Destinazione Italia: ma perché ANIA è contraria all'ispezione preventiva? - Il Broker.it

Destinazione Italia: ma perché ANIA è contraria all'ispezione preventiva?

Buono-per-riparazione-auto-92_13891757013632La RCA è senza dubbio alcuno l’argomento del momento. Proprio mentre scrivo su Radio 24 sta andando in onda un lungo speciale sull’argomento così come sul Corriere della Sera di oggi sono diverse le pagine che vanno ad analizzare le motivazioni dell’elevato costo delle polizze in Italia e le posizioni dei diversi soggetti contrari al decreto attualmente allo studio del governo e quindi ANIA ma anche i carrozzieri periti e perfino gli avvocati.
Certo ogni categoria ha dei suoi specifici e, perché no, legittimi interessi e delle giuste motivazioni nell’assumere le posizioni che si stanno mettendo sul tavolo di quella che sembra essere una vera e propria trattativa. Fra tanti aspetti oggetto di discussione ce n’è però uno che personalmente non mi va giù. Sto parlando della contrarietà di ANIA all’ispezione preventiva del veicolo. Secondo l’associazione delle compagnie di assicurazione tale norma sarebbe totalmente sbagliata, nei giorni scorsi lo stesso Santoliquido si è espresso in tal senso: “Quanto all’ispezione preventiva del veicolo con la previsione di uno sconto, comporta costi elevati e non sarebbe attuabile per le compagnie on-line”.
Per fortuna non si contesta la pratica che, a parere di chi scrive, risulterebbe di grande buon senso. Sinistri pregressi, atti vandalici preesistenti, bolli da grandine e ogni altro danno precedente potrebbero facilmente essere mappati, registrati e acquisiti in database senza necessariamente dover ricorrere al costoso intervento di un perito.
Mi spiego meglio, se, come pare, si andrà ad amplificare la pratica del ricorso alle carrozzerie convenzionate perché non affidare loro, idealmente a costo zero, anche l’ispezione preventiva del veicolo. Non mi aspetterei una contrarietà del carrozziere, anzi questa potrebbe divenire una modalità capace di trovare una sovrapposizione di interessi tra compagnia assicurativa e autoriparatore poiché consentirebbe già in fase di prima stipula della polizza di andare ad “assegnare” il cliente X alla carrozzeria Y già fiduciaria della compagnia e geograficamente particolarmente comoda per l’assicurato stesso.
Fatico quindi ad immaginare una resistenza da parte dei carrozzieri ad effettuare tale attività a titolo gratuito o a fronte di un importo minimo forfettario. Ciò considerando anche il fatto  che l’ispezione potrebbe divenire un’occasione di lavoro per il carrozziere stesso il quale avrebbe grande facilità, nel rilevare i danni pre-esistenti e nel documentati fotograficamente, di proporre all’automobilista un preventivo, magari scontato, per la riparazione contrastando così attivamente il momento di crisi.
Ma questa non è l’unica possibilità e, qualora le compagnie temessero che questa modalità di rapporto diretto tra automobilista assicurato e carrozzeria possa condurre a una recrudescenza di truffe assicurative, si potrebbe viceversa ricorrere ad altri canali come, ad esempio, le stazioni di servizio. Mi risulta in tal senso che le reti di distributori delle principali compagnie petrolifere, che arrivano ad avere nel nostro Paese alcune migliaia di punti vendita, sarebbero ben disposte a prendere in considerazione degli accordi nazionali che prevedano di affidare ai loro gestori, e al personale di questi ultimi, l’ispezione preventiva del veicolo. Il tutto sempre in base alle informazioni in mio possesso potrebbe essere realizzato con cifre decisamente contenute, nell’ordine dei 10-15 Euro a veicolo, con la compilazione di un semplice modulo e la realizzazione di scatti fotografici che identifichino i danni preesistenti collegandoli in modo univoco alla targa e al modello del veicolo.
Insomma due modalità decisamente low cost  per le compagnie i cui benefici nel tempo,  in termini di mancate truffe e  micro-truffe, risulterebbero sicuramente significativi grazie non solo alla possibilità di verifica offerta dallo strumento ma anche dell’effetto deterrente nei confronti degli gli automobilisti scorretti che, con la complicità di alcuni riparatori e periti, approfittano del primo sinistro  con ragione per riparare a spese delle compagnie un ampio numero di micro-danni accumulati nel tempo.
Insomma, fossi nei panni i ANIA, analizzerei approfonditamente queste possibilità prima di concludere lapidariamente che l’ispezione non è praticabile perché rappresenta un costo significativo.
Massimo Rosa

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