Controlli Rc auto: Arrivano 3,8 milioni di avvisi, ecco cosa si rischia e come difendersi - Il Broker.it

Controlli Rc auto: Arrivano 3,8 milioni di avvisi, ecco cosa si rischia e come difendersi

contrassegnoSpieghiamola bene, la faccenda degli inviti a mettersi in regola con l’assicurazione Rc auto. Ne stanno parlando i media perché il ministero delle Infrastrutture ha annunciato che sta per inviarli. Finora si è capito solo che gli inviti danno 15 giorni di tempo per stipulare una nuova polizza al posto di quella che risulta scaduta e ribadiscono l’importo (salato) delle sanzioni per chi circola scoperto. È stato anche chiarito che la black list dei veicoli scoperti da Rc auto verrà consegnata alle forze di polizia. Ma chi riceverà questi inviti? Perché? Come verranno applicate le sanzioni da parte delle forze di polizia?
I destinatari
Gli inviti saranno recapitati ai 3,8 milioni di soggetti che nell’Anagrafe nazionale veicoli (tenuta dalla Motorizzazione) risultano intestatari di un veicolo che si presume ancora circolante (perché in regola con l’obbligo di revisione periodica) ma sul quale nella banca dati delle polizze Rc auto (tenuta dall’Ania) non risulta alcuna copertura.
È dall’incrocio dei due archivi (Motorizzazione e Ania) che si ricava la black list dei veicoli “scoperti” da Rc auto. Lo status di veicolo “scoperto” viene fatto scattare 15 giorni dopo la scadenza dell’ultima polizza valida, perché dallo scorso anno a tutte le coperture Rc auto è riconosciuta una estensione appunto di 15 giorni dopo la scadenza.
Si può obiettare che in questo modo vengono scambiati per evasori dell’obbligo assicurativo anche cittadini che in realtà non lo sono perché non circolano. O, più precisamente, tengono il veicolo in garage o in un’altra area privata (anche la sosta su strada aperta al traffico rientra nel concetto di circolazione: il veicolo potrebbe per esempio scoppiare o muoversi “da solo“, causando danni a passanti che vanno risarciti nell’ambito dell’assicurazione Rc auto). È il caso delle tante moto che vengono utilizzate (e quindi assicurate) solo nella bella stagione. O dei veicoli di chi non ha i soldi per assicurarli e per ora ha smesso di usarli.
La procedura
Quest’obiezione non ha valore pratico: chi riceve l’invito e non circola col veicolo “incriminato” può tranquillamente ignorare il tutto. Infatti, anche quando le forze di polizia riceveranno la black list, non busseranno certo casa per casa per verificare se il mezzo viene effettivamente tenuto fuori dalla circolazione.
La black list serve esclusivamente per far funzionare i sistemi di controllo su strada e cioè:
I semplici lettori di targhe che alcune Polizie locali stanno già utilizzando come precursori (si piazzano in un punto, verificano se una targa letta è nella black list e, se sì, la segnalano come sospetta a una pattuglia che aspetta qualche centinaio di metri per fermare i segnalati e controllarne i documenti in modo tradizionale);
Gli apparecchi che nei prossimi mesi saranno approvati dal ministero delle Infrastrutture per i controlli automatici previsti già dalla legge 183/2011 e dal Dl 1/2012 ma mai decollati perché le norme necessitano di un correttivo che è già pronto ma dev’essere ancora portato in Parlamento (il Governo ci ha provato una settimana fa, in sede di conversione in legge del decreto Destinazione Italia, ma senza successo perché l’articolo del Dl che riguardava la Rc auto è stato soppresso, in mancanza di accordo politico sulle altre misure da adottare sull’assicurazione obbligatoria).
Quando il correttivo sarà diventato legge, il ministero delle Infrastrutture potrà iniziare l’iter di approvazione degli apparecchi di controllo, che verosimilmente si chiuderà in pochi mesi. Infatti, gli apparecchi saranno in gran parte quelli già noti a noi tutti perché rilevano velocità, passaggi col rosso, accessi abusivi in zone a traffico limitato e corsie preferenziali eccetera: i loro costruttori chiederanno l’abilitazione a rilevare anche la mancata copertura assicurativa. In fondo, si tratta solo di verificare se il lettore di targhe che già molti modelli incorporano legge anche a velocità elevate e di connettere l’apparecchio alla black list.
In ogni caso, questi controlli non saranno mai automatici in senso stretto: se gli apparecchi rileveranno che la targa fotografata è scoperta, non partirà un verbale per circolazione senza assicurazione, ma solo l’ordine di presentarsi in un ufficio di polizia a far valutare i documenti che ha (saranno poi gli agenti a vedere se c’è davvero un illecito e come punirlo, perché le sanzioni per mancata copertura assicurativa dipendono anche da quando era scaduta la polizza e dal comportamento tenuto nel frattempo).
Dopo l’invito
Chi risulta “scoperto” e riceve un invito ha per legge (Dl 1/2012) 15 giorni per mettersi in regola. Ma in realtà dovrà farlo davvero solo se il veicolo è effettivamente circolante, altrimenti potrà tranquillamente ignorare l’avviso (perché il veicolo non potrà mai essere fotografato da un lettore o da un apparecchio di controllo automatico, visto che non circola) e dovrà ricordarsi di stipulare una nuova copertura sono quando decide di riutilizzare il mezzo.
Chi è già in regola e riceve un avviso come se fosse scoperto dovrà farlo presente all’ufficio che l’avviso stesso indicherà. Se non lo farà, sarà fermato durante i controlli “coi precursori” (e allora dimostrerà seduta stante di aver ragione) o, quando partiranno i controlli automatici, riceverà a casa l’ordine di presentarsi in un ufficio di polizia con i documenti (quindi dovrà farlo e solo allora verrà “assolto“).
In ogni caso, chi non attiva una polizza Rc auto entro 15 giorni entrerà nella black list che la Motorizzazione compila e consegna alle forze di polizia. L’elenco viene rifatto il primo giorno di ogni mese e da quella data decorrono ogni volta i 15 giorni; il giorno 16 la Motorizzazione consegna la nuova black list.
Con quella, per ora, le forze di polizia possono solo attivare controlli “a precursore” con lettore di targhe e pattuglia su strada.

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