Si è tenuto ieri a Milano un interessante convegno organizzato da Aon in collaborazione con ANRA dal titolo: “I rischi e le opportunità nei mercati a rischio: gli strumenti a supporto dell’impresa”.
L’overview economica realizzata dal dr. Paolo Ciocca – Economista del Servizio Studi BNL Gruppo BNP Paribas – ha evidenziato come lo scenario mondiale veda le economie avanzate sperimentare una crescita differenziata, mentre i paesi emergenti vivano una riduzione del vantaggio competitivo delle loro produzioni.
Negli Stati Uniti, l’aumento della produzione si accompagna ad un calo del tasso di disoccupazione. Le prospettive di crescita a medio termine risentono, tra le altre cose, delle reali potenzialità delle nuove fonti energetiche.
In Cina, dopo la forte espansione degli ultimi anni, si prevede per il prossimo triennio un rallentamento del tasso di crescita, come conseguenza di un minore peso degli investimenti e di una maggiore attenzione per la stabilità del sistema bancario. Pesa, inoltre, la scelta di passare da una crescita quantitativa ad una visione qualitativa dello sviluppo.
In un mondo sempre più variegato, l’attenzione deve essere indirizzata però anche verso realtà tradizionalmente meno seguite, come i paesi dell’Africa Sub Sahariana, che crescono di oltre il 5%, o il Messico, che presenta tassi di sviluppo del 4%.
Da seguire l’economia del Regno Unito. Una crescita vicina al 3% si accompagna ad evidenti squilibri, che interessano i conti con l’estero, con un deficit delle partite correnti di oltre il 3%, e il settore immobiliare in pieno boom, con un aumento dei prezzi delle abitazioni prossimo al 10%.
Nell’area Euro, l’economia è in lenta, ma disuguale, ripresa. Rimane elevato il tasso di disoccupazione. Preoccupa l’andamento dell’inflazione, mentre effetti positivi sono attesi dalle recenti decisioni della politica monetaria.
Il focus sull’Italia fa registrare segnali di ripresa nel settore manifatturiero, mentre i servizi stagnano e le costruzioni continuano a soffrire. L’ampiezza della crisi rende complesso il recupero atteso per i prossimi anni.
L’overview economica realizzata dal dr. Paolo Ciocca – Economista del Servizio Studi BNL Gruppo BNP Paribas – ha evidenziato come lo scenario mondiale veda le economie avanzate sperimentare una crescita differenziata, mentre i paesi emergenti vivano una riduzione del vantaggio competitivo delle loro produzioni.
Negli Stati Uniti, l’aumento della produzione si accompagna ad un calo del tasso di disoccupazione. Le prospettive di crescita a medio termine risentono, tra le altre cose, delle reali potenzialità delle nuove fonti energetiche.
In Cina, dopo la forte espansione degli ultimi anni, si prevede per il prossimo triennio un rallentamento del tasso di crescita, come conseguenza di un minore peso degli investimenti e di una maggiore attenzione per la stabilità del sistema bancario. Pesa, inoltre, la scelta di passare da una crescita quantitativa ad una visione qualitativa dello sviluppo.
In un mondo sempre più variegato, l’attenzione deve essere indirizzata però anche verso realtà tradizionalmente meno seguite, come i paesi dell’Africa Sub Sahariana, che crescono di oltre il 5%, o il Messico, che presenta tassi di sviluppo del 4%.
Da seguire l’economia del Regno Unito. Una crescita vicina al 3% si accompagna ad evidenti squilibri, che interessano i conti con l’estero, con un deficit delle partite correnti di oltre il 3%, e il settore immobiliare in pieno boom, con un aumento dei prezzi delle abitazioni prossimo al 10%.
Nell’area Euro, l’economia è in lenta, ma disuguale, ripresa. Rimane elevato il tasso di disoccupazione. Preoccupa l’andamento dell’inflazione, mentre effetti positivi sono attesi dalle recenti decisioni della politica monetaria.
Il focus sull’Italia fa registrare segnali di ripresa nel settore manifatturiero, mentre i servizi stagnano e le costruzioni continuano a soffrire. L’ampiezza della crisi rende complesso il recupero atteso per i prossimi anni.
In uno scenario di questo tipo, export e internazionalizzazione si sono confermati il principale motore di crescita del Paese: un’opportunità e una necessità per reagire alle difficoltà congiunturali e intercettare nuove direttrici di crescita. Da questo ha preso le mosse l’intervento di SACE, gruppo assicurativo-finanziario specializzato nel sostegno alla competitività delle aziende italiane in Italia e nel mondo.
“Uno scenario che ha degli impatti importanti anche sulle strategie delle imprese che si internazionalizzano” – ha spiegato la dr.ssa Simonetta Acri, Direttore Rete Italia di SACE. “A chi punta sui mercati esteri, oggi, s’impone la duplice necessità di non trascurare i segnali di ripresa provenienti dai mercati avanzati e di guardare, nel contempo, con rinnovata attenzione, all’evoluzione dei mercati emergenti, identificando in modo selettivo le opportunità, insieme agli strumenti più adeguati per coglierle in sicurezza. Per questo è fondamentale una corretta valutazione dei rischi, in particolare del Rischio Paese”.
Il Rischio Paese (o Country Risk) rappresenta il potenziale impatto negativo che le dinamiche di un Paese possono avere sui flussi di cassa di un investimento all’estero e comprende:
Il Rischio Paese (o Country Risk) rappresenta il potenziale impatto negativo che le dinamiche di un Paese possono avere sui flussi di cassa di un investimento all’estero e comprende:
- I rischi di insolvenza: mancato pagamento delle controparti estere, pubbliche o private.
- I rischi operativi: rischi di carattere legale normativo e relative spese; livelli di conflittualità sociale e conseguenti scioperi; grado di efficienza della burocrazia; livello di corruzione.
- I rischi politici: atti espropriativi diretti e indiretti; restrizioni valutarie; guerre; disordini civili; disastri naturali; violazione di contratti.Aon mette a disposizione delle imprese che vogliono investire all’estero un nuovo tool di analisi e valutazione del rischi Paese: la Aon Political Risk Map.
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