LE INTERVISTE ESCLUSIVE DE IL BROKER - Maurizio Taglietti - General Manager per MetLife in Italia “La protection si evolve tra bancassurance e canali digitali senza dimenticare la rete: obiettivo 2.000 intermediari attivi entro il 2016” - Il Broker.it

LE INTERVISTE ESCLUSIVE DE IL BROKER – Maurizio Taglietti – General Manager per MetLife in Italia “La protection si evolve tra bancassurance e canali digitali senza dimenticare la rete: obiettivo 2.000 intermediari attivi entro il 2016”

Maurizio Taglietti - General Manager per  MetLife in Italia
Maurizio Taglietti – General Manager per MetLife in Italia

Tornano dopo un periodo di pausa le “Interviste esclusive de Il Broker” ripartendo da un pezzo da 90. Abbiamo intervistato in esclusiva Maurizio Taglietti, da poco nuovo General Manager di MetLife Italia. Con lui abbiamo approfondito il business della bancassicurazione ma anche gli sviluppi previsti sugli altri canali distributivi scoprendo con grande piacere che MetLife sta pianificando la creazione, da qui al 2016, di una rete distributiva di ben 2.000 Agenti, Broker e Mediatori Creditizi. Una notizia certo golosa per i nostri lettori!
Buona lettura.
Massimo Rosa
Il Broker: Buongiorno Dottor Taglietti e complimenti per la sua nuova posizione ai vertici di MetLife Italia. Prima di entrare nel dettaglio dell’intervista ci farebbe piacere, come da nostra abitudine, poterla meglio conoscere come uomo e come manager. Chi è Maurizio Taglietti? Ci fornirebbe qualche nota sulla sua storia personale e professionale e sui suoi interessi extraprofessionali.
Taglietti: Sono nato a Milano, la città dove sono cresciuto sia come uomo che come professionista, passando per diverse realtà del settore come Allianz Assicurazioni, Italia Assicurazioni, Gruppo Duomo Assicurazioni ed Europ Assistance. In queste aziende ho assunto ruoli di crescente responsabilità nell’ambito commerciale e marketing per poi proseguire la mia carriera in ambito bancario-finanziario.
Nonostante gli impegni di lavoro mi tengano spesso lontano da casa, cerco di riservare sempre del tempo alla mia famiglia, mia moglie e i miei due figli, che stanno crescendo in fretta e spero mettano in pratica gli insegnamenti che abbiamo cercato di trasmettere loro.
Il tempo libero – poco per la verità – è dedicato agli amici ed alla grande passione per la mia squadra del cuore, il Milan, che mi regala da sempre forti emozioni.
Il Broker: Ci risulta che lei abbia trascorso in MetLife (Precedentemente Alico) ben 8 anni della sua vita professionale. Prima di allora Citigroup e una serie di altre esperienze con un filo rosso che fanno di lei un grande esperto di bancassicurazione. Qualcuno asserisce che il modello sarebbe tramontato, altri lo stanno rilanciando attraverso modelli retail che tendono ad associare prodotti assicurativi a prodotti bancari. Qual è il suo punto di vista?
Taglietti: Più che modello tramontato, direi piuttosto che il modello si è evoluto. La banca, come altre realtà finanziarie retail, ha comunque un ruolo importantissimo nella vita delle persone, sia quando sono nella veste di risparmiatori, sia di consumatori.
Possono essere evolute le aspettative dei consumatori, oggi più critici ed attenti grazie alle maggiori risorse informative ed al contesto economico, ma anche i modelli distributivi, con la crescita ad esempio dei canali digitali.
Tutto ciò, però, non mette in dubbio le potenzialità della banca come luogo in cui fruire di consulenza e cogliere opportunità per gestire al meglio le scelte economico-finanziarie per sé e per i familiari, con una logica “one stop shop”, ovvero con la comodità di trovare in un unico luogo tutti i servizi in grado di rispondere ai propri bisogni.
