Lo dice una ricerca europea della società di consulenza Charles River Associates: i broker italiani sono tra i più tartassati dai costi di compliance.
Solo nel Regno Unito e in Irlanda si sta peggio sostenendo costi di adeguamento alle norme di regolamentazione e vigilanza nazionale e internazionale pari a circa il 3% del giro d’affari dell’azienda in UK e l’1% in Irlanda.
In Italia invece, secondo la ricerca da poco pubblicata, peserebbero per lo 0,7% dei ricavi complessivi dei broker.
In una nota AIBA sottolinea giustamente che si tratta di costi particolarmente onerosi, soprattutto per i piccoli operatori, messi già in ginocchio dal permanere della lunga e pesante crisi economica e finanziaria.
Nel tentativo di fornire una risposta concreta alle esigenze di compliance dei propri associati, Aiba ha realizzato Compliance Aiba 2.0, un sistema di autodiagnosi online che misura il livello di osservanza alle incombenze gravanti sui broker.
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