Negli scorsi giorni vi abbiamo proposto un approfondimento circa la nascita di Widiba, la “human digital bank” che rappresenta l’evoluzione prossima futura di Banca Monte dei Paschi, iniziativa facente parte del piano industriale di Profumo, Viola & Company.
Il brand Widiba non è stato ideato da una multinazionale della pubblicità o del branding ma da un processo, fortemente social che ha richiesto quasi tre mesi partendo a luglio con il lancio di un concorso su Zooppa.com – piattaforma utilizzata per gare creative aperte a un pubblico diffuso di pubblicitari, creativi, artisti e designer.
I 5 progetti migliori, selezionati da una giuria tecnica, sono stati votati su un contenitore web, www.labancachenoncera.it e la scelta è avvenuta attraverso un meccanismo “democratico” basato per un terzo sui voti provenienti dal canale web, per un terzo sul voto del pubblico presente alla cerimonia di “elezione” e per un terzo su quello di una giuria di esperti.
Il vincitore di questo complesso ed originale contest è Antonio Francesco Pileggi, designer ed artista di Venaria Reale (TO), che ci ha concesso in esclusiva l’intervista che pubblichiamo qui di seguito.
Il Broker: Buongiorno Antonio e complimenti per questo grande successo, non capita tutti i giorni di essere autori, per di più eletti e non nominati, del brand di quella che è destinata ad essere una delle più grosse novità del settore bancario. Raccontaci qualcosa di te: chi è Antonio Francesco Pileggi, che percorso di studi e professionale hai seguito, quali sono i tuoi interessi e come mai hai deciso di partecipare al concorso indetto da MPS su Zoppa?
Antonio Francesco Pileggi: Buongiorno, innanzitutto non sono un piemontese anche se vi risiedo da oltre 20 anni con sommo piacere; sono pugliese (salentino) esattamente di San Pietro Vernotico provincia di Brindisi, vivo e lavoro a Venaria Reale (Torino) mi sono trasferito a Torino appena presa la maturità scientifica per frequentare il politecnico, poi visto il mio interesse crescente per la comunicazione ho preso anche il diploma in grafica pubblicitaria. Tanta gavetta sul campo nel below the line (in store, merchandisign, door to door etc.) per poi passare all’ above the line, design, illustrazione, art direction etc ho fondato e diretto una agenzia full service e dal 2004, circa, lavoro come libero professionista occupandomi di design, comunicazione integrata, consulting, solving problem.
Dipingo e scolpisco, ma lo stato attuale dell’arte non mi consente di farlo a tempo pieno … ed arriviamo a zooppa. Da diverso tempo frequento il sito, buona community, buoni contest, tra i vari siti di crowdsourcing è quello che preferisco, ho trovato tanti amici all’interno della community, professionisti e non da cui si ha sempre qualcosa da apprendere.
MPS ha indetto il contest ed io ho partecipato.
Il Broker: Prima di parlare di Widiba vorremmo chiederti un parere generale sulla comunicazione di banche e assicurazioni. Cosa ne pensi, come le valuti, ritieni che siano in linea come i tempi oppure da rivisitare?
Antonio Francesco Pileggi: Onestamente credo che la comunicazione di quel settore sia molto standardizzata, sempre le stesse immagini sempre le stesse cose, la classica comunicazione istituzionale, nessuno osa o prova a fare qualcosa di diverso e posso anche comprenderne le ragioni. La colpa non è di chi opera nel settore ma di una certa omologazione del gusto, sembra che esista solo un canale, solo una via e tutti la percorrono pedissequamente, quindi ritornando alla tua domanda sulla comunicazione del settore la risposta è si, è da rivisitare.
Il Broker: Veniamo a Widiba: che cosa ti ha colpito di più di questo progetto e che cosa ha ispirato il tuo lavoro creativo e di design?
Antonio Francesco Pileggi: Mi ha colpito l’idea portante, quella di creare qualcosa di nuovo che rivoluzioni l’intero settore e se questo viene proposto dalla banca più antica del mondo, bhe credo che sia certamente un valore aggiunto.
Il Broker: Parliamo di questo nome Widiba (Wise Digital Bank), come nasce, quali aspetti del brief ti hanno indotto ad imboccare questa strada? Come mai la scelta di un “acronimo” inglese e perché “Wise” ovvero “saggia” in italiano?