MetLife, in quanto operatore assicurativo indipendente nell’ambito del bancassurance, opera proprio nella logica di aiutare i propri partner distributivi a sviluppare questa logica di diversificazione dell’offerta sui canali di vendita. Forniamo, infatti, i nostri prodotti ai clienti di grandi realtà del mondo bancario e finanziario, sia attraverso gli sportelli, ma anche attraverso tecniche di direct marketing e piattaforme di home banking via web. Questo vale sia per le coperture accessorie rispetto a prestiti e mutui (la cosiddetta Creditor Protection Insurance), ma soprattutto per le polizze vita e danni, che presentano un ampio spazio di crescita in Italia e dunque anche in banca.
Il Broker: Le nostre fonti ci dicono che lei è stato l’uomo che, nei fatti, ha determinato in questi anni il successo di MetLife sviluppando massicciamente il canale bancassicurazione. Quanto è stato importante questo canale distributivo per la sua compagnia? Ci darebbe qualche dato circa il suo peso negli economics dell’azienda?
Taglietti: Diciamo che abbiamo saputo posizionarci in modo corretto e riempire quegli spazi di crescita di qualità che offriva il mercato. In Italia, siamo stati tra i pionieri della creditor protection ed è stato sicuramente il motore che ha portato la compagnia ad avere una visibilità in questo mercato dove ci posizioniamo tutt’oggi tra i primi 3-4 operatori, pur essendo in questa lista di best performer gli unici che operano con una logica di pura partnership. Certo la bancassurance ha avuto un peso decisamente dominante sulla nostra raccolta, anche perché è un business che svolgiamo da lungo tempo rispetto ai nostri 20 anni di presenza in Italia. Già da qualche anno, mi sento comunque di essere il protagonista di un ulteriore sviluppo che la compagnia sta facendo che è quello di estendere gli accordi B2B ad altri settori, di promuovere la vendita a distanza, sia sulla clientela dei partner sia direttamente on-line e, più di recente, di sviluppare la distribuzione tramite gli specialisti dell’assicurazione, ovvero broker e agenti. Ed i risultati si iniziano a vedere.
Il Broker: Parliamo ora degli altri canali distributivi. Che tipo di imprinting intende a dare a MetLife da questo punto di vista? La bancassicurazione continuerà ad essere così importante? Su quali altri canali intende puntare?
Taglietti: La bancassicurazione è sempre un canale molto importante per noi, su cui continuiamo ad investire per creare valore per noi, i nostri partner distributivi e sviluppare il mercato della protection.
Puntiamo molto sulle offerte infortuni e salute in vendita allo sportello e sul direct marketing, attività su cui abbiamo un expertise decisamente superiore ai nostri competitor, e su cui stiamo ottenendo ottimi risultati in termini di sviluppo della penetrazione dei prodotti assicurativi sulla customer base dei nostri business partner.
Come dicevo, MetLife ha da sempre puntato su una logica distributiva multicanale. Abbiamo fatto passi importanti anche nel web, stringendo accordi con comparatori e promuovendo attività di digital marketing.
Detto ciò, abbiamo piani ambiziosi soprattutto per il canale agenti e broker: il piano di sviluppo prevede per il 2016 di raggiungere 2.000 intermediari attivi. Agenti, broker e mediatori creditizi che desiderano entrare in contatto con noi per valutare possibili collaborazioni possono contattarci tramite il nostro sito www.metlife.it cliccando nell’area “Lavora con noi”.
Il Broker: E passato un anno esatto dall’emanazione della Legge sulla Libera Collaborazione tra intermediari e, secondo una recente ricerca di Innovation Team, la collaborazione effettiva ancora stenta a decollare. Lei cosa ne pensa? MetLife intende incentivare o disincentivare la collaborazione tra intermediari?
Taglietti: Personalmente credo che ogni opportunità per creare e sviluppare il business meriti di essere stimolata e incoraggiata. Probabilmente, come in altre occasioni, i cambiamenti nel nostro Paese sono un po’ lenti a manifestarsi e quindi a mostrare i benefici.
Questo modello con noi trova spazio. La figura dei MetLife Correspondent, ovvero liberi professionisti che mettono a disposizione della Compagnia la loro consolidata esperienza nell’ambito della distribuzione assicurativa, che abbiamo creato nell’ambito delle direzione commerciale, ha l’obiettivo di sviluppare il network di distributori indipendenti ed è coerente con questo nuovo modello distributivo. Attualmente abbiamo 24 professionisti che collaborano con noi in qualità di MetLife Correspondent.
