AmTrust e i 2 miliardi in ballo. - Il Broker.it

AmTrust e i 2 miliardi in ballo.

  Si fa sempre più complessa, farraginosa e intrigante la vicenda che vede protagonisti Somma e AmTrust. Sinceramente sembrerebbe quasi un nuovo libro di Grisham se non fosse che le fonti, riportate da importanti giornali italiani e mondiali, sono tutte molto attendibili e vagliate.
Tutti quanti ci chiediamo sinceramente dove stia la verità ma confidiamo, per il bene della nostra giustizia, che si arrivi alla verità assoluta. Quella verità che farebbe proprio bene al nostro sistema giudiziario, ma soprattutto farebbe bene al business in generale. Ormai questa vicenda ha una portata planetaria e non possiamo permetterci, come sistema Italia, di essere ancora una volta annoverati come un Paese che non applica correttamente le regole del gioco. 
Siamo confidenti che si arriverà alla verità e se qualcheduno, qualunque esso sia, ha sbagliato pagherà!
La redazione
  Riportiamo una parte dell’articolo uscito sul Corriere della Sera del 14 aprile 2016 di pagina 25.
Lite da due miliardi
Nell’arbitrato da 2 miliardi a Milano contro il suo agente, l’americana AmTrust (che assicura gli ospedali italiani) accusa: «Gli audio provano che il presidente, nominato dal Tribunale, è corrotto».
Il lodo da 2 miliardi in Tribunale Corruzione o calunnia per l’arbitro
di Luigi Ferrarella
Milano, dall’americana AmTrust audio contro Lacchini e il broker Somma. Loro: falsità
O è una megacorruzione da 400 milioni di euro del presidente di un lodo arbitrale sotto gli occhi degli ultimi due presidenti del Tribunale di Milano che lo hanno nominato nel 2015, oppure nei suoi confronti è una megacalunnia per influire sull’arbitrato del valore di 2 miliardi di euro nel Tribunale di Milano.
In entrambi i casi è senza precedenti l’iniziativa formale con la quale la compagnia statunitense AmTrust, quotata al Nasdaq di New York e leader in Italia nell’assicurare il 60% degli ospedali e 40.000 medici dalla responsabilità per malpractice , chiede al Tribunale civile di Milano di ricusare il presidente del collegio di tre arbitri dell’aspro contenzioso tra AmTrust e il suo ex agente generale italiano Antonio Somma: il professore di economia aziendale Marco Lacchini, prorettore dell’università di Cassino, ex commissario del concordato Federconsorzi, dal 2014 sindaco di Eni.
L’intesa tra gli americani e le società Trust Risk del broker napoletano (noto anche nello sport come proprietario della Bivans, la più importante scuderia di cavalli trottatori) va in pezzi nel 2014. AmTrust accusa Somma di aver in anticipo trattenuto 50 milioni di euro di future provvigioni, soldi per i quali Somma è rinviato a giudizio dalla Procura di Torre Annunziata per appropriazione indebita, venendo anche radiato dall’Autorità di controllo Ivass. Somma però reagisce calcolando dalla rottura contrattuale danni per 2 miliardi di euro, per i quali fa causa a AmTrust appunto in due arbitrati-gemelli a Milano.
Ciascuna delle due parti nomina un arbitro, e insieme chiedono che a nominare il terzo, cioè il presidente del collegio, sia il presidente del Tribunale: l’11 febbraio 2015 l’uscente Livia Pomodoro indica Lacchini, confermato il 2 marzo dal successore Roberto Bichi su concorde richiesta delle parti. In attesa dell’esito della perizia contabile affidata dagi tre arbitri ad alcuni consulenti, l’8 marzo scorso (senza che si sia mai saputo) i civilisti di AmTrust, Massimo Benedettelli e Marco Torsello, chiedono al Tribunale civile di Milano la ricusazione di Lacchini, contro il quale depositano indagini difensive effettuate dall’agenzia di investigazione privata israeliana Black Cube. Suoi agenti, riferendo di essersi finti il 16 febbraio manager interessati a fare affari con Somma, prima all’Hotel de la Minerve di Roma e poi al ristorante Sapori di Mare lo avrebbero registrato mentre «affermava sicuro» che nei due arbitrati «avrebbe ottenuto decisioni favorevoli per 400-500 milioni di euro», grazie al fatto che «era in grado di “controllare” i collegi arbitrali» attraverso «una relazione di natura “pecuniaria” con uno degli arbitri espressamente poi identificato da Somma nel presidente Lacchini». Gli 007 privati degli americani aggiungono che Somma avrebbe «sfregato il dito pollice con l’indice e il medio nel gesto che esprime il concetto di denaro» da dare in cambio a Lacchini, fino a «scrivere 10% su un foglietto di fronte ai suoi interlocutori», che ora lo conserverebbero in modo da permettere raffronti grafologici.
Una conversazione tra presenti sarebbe stata registrata anche tra Lacchini e gli 007 privati, presentatisi come accademici che volevano offrirgli un incarico di docente in un Paese del Golfo Persico: qui il presidente dell’arbitrato tra AmTrust e Somma, parlando non di questo specifico lodo ma in generale degli arbitrati che dirimeva, avrebbe spiegato di poter «garantire una decisione favorevole» quando si trova presiedere il collegio, e di «poter in ogni caso influenzare le decisioni» (anche solo come membro del collegio) «nel caso si fosse presentato “un contesto favorevole”».
«Sono molto turbato ma anche sereno per i miei comportamenti, ritengo queste accuse infondate e mi difenderò nel merito, ma nella mia posizione di terzietà non posso ora dire altro», risponde al Corriere Lacchini, aggiungendo che gli arbitrati sono congelati sino al 3 maggio, giorno in cui la giudice civile Laura Cosentini deciderà sulla richiesta di ricusazione. «E’ il sesto tentativo degli americani di far saltare l’arbitrato», rincara il civilista di Somma, l’ex giudice costituzionale Romano Vaccarella. E il professor Carlo Enrico Paliero, avvocato di Somma subentrato nel processo penale di Torre Annunziata al professor Vincenzo Maiello (che ha lasciato l’incarico perché il giudice che in maggio processerà Somma, e che a fine gennaio ha dissequestrato 8 dei 32 milioni bloccati su richiesta del pm Rosa Annunziata, è il magistrato Luca Della Ragione, allievo e ex collaboratore della cattedra di Maiello all’Università Federico II) aggiunge: «Sono accuse false, interpretazioni manipolative di dichiarazioni mai rese nei termini esposti da AmTrust, e supportate da indagini la cui legittimità stiamo vagliando nel sospetto possano essere state condotte abusivamente».

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