7° Barometro Sanità e Società CSA - Europ Assistance: il 28% si rivolgerebbe alle assicurazioni sanitarie se libero di scegliere. - Il Broker.it

7° Barometro Sanità e Società CSA – Europ Assistance: il 28% si rivolgerebbe alle assicurazioni sanitarie se libero di scegliere.

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Proprio in questi giorni sono stati presentati i risultati del 7° Barometro Sanità e Società, ricerca europea realizzata da Europ Assistance.
Diverse le indicazioni utili che ne emergono per il mondo assicurativo, ci soffermeremo di seguito solo sugli aspetti rilevanti. Tra questi da sottolineare la forte insoddisfazione per l’SSN, una buona propensione almeno teorica ad assicurarsi privatamente qualora venissero (pura fantasia ovviamente) meno i contributi obbligatori e buona propensione ad accedere ai servizi di telemedicina che le compagnie potrebbero offrire in un prossimo futuro e che, in qualche raro caso, già stanno offrendo.
1) Gli italiani hanno scarsa fiducia nella Sanità Pubblica
In contrasto con il panorama europeo caratterizzato da un’accresciuta fiducia nella sanità pubblica e in una percezione di garanzia di pari accesso alle cure mediche (44%, in crescita di 2 punti percentuali rispetto al 2012) l’Italia registra un forte calo, ormai solo 1 cittadino italiano su 4 (il 28% in calo di 16 punti percentuali rispetto al 2012) è fermamente convinto che l’accesso alle cure mediche sia paritario per tutti.
2) La crisi economica porta a rinunciare alle cure mediche ma la situazione migliora
In un contesto europeo senza dubbio problematico in merito alla tendenza a rinunciare completamente alle cure mediche, sono quattro i Paesi europei che si distinguono per un livello elevato di rinuncia alle cure: la Polonia con il 39% degli intervistati che dichiara di aver rinunciato a cure per motivi economici nel 2013 (-2 punti), la Francia con il 33% (+6 punti), la Germania con il 24% (-6 punti) e l’Italia il 20% dichiara di aver rinunciato nell’ultimo anno contro il 27% del 2012.
3) Scarsa soddisfazione per il SSN
3.2 su 10 (in diminuzione di un mezzo punto rispetto al 2012), questo il voto complessivo che i cittadini Italiani danno al nostro sistema sanitario nazionale all’interno di un quadro generale europeo che si presenta ancora piuttosto eterogeneo. Il parere degli europei sui propri sistemi sanitari è in media abbastanza stabile con uno score di 4.7 su 10, con picchi particolarmente negativi – come quello dell’Italia e quello della Polonia (2.8) un peggioramento costante della Spagna (4.8 contro 5.1 nel 2012 e 5.4 nel 2011) e alcune “eccellenze” (almeno a livello di percezione) come la Francia il cui voto si attesta al 5.1.
4) Buona propensione teorica ad assicurarsi privatamente e a pagare franchigie
Chiamati a rispondere su un’eventuale possibile soluzione al finanziamento del Sistema sanitario gli Italiani si distinguono nella scelta delle soluzioni da proporre.  Se in Europa il 38% vedrebbe di buon grado il ricorso ai contributi obbligatori, gli Italiani, per cui il tema tassazione rimane uno dei più controversi, si dichiarano favorevoli a questa soluzione solo per il 21%.
Le altre soluzioni proposte riscuotono maggior successo nel nostro Paese con più della metà (51%) dei nostri concittadini che farebbe ricorso ad un aumento della franchigia all’atto della prestazione medica (contro il 33% della media europea) e il 28% che dichiara di volersi affidare ad assicurazioni private (sostanzialmente in linea con la media europea che si attesta al 29%).
5) Drammatica la situazione delle cure agli anziani e ai non autosufficienti
Gli Italiani danno il peggior punteggio tra i paesi europei: 2.2 su 10, ancora in calo (di uno 0.7) rispetto a dodici mesi fa alle cure e gestione degli anziani e delle persone non autosufficienti offerte dal SSN. Scende anche la soddisfazione in merito agli aiuti pubblici in tema di assistenza domiciliare (19% contro il 21% dello scorso anno), solo il 13% degli italiani nel complesso ha una valutazione positiva sulla qualità dei servizi (rispetto al 37% della media Europea in linea con il 2012).
6) Salute 2.0 non siamo ancora pronti ma ci stiamo arrivando
Il 90% degli italiani dichiara di non scambiare mai informazioni, pareri e testimonianze su internet e social network in merito alla salute. Solo un 9% dichiara di farlo occasionalmente. Ciò non ostante ben il 70% degli italiani (in linea con l’Europa ferma al 68%) si dichiara favorevole al monitoraggio delle condizioni di salute tramite mobile (come ad esempio, la misurazione quotidiana del tasso di zuccheri, della pressione e del ritmo cardiaco) e che il 42% (contro il 26% dello scorso anno) dichiara che accetterebbe di buon grado una consultazione via webcam. Come dire: web si, ma solo se a rispondere sono professionisti del settore.

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