Anagrafe testimoni e anagrafe danneggiati: lo Sportello dei Diritti sporge denuncia al garante della privacy - Il Broker.it

Anagrafe testimoni e anagrafe danneggiati: lo Sportello dei Diritti sporge denuncia al garante della privacy

Schermata 2013-09-23 a 10.59.39Che in Italia contino più i diritti che i doveri è dato assodato, non per nulla meritocrazia, senso civico e onestà dei comportamenti ci vedono spesso fanalino di coda in Italia così come nel mondo.
Questa volta l‘oggetto del contendere da parte di chi vuole essere garantista a tutti i costi è rappresentato dagli utili, anzi indispensabili, database relativi all’anagrafe dei danneggiati e dei testimoni in fase di implementazione da parte di IVASS.
Il Robin Hood di turno a lanciare la “battaglia” è lo Sportello dei Diritti, Associazione Nazionale senza fini di lucro che partendo dal principio della tutela dei diritti a 360° di tutti, cittadini italiani e non, è alla base dell’Idea che ha creato lo “Sportello dei Diritti” (www.sportellodeidiritti.org).
Assai agguerrito e conflittuale l’incipit dell’articolo pubblicato sul sito sopra citato relativamente al tema in oggetto: “Intervenga il Garante. L’ennesimo scandalo italiano perpetrato a danno d’inconsapevoli cittadini si sta perpetrando da quando è stata ulteriormente implementata la banca dati sinistri dell’IVASS (l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni che ha sostituito l’ISVAP) con le due banche dati denominate «anagrafe testimoni» e «anagrafe danneggiati», in cui confluiscono i dati di centinaia di migliaia di persone “colpevoli” per esempio, di aver assistito ad un sinistro stradale. Perché forse non tutti sanno che non solo chi ha subìto o cagionato un sinistro, ma per il solo fatto di aver rilasciato una dichiarazione testimoniale a seguito di un incidente stradale, si può venire letteralmente schedati senza alcuna preventiva comunicazione. Tale gravissima circostanza è passata nel più totale silenzio mascherata da lamentate e non giustificate esigenze antifrode che però vanno a ledere un diritto fondamentale dei cittadini: quello alla propria riservatezza. Ed è così che oggi le compagnie assicurative, di fatto, si ritrovano in possesso dei dati personali di centinaia di migliaia di cittadini senza che sino ad oggi nessuno abbia battuto un colpo. Ma allo “Sportello dei Diritti” non è sfuggita neanche questa nefandezza e per bocca del presidente e fondatore Giovanni D’Agata, è pronta a denunciare al Garante per la privacy unitamente ad un gruppo di esperti tale misfatto tutto italiano.“.
Naturalmente poi, siccome tutti i salmi finiscono in gloria, l’articolo si conclude con la frase “Dopo le scatole nere (già oggetto di un provvedimento da parte del Garante Privacy), quindi, pare si stia per perpetrare l’ennesimo colpo basso in danno dei cittadini e dei consumatori“. LEGGI QUI L’INTERO ARTICOLO
Non discutiamo i termini di Legge e il contenuto dell’infinità di regolamenti che ingessano il nostro sistema certo ispirati da sani principi ma spesso capaci, come in questo caso, di produrre danni ben superiori al beneficio realizzato.
Dobbiamo però sottolineare come la banca dati sinistri e, in particolare “Anagrafe dei danneggiati” e “Anagrafe dei testimoni” rappresentino – nella speranza che siano implementati rapidamente e saggiamente – uno strumento antifrode di inestimabile valore. E’ noto infatti come esistano, nel nostro bel Paese, sinistrati professionali e, perchè no, testimoni professionisti. Certo persone sfortunate i primi e con una curiosa coincidenza, capaci di intercettare un quantitativo di incidenti ben superiore a quanto accada ai comuni mortali i secondi. Ma tra di loro, lo diciamo senza timore di smentita, si nascondono truffatori professionisti dai quali dovremmo tutelare i milioni di cittadini onesti che, anche a causa loro, pagano una RCA più salata di quanto sarebbe legittimo, socialmente accettabile e, perchè no, corretto in una normale e sana dinamica di mercato domanda/offerta.

Quindi, ben venga la tutela della privacy e della autodeterminazione dei cittadini ma poniamoci una semplice domanda: vogliamo tutelare a tutti i costi la privacy di ciascuno o forse sarebbe meglio derogare quando opportuno e far risparmiare a decine di milioni di nostri connazionali qualche decina (forse centinaia) di Euro sulla polizza auto?
Voi cosa ne pensate?
Massimo Rosa

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