di Massimo Rosa
Abbiamo intervistato Valeria Picconi, Direttore Generale di Genworth, una realtà che ci ha particolarmente colpito per la chiarezza della sua Mission – la Protezione dello Stile di Vita – e la sua capacità di innovare.
Una realtà che seguendo il comun denominatore di proteggere lo stile di vita dei propri clienti sa cogliere nicchie di mercato lanciando prodotti dal forte contenuto di novità: dalla Polizza “anticancro” alla protezione del “tenore di vita”, dalle GAP sui veicoli (Protezione garantita del bene) alla distribuzione – all’estero – in GDO di una polizza specializzata nel “tumore femminile”.
Una realtà, non ultimo, che, proprio quest’anno, è stata nominata “assicurazione modello” per la gestione dei sinistri online.
Il Broker: Chi è Valeria Picconi? Ci racconta la sua esperienza professionale e qualche nota caratteristica a livello personale?
Valeria Picconi: Dopo la laurea in Economia politica all’Università Bocconi di Milano ho intrapreso un percorso internazionale che mi ha portato a Londra nel 1993, partecipando al Financial Management Program di General Electric. Nel 1997 sono entrata a far parte del gruppo M&A di GE Capital a Londra, come direttore responsabile del coordinamento delle acquisizioni per tutte le divisioni finanziarie in Italia. Poco prima di entrare in Genworth ho ricoperto il ruolo di Director per GE Consumer Finance in Italia, con responsabilità delle attività di Business Development. In Genworth sono stata dapprima responsabile dello start up del business Mortgage Insurance in veste di Direttore Generale, per assumere successivamente la delega a rappresentare l’azienda nel suo complesso nel nostro Paese, estendendo pertanto la mia responsabilità anche al business Lifestyle Protection. Dal 2009 sono Country Manager per l’Italia di Genworth.
Il Broker: Il settore assicurativo è troppo spesso governato da uomini e lei rappresenta una delle poche, ma rilevanti, eccezioni a questa regola non scritta. Essere donna è stato nella sua esperienza un vantaggio o uno svantaggio nel mondo del lavoro? Come si riflette la sua femminilità nel suo stile di management?
Valeria Picconi: Ho avuto l’occasione di sviluppare la mia carriera nel mondo GE, che è una grande scuola manageriale. Oltre a questo, si tratta di un ambiente meritocratico, nella migliore tradizione anglosassone. È un contesto duro e competitivo, ma riconosce i meriti. Se fossi cresciuta professionalmente in Italia dubito che avrei avuto le stesse opportunità e sarei giunta agli stessi livelli, per quanto siano stati fatti importanti passi avanti per favorire l’accesso delle donne al mondo del lavoro. Le multinazionali sono più aperte da questo punto di vista.
Credo che il mio stile di management sia più improntato alla mia personalità che al mio “genere”: molto attento alla sostanza e ai fatti, orientato alla delega e al lavoro di team, sensibile all’equilibrio e all’equità.
Il Broker: Parliamo di Genworth. Chi è Genworth, in Italia e nel mondo? Ci fornirebbe qualche numero che consenta ai nostri lettori di inquadrare la realtà che dirige?
Valeria Picconi: Siamo una realtà indipendente con casa madre negli Stati uniti, specializzata nella protezione dello stile di vita e con una forte connotazione di innovazione. Siamo presenti in Italia dal 1996, anno in cui abbiamo introdotto per primi sul mercato italiano la copertura della perdita involontaria del posto di lavoro. Oggi la creazione di una rete di protezione finanziaria sta diventando fondamentale: questo è quanto rileva il nostro Genworth Index, che pubblichiamo annualmente dal 2007, e che mostra come quasi la metà delle famiglie italiane si classifichi “vulnerabile”, e solo l’1% delle famiglie italiane si consideri “sicura” (rispetto al 5% nel 2007 e al 3% nel 2010).
A livello globale, siamo una Società le cui radici risalgono addirittura alla fine del secolo scorso, quotata in Borsa dal 2004, parte del Fortune 500 e presente in tutto il mondo con circa 6.300 dipendenti e diversi milioni di clienti.
