E’ bello sapere che in Italia i problemi di tale natura e di grande onerosità delle provvigioni che poi vengono, inevitabilmente, aggiunti fra i costi che il consumatore deve sopportare, non sia ancora arrivata a compimenti e, soprattutto, che non sia mai stata applicata, purtroppo dai più, la parola ETICA. Evidentemente per alcuni tale parola non esiste nel loro dizionario ed è stata sostituta dalla parola AVIDITA’.
di Mirko Odepemko
da Il Sole 24 Ore di Sabato 26 Ottobre 2013.
Le polizze legate ai mutui e ai finanziamenti sono di nuovo sotto la lente dell’Ivass. In un intervento a firma del segretario generale Corrado Baldinelli, il regolatore assicurativo analizza la situazione attuale del mercato di queste coperture, che accanto a progressi, continua ad evidenziare carenze significative.
L’Authority illustra anche le iniziative prese in sede Eiopa e chiama gli operatori, per la prima volta, a intraprendere politiche di autoregolamentazione, fermo restando il rispetto della normativa esistente. Come è noto negli anni scorsi l’Isvap (trasformatasi da inizio anno in Ivass) si era mossa con un approccio precettivo nei confronti di banche e finanziarie che ora pare quanto meno mitigato.
Ma veniamo all’analisi, nonostante i numerosi interventi regolamentari per risolvere il problema del conflitto di interessi (divieto generale di rivestire contestualmente il ruolo di intermediario e beneficiario/vincolatario di una medesima polizza assicurativa), le provvigioni incassate da banche e finanziarie restano elevate con percentuali massime anche superiori al 60-70 per cento.
«Davanti al notevole flusso di reclami dei consumatori, l’Ivass – ricorda Baldinelli – ha effettuato nel 2013 un ciclo di ispezioni presso gli intermediari, da cui è emerso, oltre all’onerosità delle provvigioni, il permanere di forti criticità». Sotto accusa, in particolare, la carenza di una valutazione dei profili di adeguatezza dei prodotti venduti rispetto alle effettive esigenze dei clienti, la mancanza di una sostanziale trasparenza in merito alle garanzie prestate, l’esistenza di contenuti assicurativi talora “fatui”.
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