro paese, nelle istituzioni e fuori, soprattutto a ridosso di eventi calamitosi, ma che non ha mai trovato concreta attuazione. È probabile che dopo il sisma di questa notte, che hanno colpito diverse zone del Centro Italia, il tema torni all’ordine del giorno. Negli anni le ipotesi per introdurre un sistema di polizze antiterremoti o simili (obbligatorie o facoltative) sono state diverse. Nessun governo ha dato però seguito ai progetti. E così l’Italia è rimasta indietro sopratutto rispetto ad altri paesi europei come Belgio, Danimarca, Spagna, Ungheria, Francia, Turchia e Gran Bretagna. 
LE COPERTURE ITALIANE – Mentre in molti paesi esteri sono le assicurazioni a farsi carico dei rischi (vedi la Francia) in Italia è lo Stato che continua a sobbarcarsi i costi delle ricostruzioni e non sempre in modo efficace e celere. Già da qualche anno le polizze per gli eventi calamitosi esistono, ma la loro diffusione è bassa. Secondo un dossier del 2015 di Ania, l’associazione delle imprese assicuratrici, la diffusione tra le abitazioni di polizze per terremoti e alluvioni resta medio-bassa. “Un’impresa che intenda coprire il rischio alluvione con un assicuratore – si legge nel dossier di Ania – trova facilmente sul mercato una polizza che fa al caso suo. Normalmente si configura come estensione ai principali rischi inclusi nelle polizze multirischio. Diverso è il caso delle abitazioni private. In questo caso l’ombrello assicurativo si apre a metà. Da qualche anno si vanno diffondendo sul mercato polizze che coprono il rischio terremoto. Una protezione specifica per le alluvioni non è invece facilmente reperibile”. Non solo, al momento per le compagnie italiane non c’è l’obbligo di assicurare tutto il territorio italiano senza fare distinzioni. In sostanza possono decidere con discrezione assoluta le zone dove assicurare, privilegiando quelle dove il rischio è vicino allo zero. 

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