Scatola Nera o Dashcam? Futuri possibili - Il Broker.it

Scatola Nera o Dashcam? Futuri possibili

1375789892_534452336_4-Dash-cam-full-hd-Other-VehiclesLe dashcam, telecamere da cruscotto che “sostituiscono” la scatola nera registrando tutto quanto avviene, già ampiamente diffuse in Russia e negli USA, potrebbero arrivare anche in Italia offrendo nuovi strumenti ma, per certi versi, complicando ulteriormente una materia che ancora deve essere regolamentata adeguatamente. Tra i temi in sospeso non vi è infatti solo la regolamentazione della privicy ma anche quello della omologazione delle apparecchiature e della validità processuale delle prove.
Interessante sapere che in alcuni paesi la dashcam non ha solo una valenza assicurativa/processuale ma anche di tutela del conducente nei confronti delle forze dell’ordine. E’ il caso ad esempio della Russia – ma in generale dei paesi ad alto tasso di corruzione delle forze dell’ordine – dove la cam viene utilizzata prevalentemente per tutelarsi da possibili tentativi di estorsione (da parte di agenti corrotti) in caso di incidenti dalla dinamica non chiara.Tornando infatti al tema della validità processuale delle prove i Tribunali russi ammettono i filmati realizzati dalle dashcalm a discolpa del conducente in situazioni dubbie.
dash-camera_4Ma come funziona la dashcam? Ne esistono diverse versioni, più o meno sofisticate, ma la caratteristica che le accomuna è la registrazione costante di quanto avviene davanti all’auto e degli occupanti il velicolo, siano esse associate ad un orario, ad una posizione gps o addirittura ad una vera scatola nera con tanto di accelerometro triassiale.
Le versioni più semplici, quelle che rilevano il movimento e registrano l’esterno e l’interno dell’abitacolo hanno costi assimilabili a quelli della scatola nera (tra gli 80 e i 130 Euro). Da stabilire però l’impatto di un’eventuale canone dati presumibilmente più oneroso in relazione alla possibilità di dover trasmettere delle immagini.
Diversi Paesi, tra cui la Francia, stanno guardando con grande interesse a questo strumento. In Italia il Segretario Generale della Fondazione Ania Umberto Guidoni ha recentemente dichiarato “Per quanto riguarda l’Italia è già presente la scatola nera», che notoriamente non regista immagini ma solo posizione, movimento e crash oltre ovviamente a tutto ciò che può essere ricavato da questi dati tra cui i tanto discussi “stili di guida” che potrebbero sostituire le classi di merito nel pricing delle polizze RCA.
Guidoni ha poi aggiunto «Noi come Fondazione ANIA per aumentare il livello di sicurezza stradale stiamo già sperimentando alcuni dispositivi simili alla dashcam, consistenti in un video data recorder dotato di un GPS e di un accelerometro, che registra i 30 secondi precedenti e successivi ad un crash». Le valutazioni di ANIA considerano anche a possibilità di collegare il dispositivo non solo ad un pc, ma «che sia presente un collegamento costante con una centrale operativa» come già avviene per la scatole nera.
A tale proposito vale la pena di ricordare che la scatola nera richiede, a fronte della trasmissione di una mole di dati assai modesta, una sim telefonica dati e un protocollo VOIP via web che consenta la comunicazione vocale con la centrale operativa senza incorrere nella pesante tassa di concessione governativa sui servizi voce (ma solo un canone di attivazione e un modesto canone mensile per un costo annuale tra i 20 e i 25 Euro). Mi domando quali problematiche, ma sopratutto quali costi, potrebbero derivare dalla necessità di realizzare delle, seppur occasionali, trasmissioni video.
Un altro tema interessante è ovviamente quello dei danni subiti in sosta. Senza dubbio questo strumento potrebbe identificare il “danneggiatore”. Nutro però seri dubbi legati all’ampio contenzioso che ne nascerebbe nonchè, specie nelle grandi città, all’ampio impatto che la tecnologia potrebbe avere sul numero di sinistri denunciati e sul rapporto S/P delle compagnie nel ramo auto.
Ad ogni buon conto, a fine luglio, su proposta del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupè stato approvato un Disegno di Legge che da delega al Governo per la riforma del Codice della Strada all’interno del quale si fa riferimento all’introduzione di «disposizioni atte a favorire l’istallazione e la diffusione di sistemi telematici applicati ai trasporti ai fini della sicurezza della circolazione e in un’ottica di semplificazione delle procedure di accertamento delle violazioni».
Secondo Guidoni di ANIA, l’impostazione del Disegno di Legge «non esclude che possano essere prese delle decisioni in direzione delle dash cam».
Insomma staremo a vedere pur in presenza di un contesto di incertezza della validità processuale delle prove video, di una legge sulla scatola nera già molto avanzata.
Per chi fosse curioso di vivere l’esperienza della dashcam ecco un video russo che mostra una serie di incidenti con pedoni evitati miracolosamente e ripresi dalla dashcam di veicoli in avvicinamento: VEDILO QUI

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