Antonio Francesco Pileggi: L’utilizzo dell’acronimo per ottenere un nuovo lemma è una tecnica classica del copywriting, ho fissato delle parole che ritenevo importanti ed ho giocato un po’ con i risultati, Widiba suonava benissimo da subito; riguardo l’acronimo
WI sta per wise D per dialogue I internet BA banking, quindi ricapitolando otteniamo “saggio dialogo attraverso l’internet banking” questi i significati principali poi se ne possono anche intravedere altri DI per digital WI wifi/wirless etc. La scelta dell’inglese è certamente una scelta funzionale al target di riferimento ed alla necessità di creare qualcosa di nuovo dal nome esotico una sorta di non luogo ideale “la banca che non c’era” era il nome del contest e posso dire che J.M. Barrie mi ha ispirato non poco. Mi sono chiesto cosa avrei voluto da una nuova banca ok il dialogo, ok l’interazione ma quale la mansione principale? Quando ti affacci in qualunque settore per la prima volta quello di cui hai bisogno è una guida e credo proprio che tutti sceglierebbero una guida saggia e giudiziosa con esperienza, aperta al dialogo ed al passo con i tempi.
Il Broker: Veniamo al logotipo (la loghizzazione per chi non parla il linguaggio del branding). Ci sembra un lavoro molto fresco ed ammiccante, abbiamo ad esempio notato i puntini/faccina sulle “i”. Ma anche una rappresentazione mille miglia distante dai linguaggi normalmente adottati dal settore bancario/finanziario/assicurativo e dal mondo della Banca più antica del mondo. Raccontaci le tue intenzioni e aiutaci a capire come è stato possibile far passare un concetto così innovativo?
Antonio Francesco Pileggi: Il marchio ha uno sviluppo orizzontale naturale, a sinistra la parte grafica (il logo), a destra il nome (widiba) (il logotipo).
Nel logo ho cercato un elemento di continuità con la banca più antica del mondo e l’ho trovato nel logo istituzionale MPS (i tre archetti della parte superiore) li ho uniti e trasformati in un unico elemento che non fosse solo grafico ma avesse una funzione dinamica, di spinta, energia propulsiva (una molla).
Nel logotipo ho cercato di completare il discorso con una delle componenti
Fondamentali della nuova banca “il dialogo” le due vocali (i) stilizzano due persone in piedi che interagiscono attraverso un dialogo costruttivo.
Come è stato possibile far passare un concept così innovativo?
Sinceramente bisogna essere in due, chi lo propone e chi è disposto ad accettarlo e credetemi non sono molti gli innovatori o coloro che cercano di rompere schemi predefiniti ed MPS è una di queste rare eccezioni.
Il Broker: Cosa significa per te una banca “social” o, come è stata intelligentemente definita “human digital bank”? Ritieni che le banche, soggetti che fino ad oggi molto raramente sono riuscite a creare un rapporto emotivo con la propria clientela, possano realmente evolversi in una prospettiva social?
Antonio Francesco Pileggi: E’ evidente che le banche debbano affrontare un cambiamento radicale non solo visivo ma anche concettuale cambiare il modo di porsi, di ragionare di interagire. La banca viene oggi percepita come un luogo con una forte connotazione … vado in banca è come dire vado dal dottore, non ci si va volentieri, non è certamente un luogo di opportunità almeno per il momento.
Il digitale, riguardo la prospettiva social, aiuterà tantissimo (non luogo) ma è la community la chiave di tutto, il vero motore, riuscire a generarla e mantenerla non è così facile come sembra ma chi ci riesce ha un plus non da poco.
Il Broker: Per concludere, come sai, i nostri lettori sono prevalentemente intermediari assicurativi e “uomini di compagnia”. Cosa ne pensi degli attuali brand del settore assicurativo, quali apprezzi di più e per quale motivo. Credi che esistano compagnie assicurative che possano ambire a un posizionamento da “human digital insurance”?
Antonio Francesco Pileggi: Essere i primi nell’effettuare i cambiamenti è sempre difficile, le certezze a volte sono un freno rassicurante e piacevole ma restano sempre un freno. Il mio invito è al cambiamento che sia esso di mentalità, visivo, strategico etc. smuovere un attimo il sistema e smuoverci tutti.
Fare ora una classifica sugli attuali brands assicurativi la troverei poco seria da parte mia ed aggiungo (tanto per non apparire troppo buono) che di solito tutti creativi hanno sempre l’illusione che avrebbero fatto meglio.
Il Broker: Grazie per le tue risposte, e in bocca al lupo per la tua carriera! Siamo sicuri che il tuo lavoro incuriosirà i nostri lettori quanto ha incuriosito noi de Il Broker.
Antonio Francesco Pileggi: Grazie a voi per avermi ospitato e se vi capita andate a dare una occhiata al mio nuovo sito sarà on line tra qualche giorno www.afpileggi.com
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