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Stress test settore assicurativo europeo

Ne parleremo intensamente nella rubrica “IL PUNTO!” di Mirko Odepemko, ma sono usciti i primi risultati sugli stress test 2014 del mondo assicurativo.
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Il settore è in genere sufficientemente capitalizzato per affrontare Solvency II. Il 14% delle imprese (pari al 3% degli asset totali) hanno un indice SCR – Solvency Capital Requirement, principale requisito patrimoniale previsto dal nuovo regime – al di sotto del 100%. Il settore è maggiormente vulnerabile a uno scenario di stress combinato conseguente al calo del valore delle attività unito ai bassi tassi di interesse. In un prolungato contesto di scarsi ritorni dagli investimenti, il 24% delle imprese non soddisferebbe i requisiti SCR ed alcune imprese potrebbero avere difficoltà a tenere fede ai propri impegni in un arco di 8-11 anni. L’Autorità europea del settore assicurativo ha formulato una serie di raccomandazioni alle singole autorità nazionali al fine di risolvere in modo omogeneo in tutto il Vecchio continente le diverse vulnerabilità riscontrate. Per il consigliere IVASS Riccardo Corinti, i risultati per il sistema assicurativo italiano sono stati «complessivamente rassicuranti»
L’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) ha annunciato nella giornata di ieri i risultati degli stress test sul settore assicurativo del Vecchio continente, mirati a testare la resilienza complessiva del settore assicurativo e ad identificare le sue principali vulnerabilità.
Le compagnie (rappresentanti il 55% del comparto in Europa e il 60% di quello italiano) sono state sottoposte ad uno scenario standard in vista dell’adozione dei criteri di Solvency II e ad una serie di severi shock di natura macro-economica e assicurativa, tra cui un prolungato contesto di bassi ritorni dagli investimenti e l’improvvisa inversione della curva dei rendimenti. I risultati dello scenario di base hanno indicato come il settore sia in generale sufficientemente capitalizzato per affrontare Solvency II. Tuttavia, il 14% delle imprese (pari al 3% degli asset totali), ha avuto un rapporto di SCR – Solvency Capital Requirement, principale requisito patrimoniale previsto dal nuovo regime – al di sotto del 100%.
I risultati degli stress test hanno anche mostrato che il settore assicurativo sarebbe più vulnerabile a uno scenario di stress combinato che unisca il calo del valore delle attività ad un ulteriore abbassamento dei tassi di interesse. Il 56% delle imprese avrebbe comunque un livello di capitale sufficiente per affrontare anche questo scenario. Le principali carenze riscontrate negli stress di natura assicurativa, secondo l’autorità di vigilanza europea, sono riconducibili ai riscatti di massa, alla longevità e alle catastrofi naturali, con le relative ripercussioni sui comparti vita e danni.
Per quanto riguarda lo stress test basato sul prolungato contesto di bassi ritorni dagli investimenti, il 24% delle compagnie non avrebbe soddisfatto i requisiti SCR, mentre la quota scenderebbe al 20% per quanto concerne lo scenario di inversione repentina della curva dei rendimenti. Il prolungamento dell’attuale fase di scarsi ritorni dagli investimenti potrebbe però mettere in difficoltà alcune imprese, che rischierebbero di non soddisfare i propri impegni nei confronti degli assicurati in un arco di 8-11 anni.
In seguito agli stess test, EIOPA ha emesso una serie di raccomandazioni alle singole autorità nazionali (per l’Italia, IVASS) al fine di affrontare in modo coordinato le vulnerabilità identificate. Nel processo di avvicinamento a Solvency II, viene indicato alle autorità nazionali di impegnarsi in una valutazione rigorosa del grado di preparazione delle compagnie assicurative, in particolare per quanto riguarda le situazioni in cui saranno necessari aumenti di capitale e/o azioni di rafforzamento patrimoniale.
Per quanto riguarda le principali vulnerabilità identificate negli stress test, EIOPA raccomanda alle singole autorità di confrontarsi con le imprese al fine di garantire che vi sia una chiara comprensione della loro esposizione al rischio e delle loro carenze a determinati scenari di stress, in modo che si organizzino adeguatamente nell’intraprendere le corrette azioni di recupero al materializzarsi di tali vulnerabilità.
Sulla base dei risultati dello scenario basato sul prolungato contesto di bassi ritorni dagli investimenti, è stato inoltre indicato alle singole autorità nazionali di esaminare il processo di gestione di attività e passività e di gestione del rischio delle compagnie con elevato disallineamento in termini di duration e/o tasso interno di rendimento, in modo da verificare che sia valutata correttamente la sostenibilità dei rendimenti garantiti offerti.
Per il presidente della EIOPA, Gabriel Bernardino, gli stess test 2014 sono stati un reale strumento di vigilanza preventiva: “Hanno fornito alle autorità di vigilanza dell’Unione Europea un quadro aggiornato della preparazione delle compagnie in considerazione dei requisiti patrimoniali richiesti da Solvency II, applicando una serie di scenari rigorosi che ci hanno indicato i settori nei quali le imprese sono maggiormente vulnerabili. Le raccomandazioni impartite dall’EIOPA alle singole autorità nazionali faranno in modo che le carenze identificate vengano adeguatamente affrontate, implementando in modo omogeneo le misure conseguenti”.
Per quanto riguarda le compagnie dei nostro paese, gli stress test hanno interessato Generali, Unipol, Intesa Sanpaolo Vita, Reale Mutua (a livello di gruppo per tutte e quattro le compagnie), Mediolanum Vita, Poste Vita e Allianz Italia. Lo scenario base è stato superato da tutte le imprese, mentre il test sugli stress combinati ha mostrato un esito positivo per metà del campione (contro il 56% di quello europeo). L’ultimo stress test, basato sul prolungato contesto di bassi tassi di interesse, sarebbe invece superato dall’83% delle compagnie del nostro Paese (contro il 76% a livello europeo).
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera di oggi in un articolo di Paola Pica, per il consigliere IVASS (e comnponente del board EIOPA) Alberto Corinti, i risultati degli stress test sono stati «complessivamente rassicuranti per il sistema assicurativo italiano, che nei tre scenari considerati mostra andamenti migliori o sostanzialmente in linea con quelli medi del campione europeo. Tuttavia questo non ci deve indurre a facili ottimismi. Da domani l’azione delle Autorità di vigilanza nazionali si intensificherà avendo presente i punti di forza e di debolezza. Del resto questo era precisamente il suo scopo».
Fonte: Intermedia Channel e Corriere della Sera

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