CNA contro l'Art. 8 del Decreto Destinazione Italia: migliaia di carrozzerie a rischio chiusura - Il Broker.it

CNA contro l'Art. 8 del Decreto Destinazione Italia: migliaia di carrozzerie a rischio chiusura

insegnaDopo Federcarrozzieri è il turno di CNA a scatenarsi contro le norme previste dal Decreto Destinazione Italia che premierebbero il ricorso alle carrozzerie convenzionate vietando inoltre la cessione del credito.
Sono di ieri le dichiarazioni del Presidente Nazionale della Cna, Daniele Vaccarino in merito alla riforma della RCA e al suo impatto sul comparto delle carrozzerie: “La Cna è profondamente contraria alle disposizioni che il Governo ha introdotto nel settore della Rc Auto per indurre gli automobilisti, in caso di incidente, a rinunciare al carrozziere di fiducia, recandosi solo presso le carrozzerie convenzionate, e per vietare la cessione ai carrozzieri del credito vantato dagli assicurati“.
Vaccarino ha poi aggiunto: “Con l’articolo 8 del decreto il Governo regala l’assoluto controllo del mercato della riparazione dei veicoli incidentati alle assicurazioni, illudendosi che ciò produca l’automatica riduzione delle tariffe RC auto. Così facendo si renderebbe nei fatti obbligatoria la forma specifica nel risarcimento dei danni ai veicoli, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni. Queste proposte” aggiunge Vaccarino “ledono la liberta’ di scelta degli automobilisti, alterano la concorrenza del settore e minacciano la sopravvivenza di migliaia di imprese. La CNA sta esercitando da tempo una forte pressione sul mondo della politica e ha gia’ avviato un confronto serrato con i parlamentari perche’ si introducano nel testo presentato dal Governo le modifiche necessarie a ripristinare l’equilibrio del mercato”.
In tale ambito si  manifestazione terrà anche una manifestazione nazionale per mercoledi’ 15 a Roma, alla quale la Cna parteciperà mobilitando i propri
associati.
Secondo al Confederazione il decreto espellerebbe dal mercato della riparazione la stragrande maggioranza delle 17.000 carrozzerie italiane che hanno individuato nella propria indipendenza imprenditoriale la scelta strategica di mercato, mettendo a  rischio la permanenza di 60.000 posti di lavoro.
“La Cna e’ profondamente contraria alle disposizioni che il Governo ha introdotto nel settore della Rc Auto per indurre gli automobilisti, in caso di incidente, a rinunciare al carrozziere di fiducia, recandosi solo presso le carrozzerie convenzionate, e per vietare la cessione ai carrozzieri del credito vantato dagli assicurati”.
I carrozzieri hanno certo le loro ragioni ma non si può negare che buona parte della categoria sia complice del sistema che ha condotto al caro RCA favorendo una lievitazione del costo delle riparazioni attraverso l’assorbimento delle franchigie ed altre iniziative il cui esito è stato solo quello di aumentare gli indennizzi in modo irragionevole oltreché criticabile.
A questo punto ben venga il diritto della categoria di tutelarsi ma forse, per farlo con la dovuta forza e credibilità, occorrerebbe non solo quantificare il danno potenziale per imprese e lavoratori ma anche, e soprattutto, lanciare una profonda campagna di moralizzazione.

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