Agenti Assicurativi: sempre di meno! - Il Broker.it

Agenti Assicurativi: sempre di meno!

Un caro amico mi ha mandato questo filefile intermediari – che allego – dove è assolutamente ben evidenziato quanto tutte le categorie, escluso le lettere E – anomalia tutta Italiana – e le lettere B, sono in totale calo gli iscritti delle sezioni medesime rispetto agli anni precedenti. Direi che sono dati che ci debbono far riflettere sulla “popolazione assicurativa” italiana. Sicuramente le normative varate negli ultimi anni, la politica dell’ANIA, IVASS e, anche dei Sindacati come lo SNA stanno cambiando l’assetto del settore e degli operatori. La domanda che mi faccio ormai da qualche anno – dal primo libro che ho scritto sull’argomento – è se gli Agenti saranno ancora e, rappresenteranno in futuro, il motore del settore medesimo oppure saranno superati dalla Banca Assicurazione oppure dai Broker Assicurativi o dall’esercizio diretto delle Compagnie attraverso canali come internet. Quello che sicuramente fa riflettere è il grande numero delle lettere E, come se si cercasse di accentrare l’intermediazione – vera e propria – su pochi player e si cercasse di gonfiare sempre più un’ immensa classe di intermediari “senza fissa dimora” costretti a cercare coperture per i loro Clienti presso pochi, ma selezionati, player. Player che possono rendere o non rendere sterile ed uniformata sempre più la risposta assicurativa.
Personalmente non credo che gli Agenti spariranno, come non credo che nessuno dei macro settori – Bancassurance, broker, agenti, internet, etc. – saranno in grado di inglobare e quindi far sparire uno dei macro settori medesimi. Credo però che sia necessario analizzare attentamente il fenomeno delle lettere E che, a detta delle Compagnie, sono i collaboratori più facili da gestire – sotto tanti punti di vista – e, per gli stessi operatori iscritti alla sezione E, si sentono meno vincolati e più liberi rispetto alle loro mandanti.
mister-xNon dimentichiamo che chiunque può essere iscritto alla sezione E dell’albo – con pochissime ore di corsi obbligatorie e necessarie per legge. Decisamente credo di poter dire che le ore richieste non siano, per così dire, sufficienti ad essere un intermediario professionista. Credo che questo fenomeno renda svilente la figura dell’intermediario professionista assicurativo, sia dal punto di vista dell’iscritto alla sezione E dell’albo, sia dal punto di vista del Cliente finale che forse necessiterebbe di confrontarsi con professionisti notevolmente preparati. Credo anche che sia svilente per coloro che per anni sono stati Agenti oppure Broker e oggi fanno parte di una categoria – gli iscritti alle sezione E – con colleghi che sino al giorno prima facevano parte di altri settori e che a mala pena sanno riconoscere la differenza tra un ramo assicurativo ed un altro, figuriamoci se conoscono le condizioni che possono fare la differenza su una semplice polizza infortunistica oppure una polizza sanitaria, TCM, etc.
A mio avviso andrebbe rivista con scrupolosità la normativa o almeno si dovrebbe analizzare e cercare di capire il fenomeno con molta attenzione. Non mi sembra di ascoltare, in coloro che sono a capo delle authority e che sono a capo di grandi gruppi assicurativi una sola parola sul fenomeno. Le lettere E rappresentano la via veloce e facile per avere una rete poco professionale – rispetto alle altre sezioni dell’albo – e poco impegnative da molti punti di vista.
 
Mirko Odepemko

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