Il Broker: Sappiamo che il tema del “welfare privato” sta particolarmente a cuore alla sua compagnia. In Italia non siamo certo sulla strada giusta come testimoniato anche dall’ultima manovra che ha smantellato gli incentivi fiscali sulle polizze vita. Che evoluzione si aspetta e quali iniziative suggerirebbe a chi ci governa?
A questo proposito registro fatti e tendenze. In base a una ricerca che abbiamo commissionato a SWG, gli italiani confermano di essere consapevoli della necessità di un nuovo welfare, basato su una maggiore collaborazione tra pubblico e privato. In questo contesto c’è una richiesta di un ruolo per il settore privato – assicurazioni incluse – nell’integrare il sostegno fornito dal welfare. Ma emerge anche un nitido “gap di protezione” visto che solo il 9% degli italiani dispone di una assicurazione per supportarli nei momenti critici. C’è quindi un’opportunità per aiutare gli italiani ad aumentare la propria protezione e per consentire al mondo bancario e assicurativo di fornire un contributo al nuovo welfare. Dal punto di vista dei suggerimenti, mi limito ad osservare che questo contributo sarebbe più facile se gli italiani fossero incoraggiati a prendersi una maggiore responsabilità personale per il proprio futuro finanziario, e la recente riduzione degli incentivi fiscali sulle polizze vita va nella direzione diametralmente opposta.
Il Broker: Genworth è particolarmente impegnata nelle polizze Lifestyle Protection e nelle CPI. Un mercato difficile ma con grandi potenzialità specie per quanto riguarda la tutela dello stile di vita in un momento di crisi ed incertezza. Quale è il vostro approccio? Quali i prodotti di punta?
Valeria Picconi: Il nostro approccio è quello di andare oltre la protezione dei finanziamenti e supportare i consumatori nel far fronte ai loro impegni finanziari più in generale, in caso di eventi sfavorevoli. Questo approccio va dunque sempre più nella direzione della protezione del tenore di vita, anche attraverso la protezione delle spese ricorrenti della vita quotidiana. Questo al fine di ridurre il gap di protezione che esiste in questo Paese, gap che tra l’altro potrebbe diventare ancora più profondo vista la progressiva riduzione del welfare pubblico.
Tra i nostri prodotti ci sono dunque assicurazioni che forniscono supporto finanziario in caso di diagnosi di patologie rilevanti, infortuni o decesso; assicurazioni sulle spese fisse e ricorrenti (ad esempio bollette, rette scolastiche, premi assicurativi ricorrenti o piani di accumulo) in caso di perdita di impiego involontaria, infortunio, malattia o decesso; assicurazioni sul credito, a copertura dei rimborsi delle rate di prestiti, mutui o carte di credito e l’assicurazione GAP, con una gamma di soluzioni a protezione sia dei veicoli che delle apparecchiature specializzate.
Il Broker: Ci risulta che sul tema salute abbiate sviluppato prodotti dal particolare contenuto di innovazione. Ci vuole illustrare la vostra strategia e i prodotti che vi hanno consentito di qualificarvi come innovatori?
Valeria Picconi: La nostra strategia è quella di fornire soluzioni ad hoc. Nel campo appunto della salute, abbiamo pensato a delle polizze contro le patologie gravi e siamo tra i primi ad aver proposto una polizza cancro. Nel primo caso abbiamo ad esempio chiuso di recente un accordo con Marsh che propone alle proprie aziende clienti tra i benefit aziendali volontari una polizza tutela malattie gravi per una serie di eventi quali ictus cerebrale, infarto miocardico, cancro.
Nel secondo, l’obiettivo è quello di sostenere economicamente le persone che, colpite da un tumore maligno, non siano in grado di tornare al lavoro o debbano assentarsene per esami diagnostici, visite, trattamenti terapeutici mediante la corresponsione di un indennizzo giornaliero, prescelto dall’assicurato in fase di stipula, per tutti i giorni in cui sia stato totalmente inabilitato a svolgere la propria attività.
