da Milano Finanza di Sabato 26 Ottobre 2013
Trovo interessante questa notizia appena letta su Milano Finanza, sono dell’idea che molte persone non lo sappiano che vi è anche questa importante possibilità. di Mirko Odepemko
Un profilo innovativo ma poco conosciuto della previdenza complementare è quello delle adesioni collettive dei lavoratori dipendenti ai fondi pensione aperti. La riforma previdenziale in vigore dall’inizio del 2007 ha aperto alla possibilità che, in alternativa ai fondi pensione negoziali, possano utilizzarsi anche i fondi pensione aperti. Grazie all’adesione collettiva i lavoratori non perdono il diritto al contributo del datore di lavoro che invece non avrebbero se si iscrivessero autonomamente a un fondo aperto ad adesione individuale. Mentre per le polizze pip non è prevista adesione collettiva. Molte aziende hanno sviluppato adesioni collettive utilizzando come veicolo un fondo pensione aperto. Anche se oggi si assiste a una fase di sostanziale stasi per la crisi in cui sono cadute diverse aziende. Potrebbe esserci però un rilancio sulla scia dello spostamento della contrattazione sul secondo livello, quello aziendale. Secondo l’ultima relazione annuale della Covip, gli accordi collettivi in essere a fine 2012 erano circa 26 mila con circa 229 mila iscritti, su un totale di aderenti ai fondi pensione aperti di oltre 900 mila lavoratori alla stessa data. La modalità spesso utilizzata dai fondi pensione aperti è quella di diversificare le adesioni collettive attraverso differenti classi di quote (a fine 2012 sono 17 i fondi che si sono mossi in tal senso). L’emissione di differenti classi di quote permette di offrire minori costi di gestione a beneficio dei rendimenti. Ma come si realizza un’adesione collettiva?
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