Italia Oggi di Martedì 29 Luglio 2014
In arrivo i mini-bond a supporto delle piccole e medie imprese. L’ossigeno alle pmi arriva dalla finanza agevolata. Le pmi potranno ottenere maggiore liquidità finanziaria accrescendo la diffusione dei minibond nei portafogli degli investitori istituzionali, attraverso l’aumento del numero dei soggetti acquirenti di tali strumenti e grazie anche all’introduzione di semplificazioni procedurali. I mini-bond saranno garantiti dallo stato attraverso il fondo centrale pmi gestito dal Mise. I mini-bond potranno avere una durata compresa tra i 36 e i 120 mesi. La garanzia del fondo potrò essere pari al 50 per cento dell’ammontare dell’operazione sottostante, nel caso sia previsto un rimborso a rata. Tale percentuale scende al 30 nel caso di un rimborso in un’unica rata. Potranno richiedere la garanzia diretta del fondo, le banche, gli intermediari finanziari e i gestori a fronte di singole di operazioni di sottoscrizione di mini-bond, ovvero su portafogli di mini-bond. L’importo massimo che garantirà il fondo per ogni singola pmi beneficiaria, è pari a euro 1,5 milioni. Questo è quanto contenuto nel decreto interministeriale (anticipato da ItaliaOggi il 19 giugno 2014) emanato dal Mise di concerto con il Mef del 5 giugno scorso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 26 luglio 2014 n. 172. Ricordiamo che il decreto sui mini-bond (composto di 16 articoli) è attuativo dell’articolo 12, comma 6-bis, del decreto-legge n. 145/2013 (cd. Destinazione Italia), il quale ha previsto che la garanzia del fondo pmi possa essere concessa, in aggiunta a quanto già previsto dalla legislazione vigente, in favore dei gestori che, in nome e per conto dei fondi comuni di investimento da esse gestiti, sottoscrivano obbligazioni o titoli similari emessi da pmi). A disposizione del fondo 50 mln di euro (che potrebbero raddoppiare a 100 milioni di euro con un successivo decreto del Mise) per garantire l’emissione dei mini-bond.
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