Prezzi RC Auto in calo nell’arco dell’intero 2013. E’ quanto emerge dall’ultima rilevazione condotta dall’ANIA presso le compagnie di assicurazione per verificare l’andamento dei premi effettivamente pagati dagli italiani. L’analisi ha riguardato più di 10,5 milioni di polizze.
Nel 2013 il prezzo delle polizze RC Auto sarebbe diminuito del 4,5% rispetto al 2012 passando da 456 a 436 euro per veicolo (tasse escluse).
Nel complesso gli assicurati avrebbero quindi risparmiato oltre un miliardo di euro nel 2013.
A fine dicembre 2013 rispetto al dicembre 2012, il prezzo sarebbe mediamente sceso del 6% accelerando il processo di riduzione dei prezzi che ha avuto inizio nel novembre 2012 e che, da allora, non si è più arrestato come confermato anche da Istat.
In verità la riduzione non sarebbe però da attribuirsi agli sconti ma sarebbe principalmente conseguenza del prolungarsi della crisi economica e dell’alto livello del costo dei carburanti, entrambi fattori che hanno certamente limitato l’utilizzo delle autovetture.
Un positivo impatto sarebbe poi stato poi determinato dall’entrata in vigore della norma che ha reso più rigorosi i criteri per il risarcimento dei danni lievi alla persona (colpi di frusta). VEDI IN PROPOSITO L’ARTICOLO DELL’AVVOCATO SOAVE
Nel commentare i dati, Aldo Minucci, Presidente dell’ANIA, ha dichiarato: “Anche l’ultima rilevazione conferma il significativo calo del costo della RCA nel nostro Paese, derivante sostanzialmente da fenomeni congiunturali. Per ridurre in maniera strutturale i prezzi della RC Auto è necessario però intervenire con modifiche normative sulle cause che determinano il maggior costo dei sinistri in Italia rispetto ai principali paesi Europei: i risarcimenti particolarmente elevati delle lesioni gravi (superiori al 9% di invalidità) e l’anomala percentuale di frodi che caratterizzano vaste aree del nostro paese. In particolare appare improcrastinabile l’approvazione delle tabelle che stabiliscano gli importi dei risarcimenti del danno biologico per le lesioni di grave entità. A questo riguardo è importante la decisione della Corte di Giustizia Europea che nei giorni scorsi (23 gennaio) ha ammesso la validità di una normativa nazionale che regoli i risarcimenti secondo valori predefiniti (appunto le tabelle). Speriamo” – ha aggiunto Minucci – “che la recente sentenza della Corte di Giustizia possa stimolare il nostro legislatore a completare finalmente la normativa del risarcimento dei danni gravi alla persona prevista da oltre 7 anni dal Codice delle Assicurazioni. Si tratta di un intervento essenziale per garantire uniformità di trattamento su tutto il territorio nazionale e per ridurre i prezzi avvicinandoli al livello degli altri Paesi Europei”.
Nel complesso gli assicurati avrebbero quindi risparmiato oltre un miliardo di euro nel 2013.
A fine dicembre 2013 rispetto al dicembre 2012, il prezzo sarebbe mediamente sceso del 6% accelerando il processo di riduzione dei prezzi che ha avuto inizio nel novembre 2012 e che, da allora, non si è più arrestato come confermato anche da Istat.
In verità la riduzione non sarebbe però da attribuirsi agli sconti ma sarebbe principalmente conseguenza del prolungarsi della crisi economica e dell’alto livello del costo dei carburanti, entrambi fattori che hanno certamente limitato l’utilizzo delle autovetture.
Un positivo impatto sarebbe poi stato poi determinato dall’entrata in vigore della norma che ha reso più rigorosi i criteri per il risarcimento dei danni lievi alla persona (colpi di frusta). VEDI IN PROPOSITO L’ARTICOLO DELL’AVVOCATO SOAVE
Nel commentare i dati, Aldo Minucci, Presidente dell’ANIA, ha dichiarato: “Anche l’ultima rilevazione conferma il significativo calo del costo della RCA nel nostro Paese, derivante sostanzialmente da fenomeni congiunturali. Per ridurre in maniera strutturale i prezzi della RC Auto è necessario però intervenire con modifiche normative sulle cause che determinano il maggior costo dei sinistri in Italia rispetto ai principali paesi Europei: i risarcimenti particolarmente elevati delle lesioni gravi (superiori al 9% di invalidità) e l’anomala percentuale di frodi che caratterizzano vaste aree del nostro paese. In particolare appare improcrastinabile l’approvazione delle tabelle che stabiliscano gli importi dei risarcimenti del danno biologico per le lesioni di grave entità. A questo riguardo è importante la decisione della Corte di Giustizia Europea che nei giorni scorsi (23 gennaio) ha ammesso la validità di una normativa nazionale che regoli i risarcimenti secondo valori predefiniti (appunto le tabelle). Speriamo” – ha aggiunto Minucci – “che la recente sentenza della Corte di Giustizia possa stimolare il nostro legislatore a completare finalmente la normativa del risarcimento dei danni gravi alla persona prevista da oltre 7 anni dal Codice delle Assicurazioni. Si tratta di un intervento essenziale per garantire uniformità di trattamento su tutto il territorio nazionale e per ridurre i prezzi avvicinandoli al livello degli altri Paesi Europei”.
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