Eccoci arrivati al sesto numero de “IL PUNTO!” di questo 2014 e, questa settimana, vorrei parlare di alcuni avvenimenti successi, soprattutto del caso Fondazioni (Carige e MPS), dell’Antitrust che ha multato due compagnie aeree e del risultato, ottimo, del settore polizze vita nel 2013.
Vorrei subito fare una piccola parentesi sulla squadra di Governo che, poche ore fa, ha giurato al Colle: buon lavoro! E’ arrivato il momento che le chiacchiere si tramutino in fatti. Il popolo è stanco di politici inconcludenti e, credo anche, di comici imprestati alla politica. L’Italia è una nazione con grandi valori culturali che ha bisogno di esempi positivi (da chi ci governa) per dare vita ad una vera “rivoluzione culturale” e, se mi consentite, anche etica. Scusate per questo piccolo inciso, ma amo la mia Italia e vorrei vederla risplendere nel mondo. Ognuno di noi deve fare del proprio meglio ed essere da esempio nel nostro quotidiano.
Polizze Vita: È andata a gonfie vele la raccolta delle polizze Vita nel 2013. I dati pubblicati dall’Ania hanno evidenziato una crescita del 31% rispetto al 2012, con nuovi affari per 74,1 miliardi complessivi. Lo sviluppo è stato guidato in particolare dalle polizze Vita di ramo I e III, prodotti con garanzia e con rendimento minimo, che hanno intercettato circa l’80% della raccolta e che continuano ad attrarre i risparmiatori italiani. Per quanto riguarda le reti di vendita, circa il 70% della raccolta del 2013 è passata attraverso il canale bancario e le Poste, a riprova che le filiali e gli uffici postali fanno la parte del Leone nel mercato Vita italiano, con le agenzie assicurative in seconda posizione. Nell’analizzare i dati del 2013 bisogna poi considerare che la crescita di oltre il 30% è arrivata dopo due anni di contrazioni (-24% nel 2011, quando la raccolta era stata di 60 miliardi, e -8,8% nel 2012, a 54,7 miliardi). Se si considera per intero l’ultimo quinquennio, emerge che la crescita annua del settore è stata di circa il 2,5%, in linea con l’andamento dell’inflazione.
Fondazioni: A Genova, Banca Carige e Fondazione sono arrivate allo scontro sui tempi del varo dell’aumento di capitale da 800 milioni già deliberato dal consiglio. L’istituto, che l’anno scorso ha subito un duro ribaltone dopo essere finito nel mirino della Banca d’Italia, ha bisogno di capitali freschi per mettere i conti in sicurezza e finanziare il nuovo piano strategico su cui sta lavorando Piero Montani. E’ una necessità diversa da quella del Montepaschi, che ha bisogno di risorse per restituire i Monti Bond. Tuttavia con il passare dei giorni stanno emergendo forti analogie con le vicende senesi. Anche Palazzo Sansedoni ha contestato i tempi dell’aumento di capitale deciso da Fabrizio Viola, riuscendo a far slittare l’operazione. La Fondazione Carige vuole la stessa cosa e per questo, esattamente come è avvenuto a Siena, il consiglio dell’ente guidato da Paolo Momigliano potrebbe decidere di chiedere alla banca di convocare un’assemblea straordinaria entro il 31 marzo per rinviare l’aumento. La delega al consiglio scade proprio alla fine del mese prossimo, giusto una settimana dopo il board che il 24 marzo approverà il nuovo piano industriale e i dettagli della ricapitalizzazione. A Siena la Fondazione, grazie al suo 33%, ce l’ha fatta. Quella genovese ha il 49% del capitale di Carige e potrebbe avere gioco ancora più facile. Sempre che Carige possa permettersi un rinvio. La differenza sostanziale, perchè c’è una differenza non da poco, è che Axa «è pronta a partecipare all’aumento di capitale » Mps per il suo 3,7%, perché come ha detto l’ad Henri de Castries «abbiamo fiducia nella strategia di rilancio » dei manager Alessandro Profumo e Fabrizio Viola. L’assicuratore francese, in joint venture con Mps, è «soddisfatto dell’attività comune su vita e danni». Axa nel 2013 archivia un utile netto di 4,48 miliardi (+10%), meno delle attese del mercato (4,96 miliardi). I ricavi crescono del 2% a 91 miliardi, cedola +13% a 0,81.
Antitrust: Sanzioni per oltre un milione di euro per Rayanair (850 mila euro) ed easyJet (200 mila euro). Secondo l’Antitrust (Autorità garante della concorrenza e del mercato) i due colossi del cielo avrebbero violato le norme del Codice del Consumo in quanto «non avrebbero fornito o lo hanno fatto in modo totalmente insufficiente» informazioni essenziali per la polizza assicurativa facoltativa abbinata all’acquisto dei biglietti, in aggiunta agli ostacoli posti per l’esercizio del diritto di indennizzo dei consumatori. In particolare le norme oggetto di violazione sono la mancata specificazione dei rischi coperti dal contratto assicurativo e la poca chiarezza sull’ammontare della franchigia prevista in caso di indennizzo. In entrambi i procedimenti l’Autorità garante ha ritenuto pratica commercialmente scorretta la fee richiesta per certificare il motivo per il quale non si è potuto viaggiare, operazione indispensabile per ottenere l’indennizzo del biglietto. «La fee in alcuni casi», si legge nel comunicato dell’Antitrust, «è addirittura superiore al costo del servizio assicurativo (20 euro per Ryanair, 12 per easyJet)». La compagnia irlandese ha già fatto sapere che modificherà il sito web non senza però ricorrere in appello contro la decisione dell’Autorità dando mandato ai suoi avvocati.
Sono particolarmente colpito, positivamente, che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato sia intervenuta, ma mi chiedo perchè non intervenga anche su altri temi molto spinosi, come per esempio la sempre maggiore predominanza di alcuni Gruppi assicurativi, sul comparto medesimo.
Vi auguro di Cuore un buon week end.
Mirko Odepemko
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