Agenti Assicurativi: esame troppo selettivo? - Il Broker.it

Agenti Assicurativi: esame troppo selettivo?

Si avvicina la data della prossima prova che darà l’abilitazione a nuovi agenti assicurativi e broker che vogliono iscriversi al Rui (Registro Unico degli intermediari). Anche se a oggi non si sa ancora la data, potrebbe essere a luglio o a settembre, i 5.864 iscrittisi online alla prova si stanno preparando a un esame che si sta rivelando sempre più difficile da passare. Nell’ultima sessione (quella del 2014, svolta a settembre 2015), dei 5.677 candidati ammessi se ne sono presentati 3.664, e hanno conseguito l’idoneità solo 427 esaminati (pari all’11,7% dei presenti). Un dato ben al di sotto della media dei precedenti appuntamenti (sessioni 2012 e 2013) dove le percentuali erano vicine al 25%. Percentuali anche queste comunque ben inferiori a quella di altre professioni: supera l’esame per diventare avvocati mediamente il 40% degli aspiranti e la stessa percentuale di successo si è registrata anche nelle recenti sessioni dell’esame dei promotori finanziari (ora consulenti finanziari).
Insomma diventare professionisti assicurativi sta diventando un incubo: tanto più che è prevista solo una sessione all’anno e dunque chi non passa deve aspettare 12 mesi, con tutta una serie di problematiche connesse all’operatività di persone già da tempo sul campo che magari sono ansiose di ereditare l’agenzia favorendo il difficile ricambio generazionale della categoria.
Proprio tenuto conto di questi numeri e del malessere generalizzato, a fine aprile lo Sna (Sindacato nazionale Agenti assicurativi) ha inviato una lettera a Maria Luisa Cavina, responsabile del servizio all’Ivass, Authority demandata a regolamentare e gestire la prova di idoneità ora consistente in un test a risposta multipla che si articola in tre moduli. Gli «spunti di riflessione» sono firmati dal presidente Sna Claudio Demozzi e da Michele Languino, responsabile esecutivo nazionale rapporti con Ivass, che si sono avvalsi del supporto di esperti del settore.
Viene premesso che l’obiettivo che si propone l’iniziativa non è tanto di individuare delle criticità (o presunte tali) nella strutturazione dell’esame né, tanto meno, di porsi su fronti contrapposti, quanto piuttosto di promuovere un’analisi da condividere. Si parte dalle note sui contenuti: in sintesi allo stato attuale vengono richieste nozioni troppo giuridiche su aree che, tra l’altro, sono poco affini alla pratica assicurativa (come il diritto societario), mentre si approfondiscono poco, per esempio, i temi dei rami assicurativi o delle collaborazioni tra intermediari. Sono poco sondate inoltre le competenze che potrebbero meritare un più attento rilievo (l’approccio da assumere con il diente in sede di acquisizione, le modalità di presentazione e illustrazione della documentazione informativa, le modalità con le quali proporre la sottoscrizione di una polizza, ondeevitare i rischi dell’induzione alla firma).
Lo Sna fornisce poi riflessioni di natura “formale” e “istituzionale”. Il sindacato nota anche che probabilmente l’asticella è fissata troppo in alto a livello contenutistico e viene lasciato poco tempo per rispondere per persone non avvezze al linguaggio giuridico. Richiesta anche una valutazione sul fatto che, a oggi, nella commissione d’esame, non figura un rappresentante di categoria degli intermediari. E che, in assenza di un esponente in commissione, è sentita come imprescindibile la necessità di un confronto preventivo, anche informale, con membri della categoria.
Infine lo Sna chiede di valutare la possibilità di avere un database di domande, su tutte le materie di esame, da cui estrarre la serie da sottoporre ai candidati nella sessione di idoneità come avviene per Oam (mediatori creditizi, il cui bando 2016 scadrà lunedì 3o maggio). Il database porterebbe più trasparenza, una riduzione del rischio di contenzioso su errori del testo e a una maggiore omogeneità tra le varie prove, negli anni. L’esigenza di rinnovo proposta pare sia stata in parte condivisa anche all’Ivass dove ci tengono a precisare che si tratta di una patente di abitilitazione all’esercizio di una professione delicata. La categoria spera di vedere presto un cambio di regole possibilmente già dal prossimo bando.
FONTE: Plus 24

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