Il Broker: Visitando il vostro sito un’alta linea di prodotti ha attirato la nostra attenzione, le polizze GAP (protezione garantita del bene) a integrazione della polizza auto per tutelare sia finanziariamente sia patrimonialmente il valore del veicolo in caso di danno totale. Ci racconta qualcosa di più? Ci interesserebbe in particolare sapere come la proponete al mondo delle concessionarie e come possa eventualmente integrarsi all’interno di binder CVT di broker grossisti.
Valeria Picconi: La Gap è una forma di copertura assicurativa piuttosto diffusa in alcuni Paesi europei quali la Gran Bretagna, La Francia e la Germania, dove l’assicurazione casco ha una penetrazione elevata; è invece molto meno diffusa nel sud Europa. In Italia siamo stati tra le prime Compagnie ad introdurla e a distribuirla, tuttora con soddisfazione e in numero sempre crescente.
Quali eventi garantisce ed a fronte di quale tipologia di danni? Si deve esclusivamente trattare di un danno totale, intendendosi per tale un furto senza ritrovamento del mezzo oppure un danno il cui costo di riparazione sia superiore ad una percentuale del suo valore di mercato al momento del sinistro, tipicamente il 70%. Gli eventi per i quali è garantito l’indennizzo sono il furto, l’incendio, un evento catastrofale o atmosferico, un incidente stradale, sempre che ne derivi un danno totale.
Viene indennizzata, entro un periodo di tempo determinato dalla data di prima immatricolazione, la differenza tra il valore a nuovo del mezzo ed il suo valore commerciale al momento del sinistro; in altre parole, si garantisce la perdita pecuniaria derivante dal deprezzamento del veicolo a seguito degli eventi assicurati.
Il principale canale distributivo, come correttamente identificato, è il network delle concessionarie auto, che lo propongono ai propri clienti in fase di acquisto dell’auto sulla base di accordi commerciali che noi stipuliamo con le finanziare captive dei costruttori. Il prodotto GAP è altamente personalizzabile in funzione delle caratteristiche dell’automobile, oppure del finanziamento a cui può essere abbinato, o della durata della copertura assicurativa di cui si vuole beneficiare.
La polizza GAP è integrabile facilmente con le tradizionali coperture assicurative CVT, indipendentemente da quello che può essere l’intermediario che la propone. Naturalmente da parte nostra è attenta la scelta di non confliggere con i nostri principali distributori che sono emanazione delle case automobilistiche o delle loro finanziarie captive.
Il Broker: Guardando al futuro ci può anticipare qualche sviluppo di prodotto rilevante per i nostri lettori?
Valeria Picconi: Stiamo considerando di integrare i nostri prodotti principali con l’utilizzo di nuove tecnologie, quali servizi di telemedicina e il monitoraggio remoto dei parametri vitali per le polizze legate alla salute.
In termini di nuovi canali, abbiamo sviluppato un’ infrastruttura che ci consente di distribuire le principali coperture assicurative on-line, ma anche la possibilità di supportare i nostri distributori nella vendita di tali prodotti. Inoltre, abbiamo già la possibilità per i nostri clienti finali di sporgere denuncia di sinistro via web e di monitorare l’evoluzione della pratica.
Il Broker: Per finire vorremmo parlare di distribuzione. Sappiamo che in altri paesi Genworth ha realizzato delle iniziative particolarmente innovative. In Italia come distribuite oggi e che tipo di evoluzione futura immagina?
Valeria Picconi: All’estero sono in corso delle sperimentazioni che vedono per esempio un test di distribuzione di una polizza contro il tumore femminile presso una grande catena della GDO. In Italia operiamo principalmente con accordi collettivi con realtà che distribuiscono i nostri prodotti. Garantiamo comunque un servizio diretto ai clienti per quanto riguarda le pratiche di sinistro e abbiamo una forte attenzione alla customer experience, tanto che abbiamo ricevuto all’inizio di quest’anno il riconoscimento di ‘Assicurazione Modello’ per la gestione dei sinistri online.
Auspichiamo che nuove forme di distribuzione – quali quelle attraverso il canale GDO – possano essere ulteriormente sviluppate anche in Italia.
Il Broker: Grazie
0 Comments
Leave A Comment