SVOLTA CARIGE: Montani? - Il Broker.it

SVOLTA CARIGE: Montani?

384587Da Il Sole 24 ore di Sabato 26 Ottobre 2013
Martedì prossimo il consiglio di amministrazione di Carige affiderà a Piero Montani l’incarico di amministratore delegato: dalla banca per il momento non arriva alcuna conferma, ma a quanto si apprende la decisione sarebbe presa e attenderebbe solo di essere formalizzata dal board convocato per la prossima settimana.
Di ufficiale c’è solo la convocazione del cda, con un ordine del giorno che non comprende, per ora, la nomina dell’ad. Ma è anche vero che finora il gruppo guidato dal neo presidente Cesare Castelbarco non ha ricontrattato la scadenza – fissata da Bankitalia – di fine ottobre per chiudere sia con la scelta dell’ad che con il nuovo piano industriale, dunque è evidente che Carige sia ormai in dirittura d’arrivo con due passaggi fondamentali per il piano di rafforzamento e rilancio imposto dalla Vigilanza.
Piero Montani, genovese, sarebbe senz’altro gradito dalla Banca d’Italia, vista la lunga carriera da uomo di ristrutturazioni bancarie. Per il manager si tratterebbe di un passaggio da un risanamento all’altro: da quello della Banca Popolare di Milano, di cui è attualmente consigliere delegato (e qui per la successione si parla dell’ipotesi-Giuseppe Castagna) al cantiere di Carige.
Se, come appare ormai certo, Montani approderà a Genova non troverà una situazione facile. Su tutto, incombono gli 800 milioni di rafforzamento patrimoniale imposti da Banca d’Italia: per ora, in cassa ne sono arrivati solo poco più di cento grazie alla Sgr del gruppo, e gli altri vanno trovati rimodulando il piano di cessioni (probabile l’ampliamento del perimetro degli asset che finiranno sul mercato), rivedendo il business model del gruppo, razionalizzando la rete delle filiali (soprattutto in Liguria) e gestendo un eventuale aumento di capitale con l’ingresso di uno o più soci forti, da Unipol alla famiglia Malacalza, che nei giorni scorsi aveva manifestato la disponibilità a investire nella banca proprio in presenza di un ad di alto profilo.
Dal canto suo, Montani potrà fare affidamento sul lavoro impostato dal direttore Ennio La Monica, che di fatto ha guidato la banca fino a oggi e ha imbastito il nuovo piano industriale di gruppo, e sui fondamentali che – al netto del gap patrimoniale – restano non inferiori alla media di settore (lo stato di salute si conoscerà con la trimestrale di metà novembre). Tra i fronti caldi, invece, lo scontro tutt’altro che esaurito tra il presidente della Fondazione Carige Flavio Repetto e l’ex dominus dela banca, Giovanni Berneschi: il redde rationem è tuttora in corso e dall’ente potrebbe trasferirsi alla banca, nonostante i principali stakeholder della banca abbiano auspicato stabilità.

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