Le tenute agricole di Generali, Allianz e UnipolSai - Il Broker.it

Le tenute agricole di Generali, Allianz e UnipolSai

FONTE: Corriere Economia
Generali, Allianz, Unipolsai: puntuali, allo scoccare del Vinitaly, i tre grandi gruppi assicurativi si sono accomodati armi e bagagli tra le tante cantine che popolano il più importante salone del vino italiano. Per piazzare polizze? Macché. Uno più determinato dell’altro, questi super competitor della finanza vogliono vendere vino. E puntano a farsi spazio su questo mercato attraverso il loro braccio agricolo: le Generali con Genagricola, la tedesca Allianz con Agricola San Felice e UnipolSai con Tenute del Cerro. Tre proprietà operative da molti anni, che non hanno ancora espresso le potenzialità di cui dispongono grazie alla potenza di fuoco dei loro azionisti. Ma appunto qualcosa è cambiato: ultimamente le tre aziende vitivinicole pare abbiano messo il turbo, con l’obiettivo di compiere un salto in alto in termini di presa sul mercato.
Rientra in questa strategia il nuovo passo di Genagricola guidata da Alessandro Marchionne, holding agroalimentare delle Generali, in cui l’area vino (760 ettari vitati, più di 11 milioni di fatturato, più di 3 milioni di bottiglie) rappresenta circa il 30%. Articolata su 8 tenute (tra queste la Tenuta Sant’Anna in Veneto, Torre Rosazza in Friuli, Bricco dei Guazzi nel Monferrato e V8+ per il Prosecco) Genagricola ha allargato di recente il proprio raggio d’azione con una nuova proprietà in Valpolicella, arricchendo così il suo portafoglio prodotti. «Genagricola sta vivendo una fase di profondo rinnovamento sia dal punto di vista organizzativo che rispetto al mercato», conferma Giancarlo Fancel neo presidente di Genagricola.
Eterni rivali in assicurazioni, Generali e Allianz non sono da meno tra le vigne. Più di 11 milioni di fatturato, 215 ettari vitati, 1,3 milioni di bottiglie, l’Agricola San Felice di Castelnuovo Berardenga in Toscana è il perno di una proprietà che comprende anche la Tenuta Campogiovanni a Montalcino e l’azienda Perolla in Maremma. Da sempre l’azienda guidata da Davide Profeti ha concentrato il suo impegno sulle pratiche agricole,con risultati ottimali in termini di sperimentazione, cura dei vitigni autoctoni e dei processi produttivi.
  «Si trattava di valorizzare tutto questo patrimonio e quindi abbiamo deciso di concentrare gli sforzi sul fronte commerciale, sia in Italia che all’estero, con un immediato ritorno in termini di incremento delle vendite e di notorietà dei nostri vini», racconta Mario Cuccia, presidente dell’azienda, sottolineando anche l’impegno di San Felice «verso la sostenibilità d’impresa, declinabile sotto tre aspetti: sociale, ambientale ed economico». Un esempio concreto? Da anni San Felice promuove, sotto la guida della Fondazione Allianz Umana Mente, programmi dedicati all’inserimento nel mondo del lavoro di giovani con disagio sociale o disabilità.
  Hanno casa tra Toscana e Umbria le Tenute del Cerro, ex proprietà Saiagricola passata nel 2013 sotto il cappello del gruppo Unipol. Cinque tenute (Fattoria del Cerro, La Poderina, Colpetrone, Montecorona, Monterufoli), 300 ettari vitati, 1,6 milioni di bottiglie e circa 10 milioni di fatturato, l’azienda presieduta da Vincenzo Tassinari ha avviato una totale ridefinizione della brand identity . «Fin qui abbiamo rivoluzionato non solo il nome, ma anche l’immagine e il posizionamento», spiega Tassinari. «Inoltre abbiamo appena licenziato un piano strategico triennale che porterà l’azienda a focalizzarsi su alcuni paesi stranieri per noi obiettivi target, accrescendo allo stesso tempo la presenza su tutti canali del mercato Italiano, con una forte attenzione anche all’accoglienza turistica nelle nostre tenute».
  Ma alla fin fine i tre assicuratori sono più bravi a vendere polizze o a fare vino? Si confrontano stili diversi: la consulenza esterna di un winemaker importante come Riccardo Cotarella ispira oggi la produzione di Genagricola e Fattorie del Cerro, mentre San Felice si è da sempre affidata al suo enologo Leonardo Bellaccini. Una gara stimolante e proficua, visti i riconoscimenti piovuti sulla produzione 2015 delle tre aziende.

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