Ci avevamo già provato nel 1957 con il MEC e la CEE poi nel 1978 con l’ ECU, la futuristica previsione di una moneta unica destinata a però rimanere solo una valuta virtuale, ed infine ha preso ufficialmente corpo nel 1992 l’Unione Europea.
Da qui sono derivate numerose direttive alle quali i paesi aderenti hanno dovuto adeguarsi. In particolare, per quanto ci riguarda, la Direttiva 92/2002 ( IMD Insurance Mediation Directive ) in Italia è stata recepita con il Dlgs 209/2005, denominato Codice delle Assicurazioni.
La finalità della direttiva è quella di creare un mercato unico dell’Intermediazione assicurativa e riassicurativa, garantendo un elevato livello di tutela del consumatore.
Ha inoltre definito il concetto di intermediazione, ha istituito l’obbligo di registrazione di tutti gli intermediari ad un unico registro nonchè l’obbligo di trasparenza e correttezza nei confronti dei consumatori.
La sua introduzione ha inoltre richiesto capacità professionali ed adeguate cognizioni, requisiti di onorabilità, una Polizza di responsabilità Civile Professionale (e in aggiunta – per i soli Mediatori – aderire ad un fondo di garanzia) e idonea capacità finanziaria.
A distanza di alcuni anni anni dall’entrata in vigore del Codice delle Assicurazioni, possiamo fare alcune riflessioni sui benefici di cui traiamo vantaggio.
Rispetto al periodo antecedente al Codice delle Assicurazioni, in cui era l’iscrizione agli albi professionali a “certificare” la preparazione dei soli soggetti iscritti, oggi possiamo constatare una maggiore preparazione, basti pensare al nutrito programma d’esame IVASS sino, alla formazione professionale per tutti i soggetti che interagiscono con il Cliente finale, anche solo in caso di gestione del sinistro.
Facile comprendere come possa l’assicurando fare affidamento su una consulenza a tutti i livelli certamente piu’ qualificata e professionale che in passato.
Nel corso della mia carriera in ambito assicurativo ho potuto constatare che alcuni Intermediari vivono il momento la formazione quasi come un intralcio al “lavoro quotidiano“, molti altri invece hanno colto questo cambiamento come un‘opportunità da mettere a frutto per elevare il livello di preparazione del proprio staff.
Le stesse Imprese assicurative, a mio avviso, dovrebbero cogliere a piene mani questo cambiamento, organizzando per tutti i collaboratori, dipendenti, account della propria rete distributiva momenti formativi strutturati per trasferire competenze in linea con il business del punto vendita e più in generale con le materie d’esame IVASS.
Che cosa potrebbe derivarne? Va da sé che ottenere una rete distributiva preparata, che sappia ascoltare e consigliare professionalmente il proprio Cliente qualificherebbe in primis la Compagnia rappresentata. In secondo luogo avremmo rischi correttamente assicurati, elimineremmo luoghi comuni nei confronti delle Imprese, già troppo nell’occhio del ciclone per lungo tempo, limiteremo i contenziosi con gli intermediari e più in generale acquisiremo fiducia per tutti gli operatori del settore, che non guasta mai!
Per troppo tempo l’acquisizione del Cliente attraverso “il prezzo più basso” ha determinato una inadeguata consulenza professionale con le inevitabili tristi conseguenze. Il concetto che deve passare è che il Premio – che non è un riconoscimento ma una derivazione latina Pre Emere / Prendere prima – rappresenta ancora , e ci mancherebbe, una componente importante del nostro lavoro ma non l’unica.
In questi ultimi anni, forse proprio sulla spinta della direttiva 92/2002, abbiamo potuto notare la volontà , divenuta quasi esigenza, della continua ricerca di aggiornamento sulle tematiche generiche che coinvolgono anche l’aspetto assicurativo.
Il proliferare di blog, forum di discussioni, continui confronti tra operatori del settore sono a mio avviso un esempio chiaro della necessità di informazione e preparazione per fare la differenza in un mercato sempre più impegnativo.
Le nuove generazioni che intendono operare nel settore assicurativo sono destinate ad essere più preparate e coscienti di ciò che la professione intrapresa richiede per saper fare fronte alle richieste del mercato.
Il dovere, anche morale, di noi che già operiamo nel settore è quindi quello di instradarli, supportarli e spingerli nella giusta direzione per fare sì che possano veramente essere professionisti preparati ed eticamente ineccepibili.
Possiamo quindi ritenere che in questi anni ci siano stati benefici importanti per la collettività?
A mio avviso si e anche molti, non dimentichiamoci mai che l’assicurazione è un bene sociale che si fonda sul principio mutualistico.
Roberto Scovasso – Intermediario Assicurativo
0 Comments
Leave A Comment