Tre nodi nel decreto d'urgenza RcAuto - Il Broker.it

Tre nodi nel decreto d'urgenza RcAuto

da MILANO FINANZA del 3 Ottobre 2013
milano finanza
L’intenzione è quella di dare un bel colpo alle tariffe RcAuto per far calare rapidamente i prezzi delle polizze italiane, che restano tra le più care d’Europa. Per riuscirci, stabilità di governo permettendo, al ministero dello Sviluppo Economico stanno lavorando a un decreto d’urgenza, come anticipato dal sottosegretario Simona Vicari al XII Insurance day organizzato lo scorso 27 settembre a Milano da MF-Milano Finanza in collaborazione con Accenture.

Se il governo di Enrico Letta riuscirà a superare questa fase difficile dovrà quindi presto riaprire il dossier delle riforme Rc Auto avviate e lasciate aperte dal precedente governo di Mario Monti. Del resto, con la crisi che incalza, la questione del caro polizze Rc Auto si è fatta sempre più urgente. E dopo aver riunito più volte il tavolo tecnico organizzato al Mise e partecipato stabilmente dall’Ivass, l’autorità di controllo sulle assicurazioni, e dall’Antitrust, il sottosegretario Vicari, che ha chiamato il professor Ranieri Razzante in qualità di consulente tecnico, è pronta a dare concretezza al lavoro fatto finora. Il decreto che, governo permettendo, dovrebbe essere emanato entro l’anno, affronta in particolare tre questioni nodali: il risarcimento diretto, che consente all’assicurato danneggiato di essere liquidato dalla propria compagnia, la scatola nera, che secondo le intenzioni del governo Monti le compagnie avrebbero dovuto offrire gratis e in via obbligatoria ai propri clienti, e il risarcimento in forma specifica, ovvero la possibilità concessa alle imprese di riparare il danno subito dall’auto del cliente. «A distanza di sei anni non ci sono state le riduzioni dei premi attese dalla introduzione del risarcimento diretto», dice Razzante, «le compensazioni tra imprese avvengono a forfait senza incentivare le aziende ad apprestare adeguati controlli sui costi e a fare le dovute verifiche antifrode». Per questo il decreto dovrà introdurre correttivi che premino le imprese più virtuose, spingendole a migliorare i propri sistemi antifrode. Tra le soluzioni discusse al tavolo c’è per esempio quella che prevede che il rimborso avvenga sempre sulla base di un forfait, ma decurtato di una percentuale. Il cosiddetto recupero di efficienza, che dovrebbe essere fissato dall’Ivass. Al ministero sono poi pronti a fare marcia indietro sull’obbligatorietà della scatola nera, prevedendo però che laddove le compagnie si avvalgono di questa opzione, per gli assicurati che ne sopportino i costi e la gestione sia previsto uno sconto superiore alle spese affettivamente affrontate. «L’intenzione non è quella di obbligare il mercato a offrire questi strumenti», spiega Razzante, «ma di stabilire regole ben precise per chi vorrà proporre la scatola nera, con vantaggi concreti per gli assicurati».

Infine, resta da rimettere mano al risarcimento in forma specifica, che, se ben applicato, potrà contribuire a far calare sensibilmente le frodi e di conseguenza i prezzi delle polizze. E proprio su questo punto si prevedono le novità più consistenti. L’intenzione del ministero sarebbe di prevedere per le compagnie la facoltà di offrire il risarcimento specifico per danni a cose, con contestuale riduzione del premio assicurato. In alternativa alle carrozzerie convenzionate, il danneggiato potrà essere risarcito in base a fattura. Oppure, nel caso in cui presentasse un semplice preventivo, la compagnia potrà risarcirlo per un costo equivalente a quello che avrebbe sostenuto presso la carrozzeria convenzionata.

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