Il Broker: Parliamo di nuovi prodotti. Quali sono i vostri progetti di sviluppo? Ci può anticipare qualche novità sulla quale state lavorando per il 2014?
Taglietti: Una recente novità che spingeremo molto quest’anno sarà quella che noi chiamiamo “momenti felici”. Il concetto è semplice, perché l’assicurazione dovrebbe essere qualcosa che si utilizza solo per gli imprevisti tristi e difficili della vita? La nostra proposta è un prodotto infortuni che affianca alle tradizionali coperture delle garanzie che intervengono nei momenti felici della vita, come il matrimonio e la nascita o adozione di un figlio. In questi casi l’assicurato riceverà un bonus, un piccolo aiuto economico per le importanti spese che si trova ad affrontare.
MetLife vuole far passare l’idea che la polizza non serve solo per gli eventi in cui non vorresti mai imbatterti, ma vuole essere una compagnia vicina nei momenti felici della vita. L’obiettivo è ampliare gli eventi positivi coperti proprio per contribuire almeno in parte a modificare il pensiero degli italiani nei confronti delle coperture assicurative.
Il Broker: Per concludere vorremo porle una domanda che siamo certi la stimolerà molto. E’ sempre più evidente che il welfare pubblico andrà progressivamente a ridimensionarsi nel nostro Paese. Quali opportunità si aprono per MetLife e quali le strategie per coglierle?
Taglietti: Questo è un tema a cui MetLife presta attenzione già da anni. Da una parte abbiamo le aziende che sono costrette a tagliare i costi, dall’altra le famiglie alle prese con il carovita. L’ultimo rapporto sulle famiglie presentato proprio in casa ANIA, ha evidenziato che, per via delle difficoltà economiche, si inizia a tagliare proprio sulla salute. Per entrambi investire in un’assicurazione può sembrare inopportuno in un momento come questo, ma vorremmo invece far comprendere che è proprio in questo frangente economico, con la riduzione del welfare pubblico, che i vantaggi e la sicurezza che derivano da una polizza superano di gran lunga la spesa sostenuta per acquistarla e possono permettere di affrontare meglio gli imprevisti.
Per le aziende c’è innanzitutto un beneficio fiscale, spesso poco conosciuto dalle realtà medio-piccole che rappresentano la maggioranza delle aziende nella realtà economica italiana. Queste coperture rappresentano, poi, benefit che vanno ad aggiungersi alla base retributiva, permettendo di offrire un posto di lavoro più allettante senza dover puntare solo sullo stipendio.
Da parte di un’azienda, offrire, ad esempio, una copertura di rimborso spese mediche permette alla famiglia del dipendente un importante risparmio monetario. Senza contare che, potendo accedere alla sanità privata, i tempi di diagnosi e di terapia si accorciano e anche la prevenzione viene favorita. Il tutto si traduce in meno malattie per il dipendente, cioè meno assenze e quindi meno costi per l’azienda. Un lavoratore meno stressato lavora meglio e produce di più.
Anche le famiglie possono scegliere di sottoscrivere una polizza, ad esempio una TCM, come precauzione a eventi improvvisi, perché se il percettore di reddito di una famiglia viene a mancare o non può lavorare, i suoi cari si troverebbero in difficoltà. Per questo, in particolare nei casi di famiglie monoreddito o in presenza di debiti importanti, come ad esempio un mutuo, è ancora più importante proteggersi con una polizza. Con la crisi, inoltre, è più difficile per le famiglie medie mettere da parte somme rilevanti ed è proprio qui che l’assicurazione entra in gioco perché in cambio una rinuncia piccola (ad esempio a soli 8€ al mese), ci si assicura una somma grande quando si presenta una necessità importante e soprattutto improvvisa.
Il Broker: Grazie Dottor Taglietti, le facciamo i nostri più sinceri auguri per il suo nuovo incarico, ci risentiremo magari tra qualche mese per avere un aggiornamento e per continuare a seguirvi da vicino.

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