Come cambieranno le assicurazioni nell'internet delle cose - Il Broker.it

Come cambieranno le assicurazioni nell'internet delle cose

Interessante e completo articolo trovato in internet. Vi alleghiamo estratto.
L’Internet of Things ha di fatto prodotto un ulteriore minaccia alle compagnie assicurative più tradizionali, soprattutto da parte di player del settore. La sfida delle compagnie sarà quindi quella di rendere materiale o quantomeno percepibile con maggiore frequenza l’offerta di servizio che intenderà offrire. Non solo la prevenzione ad un rischio, ma anche l’opportunità di avere un partner privilegiato in grado di soddisfare le esigenze, sempre più uniche e personalizzate dei propri clienti.
La crescente innovazione e diffusione della tecnologia ha reso evidente il maggiore utilizzo di dispositivi mobili ed indossabili. Al fine di considerare i principali driver di crescita ed i fattori abilitanti nel prossimo quinquennio bisogna ricordare la riduzione del costo delle connessioni e l’ampliamento della gamma di “cose” connesse. Siamo ormai nell’era dell’Internet of Things (IoT) dove gli strumenti che sono tradizionalmente connessi, come i PC, gli smartphone ed i tablet, nel 2020 arriveranno a rappresentare meno di un terzo di tutti gli oggetti connessi. Infatti, ormai si va verso la connessione delle auto (connected cars), delle tv intelligenti (smart TV), dei dispositivi indossabili (wearable devices) in grado di monitorare i parametri vitali delle persone e comunicare con i propri caregivers, fino ad arrivare a strade e città intelligenti (smart cities), termostati e case intelligenti (smart homes), uffici, scaffali e negozi (smart offices) e linee di produzione o intere filiere logistiche di imprese intelligenti (smart factories). Questa è la cosiddetta Internet of Everything, non solo più oggetti connessi a Internet, ma la creazione di una rete tra persone, oggetti, processi e dati, che coinvolge connessioni M2M, M2P e P2P.
Ovviamente in questo contesto diventerà importante comprendere come L’internet delle cose determina raccogliere, analizzare e distribuire la grande mole di dati (Big Data) per renderli convertibili in informazioni a supporto delle attività e delle decisioni di business. Bisognerà essere in grado di elaborare i dati nella forma in cui si trovano, per poter fare ricerche e trovare correlazioni sia nel caso di informazioni strutturate (ovvero all’interno di appositi database) che non strutturate (come accade nei contenuti di una e-mail, dei commenti su social network contenenti hashtag, oppure nel caso di dati di geolocalizzazione, marchi e prodotti significativi per l’azienda). Si dovranno utilizzare sia i dati presenti in azienda sia quelli accessibili da fonti esterne, effettuando analisi contestuali ed in tempo reale al fine di sviluppare le proprie strategie ed ipotizzare i passi da compiere, sulla base di avanzati modelli previsionali, in quella che è stata definita economia della condivisione (sharing economy).
Tutto dovrà comunque essere fatto nel pieno rispetto delle regole stabilite dalle normative vigenti e dai pareri espressi dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali.
Per leggere articolo integrale cliccare qui

0 Comments

Leave A Comment