IL PUNTO! Franco Svizzero, Recupero crediti, Disastri naturali di Mirko ODEPEMKO - Il Broker.it

IL PUNTO! Franco Svizzero, Recupero crediti, Disastri naturali di Mirko ODEPEMKO

Ben ritrovati a tutti voi. Eccomi a scrivere nuovamente, dopo le festività, Il Punto! Questa settimana è stata particolarmente dura, dovuta all’inasprimento della battaglia, se così si può affermare e denominare, tra occidente e il terrorismo di stampo islamico. Sinceramente credo che sia corretto interrogarsi su quanto ci si possa spingere con vignette che, a detta di molti, erano chiaramente offensive. Certo, per della satira, di qualsiasi stampo, non si può uccidere e terrorizzare e massacrare a nome di un Dio da proteggere. Bisogna però, secondo me, essere tutti più umili nelle proprie scelte (guerre in varie zone del mondo per portare la democrazia) e cercare di dialogare sempre per trovare il modo di convivere serenamente nel mondo tutto.
Scusate questa mia parentesi.
SnbAltra notizia importante per l’economia europea e non solo è la situazione del franco svizzero e la decisione della Snb di lasciare libero il cambio euro/franco. Ho cercato di leggere attentamente oltre le righe del perchè di questa scelta e di quello che succede se il Franco non si ridimensionerà sul cambio 1 a 1. In pochi giorni il cambio del franco svizzero è crollato, da 1,20 euro a 0,99 e, secondo uno studio fatto dalla banca mondiale, ogni centesimo di perdita del franco svizzero, vale 4000 posti di lavoro persi dalla Svizzera stessa. Facendo due conti, con 0,21 euro si sono persi 84000 posti di lavoro. La svizzera non poteva continuare a spendere così tanto per mantenere il valore franco-euro costante e predeterminato.

Presidente BNS - Thomas Jordan
Presidente BNS – Thomas Jordan

Thomas Jordan, presidente della Snb, ha spiegato che “era ormai inutile mantenere il tetto, non era più sostenibile” – troppo costoso – “e che questa politica avrebbe potuto essere portata avanti solo con continui interventi sui mercati” quindi “abbiamo concluso che era meglio uscire ora che tra 6 o 12 mesi quando il quadro potrebbe essere più difficile ovunque”.
 
Euler HermesMi ha colpito molto questa notizia – penso possa avere un valore importante per chiedersi quali che siano le priorità dell’Italia e, ovviamente, dei politici che ci dovrebbero governare – il dato fornito da Euler Hermes (gruppo Allianz) sul recupero creditiL’Italia si piazza a metà classifica nella competizione mondiale per la velocità di recupero crediti. Secondo lo studio di Euler Hermes (gruppo Allianz) che definisce i processi del recupero crediti internazionale la Penisola si colloca al 27 esimo posto sulle 44 nazioni analizzate, tra i paesi meno virtuosi dell’Europa. Le motivazioni sono sempre le solite, ma evidenti agli imprenditori furbetti. Lente e complesse le procedure giudiziarie, con costi elevati e sentenze dei tribunali che si fanno attendere per anni. Iniziare quindi un’azione legale in Italia è quasi sempre irragionevole. Quando il debitore è invece insolvente, i meccanismi di rinegoziazione del debito sono poco utilizzati come pratica, mentre la liquidazione (fallimento) rimane il percorso predefinito, che in genere lascia poche opportunità ai creditori per il recupero del credito. Credo che questa, insieme alla corruzione sia una priorità di tutti noi.
Infine ho trovato interessante il dato fornito da Munich ReMunich Re sulle perdite per disastri naturali. Le perdite totali legate ai disastri naturali secondo la recente revisione di Munich Re nel 2014 sono diminuite, dal momento che la stagione degli uragani nel Nord Atlantico si è rivelata tranquilla. Lo scorso anno le perdite si sono attestate a 110 miliardi di dollari, di cui 31 mld coperte da assicurazione, a fronte dei 140 miliardi di dollari del 2013 (di cui 39 assicurati).
Il numero di morti è sceso a 7.700 rispetto ai 21.000 del 2013. In totale sono state registrate 980 eventi catastrofici e il 92% di essi è collegato al meteo.
Vi auguro una serena settimana.
Mirko Odepemko

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