Assicurazioni tedesche, rating a rischio - Il Broker.it

Assicurazioni tedesche, rating a rischio

Assicurazioni tedesche, rating a rischio

3logo Sole24Ore
Le compagnie di assicurazione tedesche sono le più esposte a un lungo periodo di tassi d’interesse bassi nell’eurozona, a causa dell’ampio uso di polizze a rendimento garantito, secondo una nota sul settore in Europa pubblicata ieri dall’agenzia di rating Fitch. 
Le compagnie tedesche dovrebbero essere in grado di continuare a generare i rendimenti garantiti agli assicurati per il prossimo decennio, afferma Fitch, ma la situazione potrebbe portare a declassamenti dei loro rating, a causa della pressione sul capitale e la compressione degli utili. Alcune delle compagnie più piccole, che non hanno rating, possono essere ancora più esposte a causa della debolezza del capitale e della mancanza di diversificazione delle attività. 
Le possibili difficoltà delle assicurazioni tedesche, soprattutto nel ramo vita, in presenza di bassi tassi sono un problema molto sentito dall’opinione pubblica in Germania e sono una delle argomentazioni più forti nelle polemiche contro la politica espansiva della Banca centrale europea. 
La questione è stata oggetto di discussione anche la settimana scorsa alle riunioni del Fondo monetario a Washington. Il rapporto dell’Fmi sulla stabilità finanziaria globale (Gfsr) ha sottolineato il problema. 


  In una presentazione a Washington il capo economista della Banca dei regolamenti internazionali, Hyun Song Shin, ha notato che le compagnie tedesche sono quelle che soffrono della maggior discrepanza, in Europa, fra la durata media finanziaria dell’attivo e del passivo e sono nettamente fuori linea rispetto agli altri Paesi. 
Fitch osserva che in Germania le assicurazioni storicamente hanno garantito ai clienti rendimenti fino al 4%. Anche se negli ultimi tempi questo si è ridotto all’1,25, la duration molto lunga delle garanzie comporta che in media il rendimento garantito di un portafoglio tipico è del 3,1%. E ciò in una situazione in cui i premi o gli attivi in scadenza da reinvestire devono essere impiegati in una gamma di attività finanziarie in cui i tassi di riferimento dei titoli sovrani sono bassissimi o negativi (recentemente i Bund fino a 6 anni evidenziavano un rendimento negativo).
L’agenzia di rating nota che solo il 15% di un portafoglio medio è investito in titoli di Stato tedeschi e che il mix di investimenti dovrebbe consentire rendimenti dell’1-1,5%. A questi livelli, un portafoglio investito interamente in reddito fisso non dovrebbe cadere sotto le soglie garantite fino al 2027, secondo le stime dell’agenzia. La data tuttavia si avvicinerebbe se il tasso di reinvestimento dovesse ridursi ulteriormente: al 2024 in presenza di un tasso dell’1% e al 2020 con tasso zero.
Anche se il rispetto delle garanzie rimane alla portata, la continuazione dei tassi d’interesse bassi inevitabilmente comprimerebbe i profitti delle compagnie e ne eroderebbe i buffer di capitale, sostiene Fitch. Questi ultimi sono scesi, in relazione alle riserve attuariali, dall’8,8% al 7,4% fra il 2008 e il 2013. Secondo le stime dell’agenzia, sono diminuiti ulteriormente, al 7,1%, nel 2014 e dovrebbero calare ancora quest’anno.
La conclusione di Fitch è che questi rischi rendono i bassi tassi d’interesse la principale minaccia per i rating delle compagnie tedesche, che potrebbero trovarsi sotto pressione se gli attuali rendimenti dovessero persistere per più di un altro anno o se il rendimento dei Bund a 10 anni dovesse diventare negativo.
Fonte: Il Sole 24 Ore

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